Bossetti, depositata la nuova istanza «Siti pedopornografici? No, pop up»
Claudio Salvagni, legale del carpentiere di Mapello, in carcere da giugno per l’omicidio di Yara Gambirasio ha consegnato a Brescia la nuova istanza di scarcerazione.
Claudio Salvagni, legale del carpentiere di Mapello, in carcere da giugno per l’omicidio di Yara Gambirasio ha consegnato a Brescia la nuova istanza di scarcerazione.
Le presunte tracce del furgone trovate sui vestiti di Yara non hanno alcun valore. Lo dice la difesa di Massimo Bossetti, che sta elaborando una propria perizia da contrapporre a quella dei Ris di Parma.
Dopo la fuga di notizie sull’esito degli esami del Ris sul furgone di Massimo Giuseppe Bossetti, nella mattinata di mercoledì 18 febbraio è stato convocato un vertice tra gli inquirenti, in Procura a Bergamo.
Sui pantaloncini della tredicenne di Brembate Sopra minuscoli frammenti di tessuto dei sedili del furgone di Massimo Bossetti, il muratore di Mapello che dal carcere continua a proclamarsi innocente.
Il muratore di Mapello in carcere per il delitto di Yara ha scritto una lettera alla redazione al programma condotto da Luca Telese su Canale 5, che ne ha parlato nella serata del 4 febbraio.
L’artigiano di Mapello in cella per l’omicidio della piccola Yara a dicembre ha scritto al suo avvocato una lettera, mostrata nel corso della trasmissione tv «La vita in diretta» su Rai 1 del 3 febbraio.
Caso Yara, dopo il botta e risposta innescato il 28 gennaio con il difensore di Bossetti, interviene nuovamente il procuratore di Bergamo Francesco Dettori.
L’avvocato Claudio Salvagni, legale di Massimo Bossetti:«Le affermazioni del procuratore Francesco Dettori sono emblematiche delle difficoltà della Procura nell’ammettere gli evidenti e già acclarati errori compiuti».
La relazione del consulente della procura: il dna mitocondriale non è attribuibile al muratore. Gli esperti: ma quello che conta è il dna nucleare e i risultati di quattro laboratori non lasciano dubbi.
La difesa di Massimo Bossetti, in carcere da sette mesi per l’omicidio di Yara Gambirasio, ha tutta l’intenzione di esplorare una pista alternativa per dimostrare che il muratore - come sostiene - non c’entra nulla con l’omicidio della tredicenne, nonostante quella che la Procura definisce la «prova regina»: il suo dna sul corpo di Yara.
Parla la mamma dell’artigiano di Mapello in cella per l’omicidio di Yara. In un’intervista all’inviata di «Quarto Grado» Ilaria Mura, andata in onda venerdì 9 gennaio, Ester Arzuffi ha lanciato un appello: «Gli assassini si facciano avanti o, se c’è qualcuno che sa qualcosa, lo dica».
Il caso di Yara con l’arresto del suo presunto assassino, Massimo Bossetti, è stata una delle notizie più rilevanti in ambito nazionale nel 2014 ed è naturale che i pezzi dedicati alle indagini siano stati gli articoli di cronaca di gran lunga più letti sul sito internet de L’Eco di Bergamo lo scorso anno.
Si è trattato di una mossa (legittima) degli inquirenti per capire come avrebbe reagito il presunto assassino (e poi la consorte) davanti a delle immagini che, secondo loro, vanno a demolire l’alibi.
Gli inquirenti hanno concluso le analisi dei filmati: l’autocarro del muratore ripreso più volte vicino alla palestra all’orario del rapimento della ragazzina. E spunta un super testimone, interrogato due volte dai carabinieri.
Il furgone di Massimo Bossetti sarebbe stato ripreso più volte a Brembate Sopra nella zona della palestra il 26 novembre del 2010, giorno della scomparsa di Yara Gambirasio.
Il pm Letizia Ruggeri ha ricevuto la relazione conclusiva dei Ris di Parma riguardante i veicoli dell’indagato e una serie di oggetti che erano stati sequestrati a casa sua.
Silvia Gazzetti, indicata d’ufficio il giorno dell’arresto, e poi confermata come legale di fiducia dal carpentiere di Mapello in cella per l’omicidio di Yara Gambirasio ha rimesso il mandato.
Un’intervista del settimanale «Oggi» sul caso Yara con un testimone che avrebbe riconosciuto Bossetti, vicino a casa Gambirasio il giorno della scomparsa della ragazzina.
Resta in silenzio Massimo Bossetti, sottoposto a interrogatorio nella mattinata di lunedì 24 novembre il carcere. Il muratore di Mapello, in cella da cinque mesi con l’accusa di aver ucciso Yara Gambirasio, si è avvalso della facoltà di non rispondere.
Dopo 137 giorni in assoluto isolamento, Massimo Bossetti è stato trasferito e ora condivide la cella con altri tre detenuti.