Processo contro l’imam di Zingonia Ci sono atti coperti dal segreto di Stato
Ci sono atti coperti dal segreto di Stato che riguarderebbero Muhammad Zulkifal, l’imam di Zingonia in carcere in Sardegna con l’accusa di associazione terroristica.
Ci sono atti coperti dal segreto di Stato che riguarderebbero Muhammad Zulkifal, l’imam di Zingonia in carcere in Sardegna con l’accusa di associazione terroristica.
Treviglio, i coniugi Gjecaj a luglio erano finiti nell’inchiesta con l’accusa di aver aiutato la jihadista «Fatima», la prima foreign fighter italiana, a raggiungere la Siria per unirsi all’Isis.
Sarà interrogato entro la fine della settimana dal Gip del Tribunale dei Minori di Brescia uno dei due siriani fermati all’aeroporto di Orio al Serio lo scorso 18 novembre.
La Procura di Brescia ha chiesto il rinvio a giudizio per 48 secessionisti lombardo veneti, accusati di terrorismo nell’ambito dell’inchiesta che nell’aprile del 2014 aveva portato in carcere 24 Serenissimi.
All’indomani della diffusione di un altro agghiacciante video Isis contro i Paesi della coalizione – in particolare Francia, Roma e Gran Bretagna – Europol lancia l’allarme.
L’Isis ha diffuso in rete un messaggio di minacce a Roma utilizzando scene tratte dal film «Leone del deserto», pellicola del 1981 ambientata in Libia e finanziata da Gheddafi.
Riaprire l’Asinara. Riaprire il carcere sardo di massima sicurezza nell’isola che dal 2002 è area protetta e parco nazionale. Non è la prima volta che qualcuno ci pensa.
Allora c’è ancora speranza. Allora l’uomo non è soltanto un fascio di nervi, un certo numero di neuroni, un i-Phone e un elenco infinito di diritti. Allora la paura può essere vinta e si può stringere una mano guardando negli occhi qualcuno, senza esitare a chiamarlo «fratello».
Versioni contrastanti sul caso dei tre uomini armati hanno assaltato un resort a Hurghada, sulla costa egiziana del Mar Rosso. Il governo egiziano: è stata una rapina, ma i media parlano di attacco kamikaze. In serata si è diffusa la voce che erano stati uccisi tutti e tre gli assalitori, mentre il governo egiziano ha parlato di uno solo.
Un anno fa, l’inizio della fine. Un anno dopo, mentre Parigi si ferma per ricordare le vittime della strage di Charlie Hebdo, la paura torna a terremotare le sue fragili sicurezze. Ieri un uomo armato di coltello da macellaio e (finta) cintura esplosiva è stato ucciso davanti a un commissariato di polizia.
L’uomo ha urlato «Allah Akbar» e ha aggredito a colpi di coltello un poliziotto di guardia ad un Commissariato, ma è stato freddato.
Hacker di Anonymous affermano d’aver sventato un attacco terroristico dell’Isis in Italia: lo riporta lunedì 28 dicembre il Daily Mail.
Acqua a basso costo offerta dagli aeroporti nei paesi dell’Ue ai viaggiatori che hanno passato i controlli di sicurezza e che se, prima del decollo, desiderano comprare una bottiglietta di minerale nei duty free sono invece costretti a pagarla un prezzo esorbitante.
Più di 4 milioni di italiani, 4,1 per la precisione, trascorreranno il Capodanno fuori casa con un calo del 2% rispetto allo scorso anno.
Preghiamo per i cristiani che sono perseguitati, spesso con il silenzio vergognoso di tanti». Sono parole di Papa Francesco.
La polizia di Vienna ha comunicato di aver aumentato le misure precauzionali di sicurezza dopo un avviso ricevuto da diverse capitali europee sulla possibilità di un attacco terroristico con l’uso di esplosivi o armi da fuoco tra Natale e Capodanno, ma sostiene di non considerare necessario cancellare gli eventi in programma.
Sfumature e dintorni. Hollande dopo il massacro di Parigi: «Siamo in guerra». Merkel il giorno dopo: «Questa è una guerra». Obama al Congresso: «Parteciperemo a questa guerra contro il terrorismo». Cameron in un’intervista: «Siamo pronti a combattere l’Isis con una guerra». Putin: «Le guerre contro il male sono necessarie».
Un anno e sei mesi per aver tentato di imbarcarsi per Malta con un passaporto falso, un mese fa. In Tribunale è stato nuovamente il giorno di Alhali Faowaz, il trentenne siriano che si dice profugo.
Udienza il 17 dicembre ai presunti terroristi della cellula olbiese di Al Qaeda, tra loro anche Muhammad Hafiz Zulkifal, l’imam della moschea di Zingonia arrestato lo scorso aprile perché accusato di terrorismo internazionale e di essere una cellula di Al Qaeda in Italia.
Alali Faowaz, trentenne siriano fermato all’aeroporto di Orio mentre tentava di imbarcarsi con un connazionale minorenne per Malta, è stato processato per direttissima e condannato a un anno e mezzo per la vicenda del passaporto falso. Intanto prosegue l’indagine della Dda per terrorismo: l’uomo è ancora in isolamento in carcere. Sul suo telefonino erano state trovate foto pro Isis.