Sintomi Covid, su le chiamate al 118 Aumentate del 49% in un mese
Fra Bergamo, Sondrio e Brescia è questo il dato relativo alle richieste per problemi respiratori o infettivi registrato da Soreu.
Fra Bergamo, Sondrio e Brescia è questo il dato relativo alle richieste per problemi respiratori o infettivi registrato da Soreu.
Via libera al coinvolgimento dei medici di medicina generale nelle somministrazioni del vaccino, sulla scorta delle intese a livello regionale e nazionale. I «rinforzi» in campo entro una settimana. Buona adesione anche nelle Asst.
In Bergamasca ieri altri 126 nuovi positivi: sopra i 100 da 7 giorni. L’indice ogni 100 mila abitanti era a 62 casi tra il 3 e il 9 febbraio, ora è a 116.
La dg Stasi: «Oltre quella data difficile programmare». Da martedì si parte anche in Valle Imagna. Si lavora per operare 6 giorni.
Enrico Bombana chiarisce: «Non ci sono stati rifiuti plateali qui da noi. È efficace e per le forme gravi funziona come Pfizer e Moderna».
I dati di Ats: dal 7 al 17 febbraio l’aumento è stato del 65%. La suddivisione: gli «attualmente positivi» sono 2.156, i contatti 4.240.
I 262 pazienti Covid di martedì 16 febbraio sono il dato più alto da mesi. Numeri analoghi all’inizio della seconda ondata.
La fase 1-bis per liberi professionisti e altre categorie a rischio doveva partire mercoledì 10 febbraio, ma l’Ats ha trasmesso i dati agli ospedali solo martedì sera. Mercoledì 10 febbraio non inizierà l’inoculazione delle prime dosi, ma la calendarizzazione delle sedute.
Contagi, nella Bergamasca l’effetto Natale non c’è stato. Resta però drammatico il bilancio dei decessi delle ultime sei settimane.
Allo scoccare del primo mese pieno di campagna vaccinale le «punture» sono state in totale 35.954. Nelle tre Asst «richiami» e prime somministrazioni in parallelo . Tutti vaccinati entro giugno? In Lombardia significa 64 mila dosi al giorno.
Mentre saliva la marea dei contagi e gli ospedali diventavano i porti ingolfati dove si lottava per la vita, il resto dell’attività inevitabilmente ha fluttuato nella sospensione. Con delle differenze significative, però, tra la prima e la seconda ondata.
In città per la prima volta allarma il calo dei neonati. Persi in un anno 1.134 abitanti. Effetto Covid: nel 2020, 630 morti sopra la media, solo a marzo +442%. Dai 122.094 residenti di fine 2019 si è scesi a 120.960.
Se un paradosso s’era risolto una settimana fa, quando la Lombardia era stata «scolorita» verso l’arancione dopo sette giorni erroneamente in rosso, qualche cavillo potrebbe intravedersi pure nell’orizzonte di quel che si deciderà nella giornata di venerdì 29 gennaio.
Uno ogni 238. Sono i casi positivi intercettati dalla app Immuni in Lombardia dall’inizio della sua diffusione a pieno regime. Una rete evidentemente a maglie troppo larghe, quella del tracciamento automatico garantito da un programma per smartphone che in tutta sicurezza – e in tutto anonimato – dovrebbe contribuire a contenere l’epidemia.
Mentre «Ncov» utilizzata dall’Azienda sanitaria di Milano non consente di indicare i postivi asintomatici, «Mainf» adottata nel resto del territorio regionale sì
Carlo Federico Perno, immunologo del «Bambino Gesù» di Roma.«È ragionevole pensare che presto questo virus sarà più in difficoltà di noi».
Sono state consegnate martedì all’ospedale Papa Giovanni (3.510) e all’Asst Bergamo Est (2.340).
Massimo Galli, primario al Sacco di Milano: «Il ritorno sui banchi è un tentativo, pur importante». Tra due settimane si valuteranno le curve dei contagi.
Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di Sanità: d’intesa con le Regioni, il Dpcm prevede la possibilità, in relazione a specifiche parti del territorio regionale, di un’esenzione dalle misure più stringenti.
I numeri forniti nel consueto incontro tra Ats e sindaci. Il dato complessivo è sceso di un punto decimale.
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