Come circola, la circolare
È il Comma 22 della Scuola, è la stele di Rosetta che testimonia l’esistenza di burosauri fuori dal tempo, incardinati in un Paese reale che non esiste più, scomparso senza che loro se ne siano accorti.
Direttore de L'Eco di Bergamo
È il Comma 22 della Scuola, è la stele di Rosetta che testimonia l’esistenza di burosauri fuori dal tempo, incardinati in un Paese reale che non esiste più, scomparso senza che loro se ne siano accorti.
Abbiamo scoperto dalla commissione antimafia guidata da Rosy Bindi che ci sono gli impresentabili e ne abbiamo letto i nomi. La «Bindi list» penzola come un cappio sulle elezioni, ma non è l’unica che vorremmo conoscere per definire meglio i caratteri di chi ci rappresenta in Parlamento.
«Oficial o para amigos?». Era la domanda preliminare che Bruno Pesaola detto il Petisso (era piccoletto) poneva al giovane cronista capitato al campo d’allenamento, quasi a far sapere che di risposte ce n’erano due: una a taccuino aperto, l’altra a taccuino chiuso, spesso totalmente opposta.
Due anni e mezzo dopo il fatto non sussiste. Bisogna riavvolgere il film fino al tre gennaio 2013 quando, a Busto Arsizio, il calciatore del Milan Kevin Prince Boateng preso di mira dagli ultrà della Pro Patria decise di chiudere la partita.
Una volta c’era «We can», adesso c’è «Podemos». Più o meno lo stesso messaggio al cuore del cittadino. Poter cambiare le cose è da sempre il primo elemento di spinta verso l’utopia dell’uguaglianza sociale e l’ultimo elemento tenuto in conto da chi - grazie a questa spinta - è arrivato al potere.
È arrivato secondo. L’ex deputato Angelo Pezzana, eletto in Parlamento nel 1979 con il partito radicale, è sulla bocca di tutti perché titolare di un vitalizio da 2.163 euro al mese per aver partecipato ai lavori della Camera dei deputati per ben nove giorni. Poco più di una settimana, 60.000 euro versati come contributi e 650.00 euro ricevuti in questi anni da parte dello Stato.
Il fisco non fa sconti, e qualcosa ci fa presumere che la lotta all’evasione fiscale sia ripresa nel silenzio efficiente dei controlli a tappeto. Ne abbiamo l’inquietante conferma da una notizia che arriva da Jesolo, dove il chiosco sulla spiaggia della signora Laura Pavan è stato chiuso dopo che gli uomini dell’agenzia delle entrate hanno individuato e punito in maniera esemplare – come vuole lo…
Il Piave mormorava calmo e placido al passaggio dei primi fanti il 24 maggio. In realtà i passaggi furono due. Il primo reale e notissimo (1915, oggi cent’anni), il secondo sconosciuto e simbolico (2011 e la via fu un’altra, l’autostrada del Brennero) con il Piave e il resto d’Italia del tutto distratti. C’era lo spread da tenere d’occhio, non si può sempre pensare a tutto.
Dov’è la bandiera? La polemica è scoppiata ieri, quando il presidente della Provincia autonoma di Bolzano, Arno Kompatscher, ha opposto il suo rifiuto a esporre il tricolore sulle facciate degli uffici pubblici domani 24 maggio per ricordare il passaggio dei primi fanti sul Piave. Di fatto l’inizio della prima guerra mondiale italiana.
Del gruviera rischiano di rimanere solo i buchi. È l’amara constatazione nel verificare che il padiglione svizzero dell’Expo sta per diventare un supermercato Gum nella Mosca di fine anni Ottanta: grande ma vuoto.
Diritti Acquisiti. Parole magiche, salvagente della coscienza individuale e canotto della coscienza collettiva. L’Italia dei Diritti Acquisiti non molla la presa e chiede che i patti stipulati in un’altra era e dentro un altro mondo debbano essere rispettati.
Ma cos’ha detto di così riprovevole Matteo Renzi davanti alla lavagna per indignare partiti di sinistra (anche parte del suo), sindacati e insegnanti? Ha detto che una professione delicata e strategica come quella del docente deve essere severamente valutata. E a farlo dev’essere anche (non solo, ma anche) il preside che guida l’istituto scolastico.
Fra grandi cuochi, prodotti tipici, Oscar Farinetti, corsi da birraio (padiglione Repubblica Ceca) e apericena prolungato fino a mezzanotte, l’Expo milanese è partita alla grande ma non è ancora riuscita a far emergere il senso più intimo del suo esistere: nutrire il pianeta. Vale a dire occuparsi di chi non ha nulla da mangiare, non di chi ha sempre appetito e dovrebbe stare a dieta.
Sedici miliardi. È chiaro che in una domenica luminosa sarebbe meglio continuare a leggere di Bergamo che torna a correre, di un territorio che in pochi mesi ha visto riaprire l’Accademia Carrara, inaugurare autostrade, rifiorire la cultura con mostre (Palma il Vecchio, dopo l’estate Malevic), idee, restauri di gran pregio.
Alla fine Robert Redford se ne va, sgommando con la Porsche Carrera verde oltre la sbarra del parcheggio della Cia, già proiettato verso il ponte sul Potomac. Nell’ultimo giorno di lavoro, prima di andare in pensione, l’ha fatta grossa: ha ritirato tutti i suoi risparmi e li ha usati per corrompere funzionari del partito comunista cinese allo scopo di far liberare Brad Pitt dalla prigione di Su C…
Servirebbe l’urlo di verità di un’intera scolaresca, invece è soltanto silenzio. La quinta E del liceo scientifico Ippolito Nievo di Padova non parla, omertà totale. Tacciono i ragazzi che potrebbero conoscere ciò che sta dietro la morte di un giovane uomo di 19 anni; si chiamava Domenico ed è precipitato dal quinto piano di un albergo alla periferia di Milano.
Se non è avvenuto qualcosa di irrimediabile la notte scorsa, siamo tutti alleati. Voglio dire, nel Mediterraneo tutti i Paesi europei hanno il dovere di aiutare i profughi a raggiungere un porto di salvezza. Per questo stupisce il comportamento della fregata tedesca Hessen, che qualche giorno fa in una missione di pattugliamento ha avvistato un barcone, l’ha accostato e ha preso a bordo duecento …
L’Europa ha ricominciato a scrivere e questo non è un buon segno. Il tema è il ritorno in bilico dei conti italiani dopo la sentenza a maggioranza (un voto a favore) della Corte Costituzionale che ripristina l’indicizzazione delle pensioni d’importo tre volte e oltre superiore al minimo.
Ventimila persone in coda. Per la partita? No, per entrare a Expo la sera. La trovata funziona, l’Expo by night che sostituisce la movida sta prendendo piede e l’idea di poter cenare in un luogo così di moda con un ingresso di cinque euro induce in tentazione anche chi potrebbe non essere interessato ai destini del cibo sul pianeta Terra.
«Colpa della sinistra», ha scherzato sabato a Genova Silvio Berlusconi, caduto sul palco del comizio per le regionali. Si riferiva alla gamba o più probabilmente alla pedana infida. Lo spirito è quello di sempre. Ne hanno parlato tutti e questo fa riflettere: per comparire nei titoli di testa, il leader di Forza Italia sembra aver bisogno di un episodio casuale che rompe gli schemi costituiti.
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