Massimo Bossetti sarà in chiesa Martedì i funerali di Ester Arzuffi
Massimo Bossetti potrà partecipare ai funerali della madre, Ester Arzuffi, deceduta domenica mattina all’ospedale di Ponte San Pietro.
Massimo Bossetti potrà partecipare ai funerali della madre, Ester Arzuffi, deceduta domenica mattina all’ospedale di Ponte San Pietro.
Contro la sentenza con la quale, nel luglio scorso, i giudici della Corte d’assise di Brescia hanno confermato l’ergastolo per il muratore di Mapello.
Il presidente della Corte d’Assise d’Appello di Brescia, Enrico Fischetti, ha depositato lunedì mattina le motivazioni della sentenza di condanna in secondo grado a carico di Massimo Giuseppe Bossetti, il muratore di Mapello in carcere con l’accusa di aver ucciso Yara Gambirasio.
È rientrato in carcere all’una e mezza della notte fra lunedì e martedì, un’ora dopo che i giudici avevano pronunciato - per la seconda volta in poco più di un anno - la parola ergastolo.
Ecco che cosa è successo nella lunga giornata di lunedì, dopo 15 ore di camera di consiglio. Salvagni questa mattina a una trasmissione radiofonica dice provocatoriamente: «Che il Parlamento faccia una norma: se c’è il Dna non facciamo nemmeno il processo, che altrimenti è una farsa».
L’avvocato della famiglia Gambirasio: «Giustizia è stata fatta, ora ogni dubbio è stato fugato».
I giudici d’appello di Brescia hanno ribadito la sentenza di primo grado del luglio 2016 per il carpentiere di Mapello.
A Brescia si allungano i tempi per la sentenza d’appello del caso Yara.
Massimo Bossetti, all’inizio delle sue dichiarazioni spontanee nel processo d’Appello a Brescia, ha voluto rivolgere un «sincero pensiero» a Yara Gambirasio per il cui omicidio è stato condannato all’ergastolo.
Udienza dedicata alle repliche di accusa, difesa e parti civili oggi al Palagiustizia di Brescia nel processo d’appello a carico di Massimo Bossetti, il muratore di Mapello condannato all’ergastolo il primo luglio del 2016 per l’omicidio della 13enne Yara Gambirasio, scomparsa il 26 novembre del 2010 da Brembate di Sopra e trovata morta tre mesi dopo in un campo di Chignolo d’Isola.
Ci sono state scintille tra la difesa di Bossetti e gli avvocati di parte civile della famiglia di Yara su alcune slide con le quali gli avvocati del muratore cercano di dimostrare come il corpo della ragazzina non possa essere rimasto per tre mesi nel campo di Chignolo d’Isola, come sostenuto dell’accusa.
Parola alla difesa di Massimo Bossetti nel processo d’appello sull’omicidio di Yara Gambirasio. Davanti ai giudici della Corte d’Assise d’appello di Brescia i legali del muratore, condannato all’ ergastolo in primo grado il primo luglio 2016, cercheranno di provare l’innocenza, sempre ribadita dal carpentiere.
Una foto scattata da un satellite sul campo di Chignolo d’Isola il 14 gennaio 2011: dimostrerebbe che, in quella data, il corpo di Yara non c’era, smontando le ricostruzioni dell’accusa.
Si sono stretti per pochi secondi le mani Massimo Bossetti e la moglie Marita Comi all’inizio dell’ udienza del processo d’appello sull’omicidio di Yara Gambirasio, per il quale il muratore di Mapello è stato condannato in primo grado all’ergastolo.
Una foto satellitare e il parere di un luminare inglese della genetica, il professor Peter Gill, docente dell’Università di Oslo (Norvegia). Sono le carte che la difesa di Massimo Bossetti, condannato in primo grado all’ergastolo per l’omicidio di Yara Gambirasio, giocherà al processo d’appello al via venerdì mattina a Brescia.
La Corte di Brescia ha stilato un calendario che prevede udienze il 6, 10 e 14 luglio. Più un’altra di riserva il 17.
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