Atalanta, analisi post mercato. Difesa sistemata in tempo record e rosa completa (più un pensiero per Vorlicky)
L’approfondimento di Roberto Belingheri
Classe 1974, ha cominciato a scrivere su L'Eco di Bergamo nel settembre 1993. Assunto nel 2001 come redattore di cronaca città, nel 2003 è passato alla redazione sportiva, di cui è diventato caposervizio nel 2011. Dal 2017 è vicecaporedattore nell'ufficio centrale, coordinatore del sito web e responsabile dei servizi di Corner.
L’approfondimento di Roberto Belingheri
MONDO. In un’epoca in cui i personaggi contano più delle persone, quell’ultimo meraviglioso lungolinea che ha chiuso la finale di Melbourne ci consegna, definitivamente, una vittoria controcorrente.
IL RICORDO. Il campione fu a Bergamo nel 2006 come capo delegazione della Nazionale e gestì a modo suo una contestazione di un gruppo di tifosi atalantini invisi alla Federazione.
ITALIA. Siamo di nuovo qua, coi siti dei giornali inondati di indignazione contro il razzismo negli stadi, dopo il coro, che poi non è nemmeno un coro, contro il portiere del Milan Mike Maignan. Ed è tutto un fiorire di proposte.
L’editoriale post partita
L’editoriale post vittoria
L’editoriale post partita
L’editoriale post partita (e non solo)
L’editoriale post partita
L’editoriale post partita
L’editoriale post partita
L’editoriale di Roberto Belingheri
L’editoriale post partita
L’EDITORIALE. «Bettineschi senza nome, 3 ore». Di lui, o lei, non sappiamo nulla. Né se fosse maschio, né se fosse femmina. Sappiamo solo che oggi, se questa vita fosse ancora tra noi, compirebbe 100 anni. Invece visse solo 3 ore. Forse il tempo di sentire per una volta il calore della sua mamma, dopo il parto, nella notte tra il 30 novembre e l’1 dicembre 1923.
L’editoriale post partita
L’editoriale post partita
IL RACCONTO. Alle 7,15 di una mattina qualunque, su al Gleno, prima della neve. Ma nessuna di queste è una mattina qualunque, non lo può essere.
L’editoriale post partita
L’editoriale post partita
IL COMMENTO. In questi giorni, cent’anni fa, la diga era piena. Piena fino all’orlo. Era in servizio da una manciata di settimane. Nonostante fosse un’opera tribolata, certo non era immaginabile che alla prima, vera prova di forza la diga cedesse, schiantando a valle 6 milioni di metri cubi di acqua e detriti.
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