Meloni riparte dai meriti di Draghi
Giorgia Meloni con il passaggio della campanella a Palazzo Chigi diventa il volto dell’Italia in Europa.
Giorgia Meloni con il passaggio della campanella a Palazzo Chigi diventa il volto dell’Italia in Europa.
Il ventesimo congresso del Partito comunista dell’Urss segnò la fine del culto della personalità di Stalin. Il ventesimo congresso del Partito comunista della Repubblica popolare di Cina, concluso sabato 22 ottobre, ha invece segnato la nascita del culto della personalità di Xi Jinping, segretario del partito dal 2012, presidente della Repubblica dal 2013 e ora ufficialmente confermato per un ter…
Ci sono tanti elementi di discontinuità nel governo che è appena nato. Ma nello stesso tempo sappiamo che, sui fondamentali, la compagine guidata da Giorgia Meloni si muoverà lungo binari consueti senza neanche provare a cambiare direzione.
Giorgia Meloni è stata la prima a giurare nella mattinata di sabato 22 ottobre. Si è così costituito il nuovo governo. La cerimonia della campanella con lo scambio di consegne domenica mattina quando ci sarà il primo Consiglio dei ministri.
L’appello. Filt Cgil, Fit Cisl, Uilt Uil e Faisa Cisal della provincia hanno messo a punto una «scaletta» di interventi e richieste per «ridare dignità a lavoro e lavoratori del trasporto pubblico». Nei prossimi giorni chiederanno un incontro alla politica del territorio e saranno organizzate assemblee sindacali.
Il commento.
Abbiamo assistito alle patetiche dimissioni della premier inglese Liz Truss, rimasta in carica solo sei settimane, che se n’è andata dicendo di non poter applicare il suo programma quando persino i compagni
di partito l’hanno messa alla porta temendo che lo facesse. Abbiamo ripensato alla sciocca copertina del giornale economico inglese Economist che, con una Truss addobbata…
Che sia o no la «manfrina» di cui parla Matteo Renzi, l’armistizio tra Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi consentirà in primo luogo che il centrodestra vada unito alle consultazioni del Capo dello Stato e poi soprattutto che si arrivi rapidamente al varo della lista dei ministri rispettando lo scadenzario ipotizzato dalla presidente del Consiglio in pectore: sciogliere subito la riserva dopo l’in…
È cominciata male per la maggioranza, ma anche per l’opposizione. L’elezione di Ignazio La Russa a presidente del Senato è avvenuta provocando una spaccatura nella maggioranza e una nell’opposizione: brutto segno, per una legislatura che comincia. Ma vediamo prima i fatti. Un Berlusconi furioso per come si sta chiudendo la trattativa sulla composizione del governo decide di non votare il candidat…
I nodi. Le aziende evidenziano l’emergenza e propongono alla Regione un nuovo patto. Terzi: «Sì al confronto, ma anche per noi difficoltà di bilancio». Se avete riscontrato anche voi disservizi o difficoltà non esitate a farcelo sapere, scriveteci a [email protected] .
Il mancato accordo sul tetto dei prezzi del gas ha posto il tema della stabilità di governo. Elezioni anticipate in un Paese indebitato come il nostro nel pieno di una guerra, di una crisi energetica e di un’inflazione al 10% è stato un azzardo.
I fatti hanno la testa dura e il principio di realtà, nella sua durezza, reclama la propria parte: succede così quasi sempre ed è questo il criterio per misurare la compatibilità delle parole spese in campagna elettorale. Giorgia Meloni aveva detto che, quando toccherà a lei, sarà una faccenda da non dormire la notte. Esatto.
Nell'accordo di programma su cui i partiti di centrodestra hanno fatto l'alleanza c'è un elenco di cose sull'Ambiente che "vanno nella giusta direzione", il governo che nascerà dovrà decidere "dove indirizzare il Paese". E' un atteggiamento di attesa quello di …
Voleva dare la carte al tavolo del centrodestra e invece ha rischiato di non trovare una poltrona nel Governo. Nelle prime bozze del futuro esecutivo Meloni il nome di Matteo Salvini non c’era proprio. Dalle stelle alla stalle: il «capitano» sembrava in fuga ma si è ritrovato azzoppato. Poi visto che in politica è buona cosa vincere, ma mai stravincere, la premier in pectore ha abbassato il tiro …
La parola che Giorgia Meloni ha ripetuto più volte nel suo breve discorso notturno a commento del risultato del voto, ossia della sua vittoria, è stata: responsabilità. Seguita dalla promessa che il suo sarà il governo di tutti gli italiani, anche di quelli che considerano l’avvento del «governo italiano più a destra di sempre dopo il Fascismo» (Cnn) come un pericolo mortale per la democrazia.
Il conflitto russo-ucraino in corso da sette mesi (l’anniversario cade oggi) nelle motivazioni ideologiche ha somiglianze con quello che si combattè 30 anni fa in Bosnia e che ebbe come tragico epicentro l’assedio di Sarajevo. Allora lo scopo era la Grande Serbia, oggi la Grande Russia. Fin dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina era chiaro che l’obiettivo dell’esercito russo fossero i civili (30…
Il commento. Il durissimo discorso di Mario Draghi all’assemblea delle Nazioni Unite aveva uno scopo esplicito: ancorare l’Italia alla posizione geopolitica che ha seguito sin qui e che dovrà seguire in futuro, chiunque governi a Roma. L’estrema nettezza usata nel suo intervento dallo «statista migliore dell’anno» – l’incoronazione che Draghi ha ricevuto per mano di Henry Kissinger – dimost…
A volte anche i banchieri tirano sassi. Nel caso del premier Mario Draghi - protagonista probabilmente della sua ultima conferenza stampa in questa veste - macigni, come quelli lanciati ieri. Il più grosso, destinato a rotolare in Parlamento: «C’è chi parla di nascosto ai russi, ma la democrazia italiana è più forte di pupazzi prezzolati». Probabilmente il presidente del Consiglio non avrebbe mai…
Quando al Parlamento europeo si mette sotto accusa il più filo-russo dei partner Ue, l’ungherese Orban, per la sua illiberale concezione della democrazia, il centrodestra italiano - quello stesso che sta marciando verso la conquista del potere - si divide ancora una volta sulla politica estera: solo Forza Italia si schiera contro Orban, mentre Lega e Fratelli d’Italia continuano a spalleggiarlo a…
Quindicesimo primo ministro del regno di Elisabetta II e terzo premier donna dopo Margaret Thatcher e Theresa May, Mary Elizabeth Truss, 47 anni, è il nuovo leader del Partito Conservatore inglese e quindi anche nuovo primo ministro del Regno Unito, dopo essere stata anche la prima donna del partito a ricoprire la carica di ministro degli Esteri.
Mai elezione pare più scontata. Il centrodestra è dato per vincente. Non si esclude addirittura un suo en plein: ossia la conquista di oltre i due terzi degli eletti; il che lo metterebbe nelle condizioni di poter non solo imporre Meloni premier, ma anche di poter cambiare a suo piacimento la Costituzione.