Svetlana, a Bergamo voluta da Parenzan «Ora aiuto i russi all’ospedale in Fiera»
L’anestesista di Novosibirsk Svetlana Martchenko è approdata a Bergamo nel 1997 per un master Adesso lavora con i colleghi medici inviati da Mosca.
L’anestesista di Novosibirsk Svetlana Martchenko è approdata a Bergamo nel 1997 per un master Adesso lavora con i colleghi medici inviati da Mosca.
Avrebbe compiuto 93 anni ad agosto. Amico fraterno di Lucio Parenzan, insieme a lui portò la medicina cardiovascolare ai vertici internazionali.
Dedicato all’indimenticato cardiochirurgo l’auditorium dell’ospedale.
Una serata di eccellenze quella che si è svolta giovedì 29 maggio a Milano alla prima edizione del nuovo «Premio Rosa Camuna», assegnato all’Auditorium Testori di Palazzo Lombardia.
Sono stati annunciati i nomi dei vincitori della prima edizione del nuovo «Premio Rosa Camuna». Per la provincia di Bergamo il ricnoscimento è stato assegnato a Giuseppe Remuzzi, Lucio Parenzan (alla memoria), Martina Caironi e Pierino Persico.
Giovedì la Lombardia festeggia la sua prima festa. Al Pirellone, verrà assegnato un premio di rilievo che riguarda uno dei nomi della medicina che ha portato Bergamo e la Lombardia in tutto il mondo. Il nome è quello di Lucio Parenzan.
Si terrà martedì 11 marzo alle 20.30 al Centro Congressi di Bergamo la serata di premiazione dei Primari emeriti dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, alla presenza del Vice Presidente e Assessore alla Salute di Regione Lombardia Mario Mantovani.
Il 31 gennaio scorso all’ospedale Papa Giovanni è stato eseguito un intervento su un feto di 33 settimane. E’ la prima volta in Italia che si posiziona uno stent nel cuore in ambiente intrauterino. Ecco tutti i dettagli di questa operazione eccezionale.
È lui in persona lo spot migliore di quanto va predicando da una vita. Il professor Alfredo Calligaris ha 88 anni e dire che li porta splendidamente è un’affermazione assai riduttiva. Abita al settimo piano e, a salire, si fa tranquillamente le scale a piedi.
Alberto Ceresoli «Un gigante che ogni domenica si faceva bambino chinando il capo in segno di umiltà per entrare nella casa del Signore». È efficace la metafora a cui il parroco di Borgo Canale ricorre per far emergere il tratto più nascosto di Parenzan.
di Giambattista Gherardi «Attendere, prego». Ce lo sentiamo ripetere all’infinito, basta affrontare il numero verde di qualche santuario della burocrazia. L’attesa è il comune denominatore di un’Italia che aspetta, sfiduciata
Tantissima gente ai funerali di Lucio Parenzan. Autorità politiche, moltissimi medici e rappresentanti delle istituzioni bergamasche hanno partecipato nel primo pomeriggio di giovedì 30 gennaio ai funerali del grande professore nella chiesa di Santa Maria del Carmine, in via Colleoni, in Città Alta.
di Alberto Ceresoli L’altra faccia della Luna: se non ci fosse quella che vediamo ogni giorno, non ci sarebbe nemmeno quella che ci è nascosta. Tra Giorgio Invernizzi e Lucio Parenzan le cose stanno esattamente così.
«L’ultimo intervento di Lucio Parenzan è stato con noi di Emergency, nel 2010, a Ot Salam», racconta Gino Strada al telefono proprio da Khartoum, la capitale del Sudan, dove nel 2007 Emergency ha aperto il Centro di cardiochirurgia Salam.
di Alberto Ceresoli Una cosa è certa: Lucio Parenzan non vorrebbe essere ricordato come il cardiochirurgo che nel 1985 fece il primo trapianto di cuore a Bergamo. «Non metto quell’intervento tra le “pionierate” che ho fatto».
L’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Bergamo ricorda il prof. Lucio Parenzan. «Una figura che rimarrà scolpita nella storia della comunità medica bergamasca» sottolinea il presidente Emilio Pozzi.
di Fabiana Tinaglia La Rete collega le emozioni, i sentimenti di chi è lontano ma che riesce a restare unito da un ricordo, un affetto. La scomparsa di Lucio Parenzan ha riportato alla luce sensazioni sopite ma ben radicate di famiglie intere, di vite che sono state in bilico.
Francesco conserva ancora una foto di quando era un «bimbo blu»: incorniciata, la guarda nel salotto di casa con la mamma Maria Luisa. Oggi Francesco Ferracini Mazzoleni, 36 anni, può andare a sciare, giocare a calcio. Grazie a Parenzan.
E’ stata aperta questa mattina alle 9 al nuovo Ospedale Papa Giovanni la camera ardente con la salma del professor Lucio Parenzan. Rimarrà aperta fino alle 12 e nel pomeriggio dalle 14 alle 19 . I funerali giovedì 30 alle 14 nella Chiesa del Carmine in Città Alta.
Il suo timore era quello di essere stato un padre assente. Ma Antonio, Guido, Giovanni e Chiara Parenzan non la pensano così. «Ci salutava sentendoci il polso: era il tocco del medico che inaugurava le nostre giornate». Su L’Eco oggi in edicola sei pagine dedicate al «professore».