Addio a Monica Rossi Mamma coraggio di Albano
Non ce l’ha fatta Monica Rossi, la mamma coraggio di Albano Sant’Alessandro, uccisa all’età di 44 anni dalla sindrome di Moyamoya.
Non ce l’ha fatta Monica Rossi, la mamma coraggio di Albano Sant’Alessandro, uccisa all’età di 44 anni dalla sindrome di Moyamoya.
Otto persone hanno accusato malori simili nella tarda serata di giovedì a Foppolo. Subito s’è pensato a una intossicazione alimentare.
Il Santuario della Madonna dei Campi ha accolto come ogni anno il vescovo, accompagnato dal direttore dell’Ufficio per la Pastorale della salute don Michelangelo Finazzi.
Ci sono due indagati per la vicenda di Abdelmajid Kassoudi, il ventunenne marocchino paraplegico ricoverato al centro di riabilitazione di Mozzo (ex Casa degli Angeli) che a ottobre era finito in coma dopo un’iniezione di insulina indebitamente praticata.
«Ignorantia legis non excusat». È vero, ignorare una legge non scusa chi non la osserva. Però ci sono delle situazioni per le quali sarebbe più giusto ricorrere al buon senso.
Sara Capatti di Calusco d’Adda diverrà fra qualche mese cittadina dell’Alto Adige, esattamente del Comune di San Candido, in provincia di Bolzano.
Nuovo progetto con Kendoo.it che questa volta va a toccare il mondo dell’infanzia. Il portale di crowdfunding, sostenuto da Fondazione Credito Bergamasco (che sostiene i progetti online con un importo pari al 10% di quanto viene richiesto) si lancia in una nuova avventura.
Il Comitato Europeo per i Medicinali per Uso Umano ha approvato una variazione che indica nuovi dati di protezione a lungo termine di Gardasil, vaccino quadrivalente, per la protezione dal cancro della cervice e dell’ano.
Un ceppo di virus dell’influenza aviaria, emerso di recente nel pollame in sud-est asiatico, conosciuto come A (H5N6), rappresenta una nuova minaccia per la salute animale e per i mezzi di sostentamento e deve essere attentamente monitorato, ha messo in guardia la FAO.
Test gratuiti per la misurazione della pressione, del colesterolo e del rischio cardiovascolare, colloqui con specialisti e un incontro per parlare di prevenzione e infarto. Sono queste le iniziative che Humanitas Gavazzeni ha organizzato lunedì per la Giornata mondiale del cuore.
A tavola, ma per fare del bene. E combattere quell’infido nemico chiamato sclerosi multipla. Si chiama «Gioia Multipla» ed è l’evento di beneficenza in programma lunedì 15 settembre alla Residenza Cantalupa della famiglia Cerea a Brusaporto.
C’è un pericolo per la salute meno noto della cattiva alimentazione e del fumo: la sedentarietà, che secondo recenti studi provoca lo stesso numero di decessi del fumo. Ecco perché SportPiù e Aob-Associazione oncologia bergamasca promuovono un’iniziativa.
L’italiano lo parlano poco. Preferiscono il bergamasco, con quell’inflessione tipica dei valdimagnini. Vivono all’estero e là hanno famiglia e amici, ma una cosa condividono tra loro: «Il cuore è rimasto qui».
Trovato l’interruttore molecolare per «spegnere» le malattie autoimmuni, come sclerosi multipla o diabete giovanile, e trasformare le cellule «anarchiche» in angeli custodi. A farlo sono stati ricercatori britannici dell’Università di Bristol il cui studio, pubblicato su Nature Communication, apre la strada ad un nuovo tipo di immunoterapia contro queste patologie.
«Carissimo Patrick, continueremo a camminare insieme, potrai sempre, sempre contare sul tuo papà. Porterò nel cuore quello che sei stato, la tua dolcezza, il tuo affetto. Stammi vicino come io lo sarò a te per sempre. Ciao Patrick, ciao Gessica».
«Farai la fine del topo». La prima busta un dirigente aziendale l’ha ricevuta lunedì mattina, nella ditta di Milano dove lavora. La seconda martedì mattina, nella sua casa di Cividate al Piano. La prima l’aveva aperta, trovandoci all’interno la minaccia di morte e pure una strana polverina.
In apertura del congresso europeo di cardiologia Esc a Barcellona sono stati confermati i risultati molto positivi della nuova molecola LCZ696 di Novartis. Coordinatore italiano dello studio è il prof. Michele Senni, direttore della Cardiologia I dell’ospedale Papa Giovanni.
di Fabiana Tinaglia «La felicità è una direzione, non è la destinazione». Lo ha scritto Athena Orchard, 13enne inglese, lasciando questa frase su un pezzo di carta dietro allo specchio di camera sua.
Quante cose nuove si fanno a nove anni? Si inizia il biennio elementare che porterà verso le scuole medie, si comincia a sentirsi grandi, si riceve la Prima Comunione. Fabian, all’alba del suo nono compleanno, ha imparato due parole nuove, più cattive della strega di Biancaneve.
Defibrillatore, massaggio cardiaco e nei casi estremi una dose di «adrenalina»: è questa la ricetta attuale nella rianimazione di un soggetto soccorso con infarto in atto. Ma sono sempre più pesanti i dubbi sulla reale efficacia dell’adrenalina contro l’infarto e allora in Inghilterra si è pesato di confrontare il farmaco con una sostanza inerte, un placebo per capire se l’adrenalina sia davvero …