Marlene non aspetta e nasce in auto Parto lampo per la vice sindaco di Entratico
Nonostante la veloce corsa in ospedale Silvia Bellini ha cominciato il travaglio al casello di Brescia Ovest per poi concluderlo all’ospedale Sant’Anna di Brescia.
Nonostante la veloce corsa in ospedale Silvia Bellini ha cominciato il travaglio al casello di Brescia Ovest per poi concluderlo all’ospedale Sant’Anna di Brescia.
Le hanno rubato la borsa in auto e lei, che è una mamma di quattro bambini ed è anche incinta, chiede aiuto a L’Eco di Bergamo.
Parto in casa a Torre Boldone nella notte tra martedì e mercoledì. Al telefono il supporto dei medici mentre un’ambulanza ha raggiunto l’abitazione.
Culle piene in ospedale: sono 34 in più rispetto al 2017. Il direttore di Ostetricia e Ginecologia: «Nessun segreto, ma competenza e assistenza».
È successo ad Endine. Una borsa è stata ritrovata, ma solo alcuni degli attrezzi.
In occasione della Settimana mondiale dell’allattamento materno, dal 2 al 5 ottobre le ostetriche e le infermiere dell’ASST Papa Giovanni XXIII, con la collaborazione di ATS , saranno a disposizione per accogliere coppie in attesa o neogenitori con i loro bambini.
Esibire il pancione con orgoglio: atteggiamento diffuso tra le mamme in attesa, perfino col bikini sulla spiaggia. Ma il parto? Quello no. Una volta: adesso va su Youtube. Cattivo gusto o semplicemente un cambiamento di costumi?
Una croata di 26 anni è stata arrestata dai carabinieri di Zogno perché nella serata di giovedì 3 luglio si era introdotta in un’abitazione di Villa d’Adda dopo aver forzato l’ingresso e aveva rubato diverse cose, una cui una consolle di videogiochi, un profumo e una catenina d’oro.
Irina non è stata l’unica «lucciola» ad abbandonare il figlio in ospedale subito dopo il parto. Secondo la Fondazione Gedama, c’è almeno un altro caso analogo a quello emerso durante l’indagine sul racket di albanesi. Prostituzione, la mappa delle gang. Clicca qui
di Giorgio Gandola Oggi più che urlare rimaniamo a bocca aperta davanti a uno di quei prodigi della natura che meritano solo di essere raccontati con tenerezza. All’ospedale di Akron, in Ohio (Stati Uniti) sono venute al mondo due gemelle, mano nella mano.
Non fosse stato per quel breve rallentamento nel sottopasso di Colognola, forse mamma Daniela ce l’avrebbe fatta a tenere a bada ancora per qualche momento la piccola che portava in grembo. Invece Maria è venuta alla luce in auto
Non fosse stato per quel breve rallentamento nel sottopasso di Colognola, forse mamma Daniela ce l’avrebbe fatta a tenere a bada ancora per qualche momento la piccola che portava in grembo. Invece Maria è venuta alla luce in auto.
La gravidanza è un momento particolare per tutte le donne che la vivono, delicato dal punto di vista fisico ed emotivo dove l’alimentazione ricopre un ruolo importante. Non si tratta infatti di «mangiare per due», come si sente speso dire, semmai, di «mangiare due volte meglio»
«Non voglio che pratichiate il parto cesareo a mia moglie. La mia religione non lo prevede. Mio figlio deve nascere in modo naturale». Ha dato quasi in escandescenze un uomo di religione islamica in procinto di diventare papà, nella serata di lunedì 14 aprile al Bolognini di Seriate.
Lei non aveva reso nota la gravidanza anzi l’aveva nascosta. Così, di notte, appena partorito ha preso il neonato e l’ha gettato nel balcone vicino al suo, in un appartamento non abitato, in una palazzina a Bagheria, nel Palermitano.
«In ultima analisi - ha concluso Mantovani - Regione Lombardia, non solo va a confermare le medesime risorse del 2013, ma le aumenta, incentivando il sostegno al parto epidurale in quelle strutture ospedaliere che raggiungono i risultati sopra esposti».
Al Papa Giovanni XXIII di Bergamo sono nate quattro gemelline: Giulia, Elisa, Giorgia e Giada hanno visto la luce fra le 9,32 e le 9,34, con un peso che varia fra un chilo e 670 grammi e i due chili. Si tratta di un parto eccezionale.
Protagonista della vicenda, al Centro prelievi dell’ospedale Papa Giovanni di Bergamo, una 34enne di Bergamo, incinta alle trentaquattresima settimana. È rimasta in coda aspettando il suo turno così a lungo che poi non era più possibile eseguire l’esame.
La vicenda della piccola Samanta Zekaj, nata invalida al 95% il 30 gennaio 2010 agli Ospedali Riuniti di Bergamo si è risolta con un risarcimento di due milioni ai genitori e il ritiro della querela da parte degli stessi a medico e ostetrica coinvolti. Pagherà l’assicurazione