Dopo Parigi, aumentano i controlli anche in centri commerciali e multisala
I controlli degli obiettivi cosiddetti «sensibili» aumentano anche in provincia di Bergamo. Non solo l'aeroporto, ma anche i luoghi scelti per lo shopping e lo svago.
I controlli degli obiettivi cosiddetti «sensibili» aumentano anche in provincia di Bergamo. Non solo l'aeroporto, ma anche i luoghi scelti per lo shopping e lo svago.
Uno aveva il passaporto austriaco, l’altro si spacciava per norvegese. Sono arrivati a Orio al Serio e hanno tentato di imbarcarsi su un volo per Malta.
«Se hai avuto la fortuna di vivere a Parigi da giovane, dopo, ovunque tu passi il resto della tua vita, essa ti accompagnerà perché Parigi è una Festa Mobile». Quando Hemingway arrivò a Parigi non era ancora Hemingway. Era un ragazzo di 22 anni che sognava di diventare scrittore. A Parigi, grazie alle enormi possibilità intellettuali che la città gli offriva, capì che lo sarebbe diventato.
Il dubbio è stato sciolto: Abdelhamid Abaaoud, l’organizzatore degli attentati di Parigi, è ufficialmente morto, ucciso nel blitz nel covo jihadista di Saint Denis.
«È stata ampliata la no-fly zone. Ci sono alcune zone della Capitale, praticamente tutta la città, che sono interdette al volo aereo per tutto il periodo del Giubileo».
Anche per i soggiorni brevi in case private è necessario identificare e comunicare alla polizia le generalità chi vi alloggia.
Dopo gli attentati della scorsa settimana a Parigi, i controlli degli obiettivi 'sensibili' aumentano anche in provincia di Bergamo. Non solo l'aeroporto, ma anche i luoghi scelti per lo shopping e lo svago.
Gli attentati di Parigi hanno trasformato in obiettivi sensibili i luoghi della nostra quotidianità, a partire dai principali luoghi di aggregazione. Dai cinema multisala ai centri commerciali sempre più controlli.
«Da noi, come nel resto d’Italia, in base a quanto disposto dal Viminale, sono state elevate le misure di sicurezza dopo i fatti di Parigi». Lo dice il questore di Bergamo Girolamo Fabiano.
«Per favore niente porte blindate nella Chiesa, niente, tutto aperto». Lo ha chiesto il Papa nell’udienza generale di mercoledì in piazza San Pietro, e il pensiero non poteva non andare ai timori innescati dalle stragi a Parigi. Questo mentre dall’Fbi l’allerta arriva fino a Milano e Roma.
Ancora tensione, dopo gli attentati di venerdì a Parigi. Alle 4.30 di questa mattina, un blitz della polizia ha portato all'uccisione di due presunti terroristi, e all'arresto di altri sette.
«Favorisca i documenti». Nella storia del costume italiano un riconoscimento comincia così dai tempi di Alberto Sordi vigile. Il problema è ricostruire la vita di chi i documenti non li ha e non ha nessuna possibilità di recuperarli come un migrante clandestino o un profugo. Ma oggi l’emergenza è questa e va affrontata.
L’assalto al covo dei terroristi a Saint-Denis cominciato alle 4,20 di stamattina, mercoledì 18 novembre, si è concluso, ha annunciato la polizia francese. È durato sette ore. Le operazioni di ripristino della sicurezza nel perimetro di intervento sono ancora in corso. C’è stata anche l’irruzione in una chiesa. Sul posto è arrivato il ministro degli Interni francese Bernard Cazeneuve.
Non solo Salah Abdeslam, l’uomo più ricercato d’Europa: anche un secondo pericoloso terrorista è in fuga.
La paura attraversa l’Europa. Da Parigi ad Hannover, dove era prevista la partita di calcio Germania-Olanda: lo stadio è stato evacuato e la partita è stata annullata.
Tanta gente fuori da Palafrizzoni per il momento di raccoglimento in memoria delle vittime dell’attentato nella capitale francese.
La commemorazione delle vittime degli attentati a Parigi
Gli assassini non potevano certo saperlo. Loro hanno sparato nel mucchio uccidendo in modo del tutto indiscriminato chi si trovavano dinanzi. Tra i tanti, hanno ammazzato senza pietà Quentin Boulanger, 29 anni, originario di Reims e trasferitosi a Parigi per studiare 10 anni fa e Halima Saadi, trentaseienne tunisina madre di due bambini di tre e sei anni, e ancora Ciprian Calciu, romeno di 32 ann…
Esorcizzare i fantasmi. Di solito è un’operazione da psicanalisti, da venerdì notte è diventata una pratica famigliare per sfuggire alla paura nella foresta globale. Tutti ci stiamo alzando male la mattina e ciascuno reagisce come sa e come può. Vorremmo poterci svegliare il 13 e cambiare con una telefonata gli effetti del destino, ma il massacro di Parigi è avvenuto, com’era avvenuto l’11 Settem…