«Dipendente dall’alcol per trent’anni. La mia rinascita iniziò ammettendolo»
la storia. Ha 69 anni e da poco ne ha compiuti 25 di sobrietà, un traguardo festeggiato con familiari e amici.
la storia. Ha 69 anni e da poco ne ha compiuti 25 di sobrietà, un traguardo festeggiato con familiari e amici.
Francesca Cangelli . Di Zanica, 44 anni: «Mi aiuta a controllare l’ansia e mi dà soddisfazioni». Il lavoro e gli affetti.
Gianbattista Flaccadori. Di Ranzanico, perse la vista da piccolo: «Non vidi la mano di mia madre, choc per entrambi».
Yuri Benzoni.Giovane universitario si imbatte nello stand di Admo. Subito compatibile, dona il midollo osseo.
Amiche per mano. Prima di morire di cancro al seno, Elena ideò il progetto con il marito: dalla manicure al trucco.
Nave Italia.L’avventura in brigantino di cinque studentesse e altrettante persone in età avanzata con fragilità.
Luca Muschio. La diagnosi all’Università: «Spero di poter aiutare altri a superare i pregiudizi e le difficoltà».
Luigi Gentili. La malattia superata due volte. L’importanza del dono di midollo osseo per salvare altre vite.
Giangi Milesi. Dopo una vita di successo, l’irruzione della malattia. Oggi l’impegno contro il muro del pregiudizio.
Il progetto. L’associazione nata nel 2012 ha raggiunto fino a oggi più di 800 giovani in Lombardia. L’11 novembre al Centro Congressi Giovanni XXIII una mattinata per ripercorrere la storia «on the road».
Maria Schisano. I risultati non erano proporzionati all’impegno: il sostegno della famiglia, la diagnosi di dislessia.
Pietro Bianchi. Il giovane di Grumello del Monte e la sindrome di down: una storia di forza e voglia di vivere.
La storia di Lucrezia. La scoperta a 12 anni della malattia di Wilson. Poi il nuovo fegato e un lento e difficile ritorno alla vita.
Roberta Pomè. Il ruolo dello sport, con le Pink Ambassador della Fondazione Veronesi, e la passione per la cucina.
«Incontrarsi nell’arte». Humanitas, The Bridge for Hope e Accademia Carrara insieme per aiutare i malati.