Una morte nata dalla sua vita
Qualche settimana fa io e don Fausto ci siamo trovati da soli in attesa che arrivassero gli altri sacerdoti per la riunione mensile. «Che c’è Fausto? Mi sembri stanco…» gli avevo detto. Lui non si apriva molto: parlava sempre degli altri, dei suoi ragazzi, dei carcerati, dei poveri della stazione. Aveva come una ritrosia a lasciarsi andare, come se non volesse che qualcuno gli guardasse dentro. «…