Il virus frena, contagi a picco in Bergamasca. Da fine aprile crollo del 60%
Le riaperture non hanno rallentato la discesa. Buzzetti: «Calo lineare grazie ai vaccini, alla primavera e alle attività all’aria aperta».
Le riaperture non hanno rallentato la discesa. Buzzetti: «Calo lineare grazie ai vaccini, alla primavera e alle attività all’aria aperta».
Con 44.808 tamponi effettuati è di 620 il numero di nuovi casi positivi al coronavirus in Lombardia, con una percentuale leggermente al di sotto dell’1,4%.
Un mese dopo la «ripartenza» numeri in costante miglioramento. Da mercoledì Lombardia a quota 48, Bergamo è scesa a 40. Fontana: «Avanti così».
Continua a scendere il numero dei contagi nella Bergamasca: «Per la settimana dal 19 al 25 maggio - spiega Ats - la decrescita della curva epidemica con un decremento di casi pari a -215 (-34% rispetto alla settimana antecedente). La media giornaliera dei casi incidenti è scesa a 60, contro i 91 della scorsa settimana ed i 130 di due settimane fa». Oltre il 50% dei Comuni bergamaschi è Covid free.
Il quadro del contagio tra i banchi bergamaschi, secondo la fotografia scattata dall’Ats nel consueto report sul «setting scuola», è in decisa decrescita.
Lo studio dell’Istituto Negri ha dimostrato che l’analisi delle acque reflue può anticipare di 7-14 giorni l’andamento della curva epidemica rispetto ai sistemi di sorveglianza esistenti.
Deciso calo di contagiati, ricoverati e decessi. L’epidemiologo La Vecchia: «Il trend dovrebbe proseguire. Vaccinare al massimo gli over 50 per evitare i casi gravi».
Calano i morti e i pazienti in terapia intensiva, ecco i dati nazionali aggiornati a sabato 22 maggio.
Lo stop agli spostamenti notturni decadrebbe in anticipo. Così come quello per le piscine coperte.
I contagi continuano a scendere nella Bergamasca e per la settimana dal 12 al 18 maggio la decrescita iniziata moderatamente nelle due settimane precedenti, con un decremento di casi pari al -30% contro il -9% della settimana antecedente.
La cabina di regia conferma: Lombardia zona gialla. Signorelli (Cts regionale): «Nessun effetto riaperture». Venerdì nessun decesso in provincia.
Nel report settimanale divulgato dall’Ats di Bergamo si evince un costante anche se moderato miglioramento della situazione del contagio nella nostra provincia.
Il parametro dell’Rt, l’indice di replicazione del virus dopo l’applicazione delle misure di contenimento, continua a far discutere.
Lucia Antonioli (Ats): finora non ci sono stati casi individuati in Bergamasca; su 462 tamponi, 334 avevano quella inglese.
Marinoni: «Non è ancora un “liberi tutti”». Mascherine, negli spazi chiusi più indicate le ffp2. «Anche all’aperto va rispettato il distanziamento».
Con 59.144 tamponi effettuati, sono 2.139 i nuovi positivi in Lombardia, con il tasso di positività in calo al 3.6% (ieri 4.1%).
Rispetto alla prima e alla seconda ondata, la ripresa di oggi deve fare i conti con l’incidenza e la media mobile dei nuovi casi più elevate
Ats ha cominciato a monitorare i «ripositivizzati» da gennaio. «Fenomeno contenuto, ma dimostra che bisogna tenere alta la guardia»
Le infezioni di origine professionale segnalate all’Inail dall’inizio della pandemia alla data dello scorso 31 marzo sono 165.528, pari a circa un quarto del complesso delle denunce di infortunio sul lavoro pervenute all’Inail dal gennaio 2020 e al 4,6% del totale dei contagiati nazionali comunicati dall’Istituto Superiore di Sanità alla stessa data. Bergamo tra le aree territoriali più colpite.
La data dell’ottimismo è il 26 aprile, quasi un secondo «25 aprile». Quel giorno l’Italia potrebbe cautamente voltare pagina. Nella conferenza stampa di ieri il premier Mario Draghi ha annunciato che all’indomani della festività della Liberazione (si spera l’ultima festività in lockdown) il Paese tornerà alla zona gialla, quella che prevede tra l’altro la graduale e articolata apertura delle atti…