La più piccola vittima: Marisol, 18 mesi Per l’ultimo saluto si attende la mamma
È la più piccola vittima del terremoto Marisol, 18 mesi, uccisa dalle pietre che cadevano sul suo lettino della casa delle vacanze, a Pescara del Tronto.
È la più piccola vittima del terremoto Marisol, 18 mesi, uccisa dalle pietre che cadevano sul suo lettino della casa delle vacanze, a Pescara del Tronto.
Ricostruire «com’era e dov’era» è possibile, recuperando il contesto sociale e migliorando non solo la sicurezza degli edifici ma anche gli aspetti energetici.
Stanno rientrando adesso i soccorritori del soccorso alpino Lombardo impegnati, in questi giorni, nelle operazioni di protezione civile nel Centro Italia colpito dal terremoto.
I massimi vertici dello Stato, il presidente del Consiglio Matteo Renzi e numerosi rappresentanti delle istituzioni nazionali, regionali e locali hanno assistito alle esequie per le vittime del sisma morte ad Arquata del Tronto ad Ascoli Piceno.
«Ho 70 anni, non posso fare molto, ma voi siete così bravi a lavorare tra le macerie che vengono i lacrimoni a guardarvi. Ho messo su la pentola del brodo e ho i tortellini e ho detto con mio marito: …
«Dobbiamo necessariamente concludere l’attività di identificazione delle salme e del rilascio dei relativi nulla osta alla sepoltura, poi ci concentreremo sull’inchiesta».
«Uno sforzo straordinario, vi ringrazio per quello che fate». Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella si è rivolto così a volontari, forze dell’ordine, esercito e vigili del fuoco ancora impegnati a scavare nelle macerie ad Amatrice, il paese più colpito dal terremoto.
Ad ogni disastro naturale puntualmente si presentano una serie di teorie complottiste e leggende metropolitane, e anche il sisma che ha colpito il centro Italia non fa eccezione.
Tra i gruppi di volontari che si sono messi in viaggio per le zone terremotate ci sono anche 12 bergamaschi dell’Anpas, provenienti dalla Croce Blu di Gromo, dalla Croce Bianca di Bergamo e dalla Croce Azzurra di Almenno San Salvatore.
In campo a Genova, col cuore ad Amatrice, col pensiero scritto sulla stoffa. Un rettangolino bianco sulla spalla sinistra, un hashtag, due righe: «#terremoto, noi per voi», firmato Atalanta.
«L’altra sera siamo andati al palasport per farci una doccia e ci siamo trovati di fronte a tutte quelle persone che dormono nelle brandine. Dal punto di vista umano è la cosa che per ora ci ha colpito di più, perché ti fa capire che cosa stanno passando». Sono le parole di Emilio Gamba, il vigile del fuoco di Bergamo che fa parte della squadra Usar (Urban search and rescue) della Lombardia all’o…
Sale a 281 il numero di vittime del terremoto che ha devastato Amatrice, Accumoli e Arquata del Tronto. Ma il bilancio è ancora provvisorio, secondo quanto ha riferito il Dipartimento della Protezione Civile.
Barba sfatta, senza sonno da due giorni, il sindaco Sergio Pirozzi indossa con orgoglio la felpa con la scritta Amatrice. È un simbolo, per lui. Il «Popolo delle felpe», con la scritta del paese, fu un movimento spontaneo di concittadini per difenderlo da sospetti senza fondamento.
Una cena per 5000 persone nel centro di Bergamo: così la città vuole aiutare le zone più colpite dal sisma.
Una macchia blu indica che il suolo si sta spostando velocemente verso il basso e quella rossa corrisponde al movimento del suolo verso l’alto; entrambe si espandono rapidamente in anelli concentrici, fino a disegnare una sorta di bersaglio sull’Italia centrale, nella zona compresa tra le province di Rieti, L’Aquila, Perugia, Ascoli Piceno e Teramo.
Sono innumerevoli le iniziative a livello locale per aiutare concretamente le popolazioni e i comuni del centro Italia colpiti dal terremoto. Ancora una volta i bergamaschi mostrano il loro spirito di solidarietà.
Se in Italia tante case cadono quando c’è un terremoto non è per l’ignoranza dei tecnici, bensì perché si è in balia di amministratori ed economisti che guardano troppo al contingente. Lo scrive un ingegnere in un’email inviata in redazione.
«Sembrava dormissero. Meglio, almeno non hanno sofferto». Ci si può consolare anche così, in questo cimitero di macerie, polvere e desolazione che è diventato Amatrice, dove i sorrisi sono talmente mirati da sembrare anch’essi squarci su un muro.
La Protezione civile ha purtroppo aggiornato nella mattinata di venerdì 26 agosto i dati delle vittime del terremoto che ha sconvolto soprattutto tre paesi di Lazio e Marche: i morti accertati sono diventati 268 (207 ad Amatrice, 49 ad Arquata e 11 ad Accumoli) e i feriti 387. Secondo quanto riferito dalla Protezione civile, sono 238 le persone estratte vive dalle macerie, di cui 215 dai vigili d…
Nella tragedia immane, c’è anche chi «gioca» e lavora per un premio. Ma il gioco salva vite, 60 tra Amatrice e Pescara del Tronto. Protagonisti sono i «cani da macerie»: pastori tedeschi, pastori belgi, pastori tedeschi da lavoro detti grigioni, labrador e border collie che in molti già definiscono piccoli eroi.