I crimini in Ucraina, la difesa dei civili
MONDO. Una clinica oncologica già distrutta e ricostruita, una casa di riposo, un centro commerciale in un sabato pomeriggio.
Andrea Valesini, caporedattore de L’Eco di Bergamo, ha lavorato nel settore cronaca. Ha poi raccontato le guerre nei Balcani, in Terra Santa e in Ucraina e le migrazioni verso l’Italia.
MONDO. Una clinica oncologica già distrutta e ricostruita, una casa di riposo, un centro commerciale in un sabato pomeriggio.
LA RECENSIONE. «Le inquietudini della luna», nuova opera di Giuseppe Goisis: dieci storie di vite segnate da fragilità e solitudine, illuminate però da luci di bellezza.
MONDO. Viviamo nell’epoca della cosiddetta post modernità, caratterizzata soprattutto in Occidente dalla riduzione del tasso di povertà e di analfabetismo, dalle nuove tecnologie, dalla diffusione del benessere.
ITALIA. Nel 2016, l’avvio della maxi inchiesta fu accompagnato da giudizi sprezzanti espressi da importanti leader politici: etichettarono le navi umanitarie che salvano migranti nel Mediterraneo come «taxi del mare» e i loro componenti «amici dei trafficanti».
MONDO. Le guerre che più o meno direttamente non coinvolgono gli Stati Uniti e l’Europa, raramente arrivano al dibattito pubblico. Non ci sono responsabilità occidentali da chiamare in causa né un pericolo che ci minaccia.
IL COMMENTO. Nell’Europa occidentale le guerre che dilaniarono la Jugoslavia negli anni ’90 furono erroneamente qualificate «di religione», quando non «etniche». Chi invece approfondì l’origine dei conflitti, avvisò di un pericolo: segnavano il risorgere dei nazionalismi europei, un capitolo tragico della nostra storia che poi infettò altre aree del continente, anche a ovest.
MONDO. Nello smarrimento collettivo di questa epoca tragica, la politica fatica a dare una rotta ideale e rassicurante, salda nei principi e negli ideali. I partiti sono condizionati dalla ricerca del consenso, dai sondaggi e dal dibattito quotidiano.
MONDO. Il 17 febbraio 2022, in una lettera all’ambasciatore statunitense a Mosca, John Sullivan, il Cremlino nega che ci sia un piano di invasione dell’Ucraina, nonostante truppe e carri armati russi siano ammassati al confine.
MONDO. È il più grande attacco alle infrastrutture energetiche ucraine compiuto da tempo dal Cremlino, messo a segno nella notte fra giovedì e ieri con il lancio di 88 missili e 63 droni esplosivi: nel mirino anche la diga vicina alla centrale nucleare di Zaporizhzhia, bersagliata otto volte con l’effetto di lasciare oltre un milione di persone senza corrente.
ESTERI. Morire di fame: non accade solo nei villaggi del Corno d’Africa flagellati dalle carestie. È successo nei giorni scorsi a una sessantina di migranti su un gommone alla deriva nel Mediterraneo, rimasto invisibile per una settimana nonostante le richieste di aiuto. I naufraghi erano privi anche di acqua.
MONDO. Mariupol è uno dei luoghi simbolo dell’Ucraina martoriata. L’assedio russo iniziò il 24 febbraio 2022, primo giorno dell’invasione su larga scala, e terminò il 20 maggio successivo con la resa dell’esercito difensore.
IL COMMENTO. All’alba del 24 febbraio 2022, battaglioni ed elicotteri russi avviavano l’invasione su larga scala dell’Ucraina. Su scala minore era iniziata nel 2014. In questi giorni il popolo aggredito ha ricordato un’altra ricorrenza: quello che non pochi in Occidente chiamano «colpo di Stato di piazza Maidan eterodiretto dagli Usa», per gli gli ucraini fu invece la «rivoluzione della dignità».
ITALIA. Mai come in questa era invece è possibile accedere a una molteplicità di informazioni, a fonti per verificare l’attendibilità delle notizie, a libri di studiosi intellettualmente onesti e accreditati: ma costa fatica. La realtà sfuggente e articolata, anche quella delle guerre, la più tragica, può essere compresa attraverso la cultura e l’umanità.
ITALIA. Secondo un vizio, in Italia vengono qualificati come emergenze fenomeni che ormai sono strutturali. Accade per l’immigrazione: i primi sbarchi sulle nostre coste risalgono a oltre 30 anni fa ma ancora oggi sono giudicati appunto come emergenza.
ESTERI. Gli osservatori attenti al conflitto russo-ucraino sanno che la tragedia dimenticata si consuma su due fronti. Il primo è in corso lungo un migliaio di chilometri, dal Donbas agli oblast di Kherson e di Zaporizhzhia, territori annessi illegalmente dal Cremlino ma nei quali si continua a combattere.
ESTERI. Nel 2021 Vladimir Putin scriveva in un breve e poco noto saggio: «L’Ucraina è un non Stato, parte della Russia». Riprendeva un antico cavallo di battaglia degli imperialismi zaristi e sovietico, fondamento ideologico della reiterata, violenta repressione di identità, cultura e lingua ucraine.
IL COMMENTO. A ragione si dice che in guerra la verità è la prima vittima. La citazione attribuita ad Eschilo andrebbe però aggiornata per senso di umanità: nei conflitti i più indifesi sono i bambini. Secondo l’organizzazione non governativa «Save the children», oltre 10mila minori sono stati uccisi negli attacchi aerei e nelle operazioni di terra israeliane nella Striscia di Gara in 100 giorni…
ITALIA. Finì nel mirino degli odiatori che inquinano i social già nei giorni successivi al delitto di sua figlia Giulia, avvenuto l’11 novembre scorso. A Gino Cecchettin veniva imputato di prestarsi a troppe interviste, di non essere annullato dal dolore.
IL COMMENTO. In una recente intervista al quotidiano «Avvenire», l’arcivescovo Visvaldas Kulbokas, nunzio apostolico a Kiev, ha dichiarato fra l’altro: «Ogni tanto guardo alcune discussioni televisive in Occidente sulla guerra qui. Sono show in cui tutti capiscono tutto o spiegano con estrema facilità ciò che succede. E mi rendo conto che viviamo in mondi paralleli: uno teorico, l’altro reale».
IL RICORDO. Marco ha condiviso gran parte delle sue giornate a coordinare il lavoro di redazione. Era un uomo mite, aiutava a smussare le tensioni.
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