«Per nostro figlio ucciso pochi soldi, ma li doniamo»
OSIO SOTTO. I genitori di Puppo: dall’omicida di Roberto solo 60 euro al mese. I legali di Bertola (in carcere): «Per lui si tratta di una somma significativa».
Classe 1965, lavoro a l’Eco di Bergamo dal 2000 (dal 2003 con la qualifica di inviato) per il quale mi occupo principalmente di cronaca giudiziaria.Sul treno del giornalismo sono salito nel 1989, avendo la fortuna di vivere gli ultimi sprazzi romantici di questo mestiere. Che ai miei occhi si sintetizzano con due elementi: la cappa di fumo letterario sprigionata dalle sigarette di pensosi redattori e il ticchettìo delle ultime macchine per scrivere, una soave grandinata che è stata la colonna sonora del mio inizio carriera.Da ragazzo sognavo di fare l’archeologo; coerentemente mi sono iscritto a Economia e Commercio in Città Alta, col risultato di naufragare miseramente negli studi ma riuscendo a laurearmi in briscola a chiamata al prestigioso ateneo del bar Circolino dove sfangavo i pomeriggi da universitario.Il giornalismo è arrivato quasi per caso, ma ha avuto il merito di dare un senso alla mia esistenza, offrendomi uno sbocco in un orizzonte lavorativo che si annunciava nero. Sono profondamente attaccato a questo mestiere, all’inizio l’avrei fatto anche gratis e mi meravigliavo che mi dessero pure dei soldi (anche se con i primi stipendi riuscivo a malapena a pagare la benzina da Sarnico, il paese dove sono nato e cresciuto, a Bergamo). E’ forse anche per questo che fino a qualche anno fa, quando m’è toccato accendere il mutuo per la casa, non ho mai badato troppo alla busta paga.In passato per questo giornale mi sono occupato anche di Atalanta, argomento su cui ho scritto anche dei libri. Per il calcio ho sempre palpitato, i rimbalzi di un pallone hanno scandito la mia vita. Ci ho giocato fino a 51 anni, a livelli infimi ma preziosi per farmi capire che una partita vissuta dal campo è spesso diversa da quella vista da una tribuna.Tra i mille difetti che ho c’è quello della scarsa inclinazione alla sintesi. Se siete riusciti ad arrivare fino a qui, avrete certamente capito.
OSIO SOTTO. I genitori di Puppo: dall’omicida di Roberto solo 60 euro al mese. I legali di Bertola (in carcere): «Per lui si tratta di una somma significativa».
LA SCOMPARSA. I colleghi ricordano Donati, vigile del fuoco morto per un malore a 44 anni. «Nel caos degli interventi gli restavano impressi i dettagli più umani». «Un uomo poco convenzionale, mai scontato. Ma tutto d’un pezzo».
REPORTAGE. Il 5 aprile 2023 lo squarcio nel canale, acqua e detriti sul paese: furono evacuate 71 persone. Una donna: «Coi figli sul tettuccio dell’auto nel box per scampare al fango. Pensavo: moriremo come topi». Il sindaco: retromarcia di Enel. La società: se ci sono colpe lo dirà l’indagine.
IL DELITTO CAMPA. Hamadi El Makkaoui, 24 anni aveva ucciso a martellate Anselmo Campa, imprenditore di 56 anni, nel suo appartamento di Grumello del Monte il 19 aprile 2022. L’imputato ammesso al percorso di giustizia riparativa, nonostante i familiari della vittima si siano dichiarati contrari.
IL REPORT. I dati dell’anno giudiziario. Violenza sulle donne e maltrattamenti: a Bergamo chiesta l’archiviazione per 622 casi. Il ministro Nordio: serve una rivoluzione culturale.
IL COMMENTO. Abbottonato dispensatore di buon senso, il ministro della Giustizia Carlo Nordio ieri, all’inaugurazione dell’anno giudiziario a Brescia, in tema di codice rosso e violenza di genere ha scelto parole oscillanti tra il risalto dell’impegno del governo e una sociologia del crimine decisamente meno incisiva di quella a cui era ricorsa la presidente della Corte di cassazione Margherita …
I DATI IN BERGAMASCA. Balzo dei fascicoli per omicidio stradale: da 29 a 44. La Procura: «In molti casi gli autori dei fatti-reato non si sono fermati per fornire il dovuto soccorso, ma si sono dati alla fuga».
VERDELLO. Rita Duzioni bloccata in Kenya: passaporto ritirato. «Non posso uscire di casa, rischio l’arresto». E lei denuncia per estorsione.
CHIUDUNO. Il raid venerdì sera: lievi danni all’abitazione. Caccia all’incappucciato fuggito a piedi. L’ipotesi: gesto intimidatorio maturato nell’ambiente delle frodi al fisco.
NEMBRO. Folla per l’omaggio al 47enne di Nembro morto sabato sera . Colto da infarto mentre era in auto coi figli. «Si spendeva per tutti sempre col sorriso». Il tributo della Curva Nord.
L’INCHIESTA. Indagine per falso sulle sedute del vecchio Consiglio di disciplina e sul suo azzeramento. Il presidente del Cdd Melegoni: «Seguite le norme».
L’INTERVISTA . L’ex portiere dell'Atalanta: «Per loro ci sono sempre, ma non sono invadente. Insegno il rispetto». Un album simil-Panini in dono: «Mi sono commosso».
SARNICO. Nel 2016 il tredicenne di Villongo rimase per 20 minuti sul fondo. Sembrava spacciato, invece Katya Loda lo recuperò a 7 metri di profondità. «Vivo grazie a lei e ai medici che non si arresero. Il lago più pericoloso del mare».
PONTE SAN PIETRO. La vittima è uno straniero di 45 anni. Un malore la causa più probabile. Riconosciuto dal permesso di soggiorno. L’auto a Presezzo.
VAL CAVALLINA. Uno dei protagonisti della sparatoria del 2017 a Trescore Balneario. Il legale: «Patologia importante, teme di tornare in cella dove non ha cure adeguate». Senza sorveglianza perché ha poco da scontare. La fuga dall’ospedale «Sacco» di Milano.
GIUSTIZIA. Come ai tempi drammatici del Covid, quando i medici erano chiamati a scegliere chi far sopravvivere e chi lasciar morire. Mancavano posti letto, mancava ossigeno, mancavano apparecchiature.
L’INCONTRO. Vice presidente e consiglieri del governo della magistratura in visita per ascoltare le richieste delle toghe bergamasche. La Procura ha mille fascicoli in stallo. La causa principale: gli organici in sofferenza.
IL CASO. Alpino catturato dai nazisti dopo l’8 settembre 1943 e portato nei lager, dove fu costretto ai lavori forzati e a patire freddo e fame. Sopravvisse a 635 giorni di prigionia. È morto nel 2005.
IL DELITTO. Una contesa catastale sull’immobile che divide la villetta della vittima e quella dell’assassino potrebbe essere il movente dell’omicidio. Il cugino non parla davanti al gip: poco lucido, lo farà più avanti col pm.
L’OMICIDIO. Il cugino arrestato per l’omicidio di Stefania Rota in paese è descritto come un guascone. La vittima nel suo diario: «Attenzione a lui». Il 61enne ha ammesso. Movente, non si escludono questioni di denaro.
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