Dramma migranti, le storie parlano
Mondo. Nel Mediterraneo sono morti 26mila migranti solo negli ultimi dieci anni. Ma il numero è sottostimato perché molti naufragi restano ignoti.
Mondo. Nel Mediterraneo sono morti 26mila migranti solo negli ultimi dieci anni. Ma il numero è sottostimato perché molti naufragi restano ignoti.
Italia. Per comprendere ciò che accade nel mondo sarebbe utile abbandonare le personali categorie di pensiero per assumere quelle dei popoli oggetto dei nostri giudizi.
Esteri. Battaglioni dell’esercito russo nella notte tra il 23 e il 24 febbraio 2022 piombarono sull’Ucraina penetrando da Est e da Nord attraverso la Bielorussia. A un anno dall’inizio dell’invasione conviene ricordare gli effetti dell’aggressione generati in un solo anno di guerra nella carne viva della popolazione.
Il commento. A urne aperte per le elezioni regionali in Lombardia e nel Lazio, Silvio Berlusconi ha rilasciato dichiarazioni ai giornalisti che lo attendevano al seggio dove ha votato a Milano. A tema l’Ucraina: «Io a parlare con Zelensky se fossi stato il presidente del Consiglio non ci sarei mai andato - ha detto il leader di Forza Italia - perché stiamo assistendo alla devastazione del suo Pa…
Mondo. Il numero delle vittime dell’immane tragedia che ha colpito Turchia e Siria sale di giorno in giorno. Le dimensioni della catastrofe generata dal terremoto assumono un tratto inquietante: tra le migliaia di sopravvissuti che si trovano sotto le macerie degli edifici crollati, molti non potranno essere salvati perché i soccorritori non riescono a raggiungere le zone colpite, impediti dalle…
Mondo. Il quadro si compone. Peraltro era già visibile da mesi per chi avesse studiato il punto di vista del Cremlino. Giovedì scorso Vladimir Putin ha celebrato gli 80 anni dalla vittoria dell’esercito sovietico a Stalingrado, che segnò l’inizio del declino della follia di Hitler.
Esteri. Il rischio di un’escalation del conflitto russo in Ucraina viene evocato ad ogni decisione da parte degli Stati occidentali di inviare mezzi, armi ed equipaggiamenti a sostegno di Kiev. Non è però banale tornare alla notte fra il 23 e il 24 febbraio scorsi, quando Vladimir Putin diede il via all’invasione.
Esteri. Dovrebbe essere l’età del gioco e dei primi rudimenti a scuola, di una spensieratezza che poi la vita ridimensionerà. E invece a sei anni in Ucraina si muore per lo stress prolungato provocato dalla guerra. Un orrore che ha colpito la piccola Elya: negli ultimi 11 mesi ha vissuto ad Avdiivka, nel Donetsk a cinque chilometri dalla linea del fronte.
Mondo. Non è stato un incidente. Non è l’esito del caso il colpo di pistola che un bambino di sei anni ha sparato contro la sua maestra, ferendola gravemente, in una scuola in Virginia, negli Stati Uniti.
Mondo. La guerra in Ucraina corre tragicamente verso l’11° mese dal suo inizio, senza prospettive ravvicinate di un cessate il fuoco se non di un serio negoziato di pace.
Guerra. Ha innanzitutto un valore simbolico la visita compiuta ieri negli Usa da Volodymyr Zelensky. Per la prima volta dall’inizio dell’invasione russa, nove mesi fa, il presidente ucraino è infatti uscito dal suo Paese.
Il commento. In Italia una riforma organica della giustizia con il consenso di due poteri dello Stato, Parlamento e magistratura, pare impossibile. Si tratta infatti di un nervo scoperto. Peraltro andrebbe accompagnata da una ridefinizione del sistema penitenziario, tenendo conto dello stato pietoso delle nostre carceri: in molti casi ospitate in edifici vecchi, sovraffollate e dove quest’anno so…
Europa.L’iniziativa si chiama «Generatori di speranza» ed ha come destinatario l’Ucraina, dove in seguito ai raid russi è stato distrutto oltre il 40% delle centrali elettriche, lasciando senza corrente 10 milioni di persone. È stata lanciata dalla presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola e dal sindaco di Firenze Dario Nardella, presidente di Eurocities, la rete delle 200 città più grand…
Esteri. È il leader che al mondo più si è speso per riannodare i fili di un negoziato e porre fine al conflitto. Il 25 febbraio scorso Papa Francesco si recò a colloquio nella sede dell’ambasciata di Mosca presso il Vaticano. All’alba le truppe russe avevano iniziato l’invasione dell’Ucraina.
Mondo. Nell’acceso e talvolta sbragato dibattito sulle origini del conflitto tra Mosca e Kiev, viene fatto riferimento anche alla figura di Stepan Bandera, che durante la Seconda guerra mondiale, alla guida del movimento nazionalista ucraino Oun, fondò l’esercito partigiano Upa: combatté prima contro i polacchi, poi si oppose all’Armata rossa al fianco dei nazisti e infine si rivoltò agli s…
Mondo. Giustamente nei giorni scorsi l’Europa ha vissuto ore con il fiato sospeso, dopo che un missile attribuito ai russi è esploso in Polonia ed ha ucciso due operai. Le verifiche successive hanno chiarito che il colpo era invece un ordigno della contraerea ucraina, sparato, come succede spesso ogni giorno, per distruggere razzi del Cremlino.
Kherson è una città ucraina strategica. Da lì infatti partono i rifornimenti idrici per la Crimea. Ma è anche la porta d’accesso per un’eventuale presa di Odessa, la «perla del Mar Nero», sistema di sette porti dai quali passa l’80% dell’export nazionale (grano per 400 milioni di persone dal Nord Africa all’Asia, ma anche prodotti minerari).
È fisiologico che i partiti italiani abbiano posizioni diverse su come venire a capo del conflitto russo-ucraino. Ma al netto di alcune dichiarazioni recenti pro Putin di Silvio Berlusconi, poi corrette, e posizioni passate filo Cremlino di Matteo Salvini, in Parlamento non siedono forze dichiaratamente a favore di Mosca. Il discrimine è sull’invio di armi a Kiev e sulle sanzioni alla Russia.
Sono anni che in sede europea si discute di nuove politiche di gestione delle migrazioni, senza che siano stati introdotti cambiamenti sostanziali. Ma l’Ue è ciò che gli Stati membri le permettono di essere e i 27 Stati dell’Unione sono cauti sulla materia perché particolarmente sensibile rispetto alle opinioni pubbliche. Da giorni nel Mediterraneo ci sono tre navi di organizzazioni non governati…
È normale e accettabile che uno Stato controlli l’export di un Paese che ha invaso, di un bene alimentare indispensabile per milioni di persone? Non dovrebbe esserlo. «Ma è la guerra» dicono quelli che hanno sempre una giustificazione pronta per le decisioni adottate dalla Russia.
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