Spesa a casa, la consegna è gratis Ecco gli oltre 400 negozi che aderiscono
Moltissimi negozi di vicinatohanno aderito all’iniziativalanciata da Ascom Bergamo. Tutte le info nell’infografica interattiva.
Moltissimi negozi di vicinatohanno aderito all’iniziativalanciata da Ascom Bergamo. Tutte le info nell’infografica interattiva.
I dati dell’Osservatorio Findomestic relativi alle spesa del 2019 per i beni durevoli: per la telefonia i bergamaschi hanno speso 94 milioni di euro contro i 106 nel 2018. Tutti i numeri.
Secondo l’Unione consumatori sarà questo l’aumento per una famiglia di 4 persone. Un dato superiore alla media nazionale.
Il Ministero della Salute con una circolare ha messo fine al tormentone sui sacchetti biodegradabili per l’ortofrutta.
Scoppia la polemica sui sacchetti riciclabili a pagamento per l’ortofrutta, obbligatori per legge dal primo gennaio. Sui social fioccano le accuse di «nuovo balzello» per i consumatori, e soprattutto di «regalo» del governo all’azienda leader dei sacchetti biodegradabili in Italia, la Novamont, guidata da Catia Bastioli ritenuta vicina a Matteo Renzi.
È entrato in vigore il provvedimento a tutela dell’ambiente. Il Codacons calcola una spesa a famiglia tra i 20 e i 50 euro all’anno.
La nostra città è 24esima nella classifica tra le città d’Italia in cui si può risparmiare di più. Ma cambiando supermercato nella nostra provincia in 365 giorni si possono risparmiare fino a 2.231 euro. Lo dice la ricerca di Altroconsumo.
Nel 2001 l’addio alle lire e l’avvento dell’euro. Oggi un chilo di pasta costa il 51% in più, il latte il 21%. Il record? Le fette biscottate. Sorpresa cd: costano la metà.
L’aumento dell’inflazione all’1% registrato a gennaio comporterà una maggiore spesa su base annua pari a 300 euro per la famiglia tipo.
Negli anni ’90 il buon Bill Clinton aveva trovato il kit di sopravvivenza collettiva con il suo motto diventato luogo comune: è l’ economia, bellezza. A qualsiasi problema avrebbe rimediato il turbocapitalismo.
Oggi con la crisi che rimane appiccicata ai cuori e ai portafogli dell’ opinione pubblica, dobbiamo concludere in modo diverso: sono le emozioni, bellezza.
Sono i sentimenti, perlopiù negati…
La ricerca di Altroconsumo: la spesa media di una famiglia italiana è pari a 6.320 euro all’anno e scegliendo con attenzione il punto vendita in cui fare la spesa nella propria città si può arrivare a risparmiare fino a più di 1.500 euro all’anno.
La classifica delle città italiane dove il carrello della spesa è più pesante: Rimini la più costosa, Benevento la più conveniente. Bergamo a metà della classifica nazionale e in Lombardia è sesta.
Spese estive, acquisti per la scuola e pianificazione del budget frenano la propensione agli acquisti dei prossimi tre mesi.
Dimmi dove spendi e ti dirò come risparmiare fino a 3500 euro. Questa la cifra che potrebbe rimanerti in tasca ogni anno se scegli il posto giusto dove andare a fare la spesa.
La spesa media mensile delle famiglie italiane si attesa a 2.489 euro: ma anche il «carrello» (alimentare e non) nel Belpaese continua a segnare un divario nord-sud.
Viaggio tra i banchi degli ambulanti del mercato dello stadio. «Il nostro è un presidio sociale importante, la città vera è qui» dicono i commercianti.
L’Agenzia del Demanio ha pubblicato sul proprio sito il secondo Bando unico per la vendita di 15 beni di proprietà dello Stato, situati su tutto il territorio nazionale. Fra i beni compare anche l’ex Casa del Fascio a Caravaggio.
Dopo una serie di annunciati ultimatum, quello vero è arrivato sotto forma di lettera datata 10 luglio 2014. Mittente: Provincia di Bergamo; destinatario: Prefettura e quindi Ministero dell’Interno; oggetto: pagamento arretrati per l’affitto degli uffici in via Tasso.
«E pensare che qualche settimana fa il premier Renzi si congratulava l’opera dei soccorritori del Soccorso alpino. Invece ora la burocrazia ha aggiunto una tassa sui rimborsi per il mancato reddito dei nostri volontari che sono anche lavoratori autonomi. È il genio italiano».
Gli italiani stringono la cinghia. A parità di budget (circa 461 euro) destinato al carrello della spesa, il 65% delle famiglie italiane, rileva l’Istat, hanno ridotto la qualità o la quantità del cibo, con gli acquisti di carne in calo 3,2%, una diminuzione significativa nei numeri e nelle evocazioni dei tempi di crisi.