Quell’arma a un bambino la deriva americana
Mondo. Non è stato un incidente. Non è l’esito del caso il colpo di pistola che un bambino di sei anni ha sparato contro la sua maestra, ferendola gravemente, in una scuola in Virginia, negli Stati Uniti.
Mondo. Non è stato un incidente. Non è l’esito del caso il colpo di pistola che un bambino di sei anni ha sparato contro la sua maestra, ferendola gravemente, in una scuola in Virginia, negli Stati Uniti.
Guerra. Kirill, sedicesimo patriarca della Chiesa ortodossa russa, lo stesso che il 6 marzo 2022 dalla cattedrale di Cristo Salvatore in Mosca aveva «benedetto» l’invasione dell’Ucraina, ora chiede una tregua ai combattimenti per il Natale ortodosso.
Guerra. Ha innanzitutto un valore simbolico la visita compiuta ieri negli Usa da Volodymyr Zelensky. Per la prima volta dall’inizio dell’invasione russa, nove mesi fa, il presidente ucraino è infatti uscito dal suo Paese.
Geopolitica. Nell’ultimo vertice europeo di Bruxelles di dicembre 2022 Giorgia Meloni è riuscita a porre il tema della centralità della politica mediterranea. Tutti hanno dovuto convenire che verso il continente africano occorre muoversi con una voce sola.
Da un lato i giganteschi reattori dalla caratteristica forma che ricorda una ciambella, dall'altro le strutture più agili che utilizzano dei potenti fasci laser: sono le due strade che da decenni stanno procedendo di pari passo per riuscire a produrre …
Il commento. Tra le conseguenze negative di un’epoca caratterizzata da un’estrema polarizzazione politica delle nostre democrazie, c’è la difficoltà crescente che incontriamo nel trattare avvenimenti che non rientrano immediatamente nelle categorie stabilite dalle contrapposte «tifoserie». È il caso, per esempio, del nuovo «consensus protezionista» negli Stati Uniti che pure tocca da vicino le no…
Il commento. Arrivati al decimo mese di guerra in Ucraina dopo l’invasione russa, gli spiriti di buona volontà che sperano di bloccare questo massacro assurdo si trovano ad affrontare un grosso errore, che sta in questo: non si può, anzi non si deve parlare di colloqui «di pace». Chi lo fa, o finge un’aspirazione alla pace che non ha o non si rende conto che il massimo ora raggiungibile è un cess…
Esteri. È il leader che al mondo più si è speso per riannodare i fili di un negoziato e porre fine al conflitto. Il 25 febbraio scorso Papa Francesco si recò a colloquio nella sede dell’ambasciata di Mosca presso il Vaticano. All’alba le truppe russe avevano iniziato l’invasione dell’Ucraina.
Crisi climatica.«Un risultato importante è la riapertura del dialogo tra Cina e Stati Uniti. Si tratta di un dialogo fondamentale per realizzare una coalizione abbastanza ampia da raggiungere gli obiettivi dell’Accordo di Parigi. Il dialogo si era interrotto con l’amministrazione Trump ed era peggiorato negli ultimi anni. Mi sembra che questa apertura sia un buon segnale».
Esteri. Sostanziale pareggio alle Legislative di medio termine tra democratici e repubblicani americani; ma gli anziani leader dei due schieramenti, Joe Biden e Donald Trump, dovranno guardarsi alle spalle per la sfida lanciata loro da candidati più giovani e in rapida ascesa in vista delle presidenziali del 2024.
Prima Joe Biden. Poi Recep Tayyep Erdogan. Per finire Xi Jinping. Mica male come battesimo del fuoco per la premier Giorgia Meloni, unica donna presente al massimo livello, come capo di un Governo, al G20 di Bali. Eppure l’incontro con le tre grandi volpi della politica internazionale era la forca caudina che prima o poi andava superata.
Da anni un vertice del G20 non era così atteso. La ragione è semplice: troppe sono le bufere in corso sulle relazioni internazionali, tanto che si rischia persino un conflitto nucleare.
Barack Obama, alle elezioni di mezzo mandato, era riuscito a perdere 68 seggi alla Camera dei Rappresentanti e 6 al Senato. Prima di lui Bill Clinton non aveva fatto molto meglio. È quindi curioso che sia proprio Joe Biden a stampare un punteggio tutto sommato positivo in una tornata elettorale che era invece costata molto cara ai due presidenti democratici che prima di lui, e in modo assai più b…
A sei mesi dalla terribile invasione subita, l’Ucraina ha già perso il 50% del Pil e parte del proprio territorio, contando perdite e devastazioni civili e materiali che richiederanno molti anni e decine di miliardi per una ricostruzione che non potrà mai del tutto suturare gli squarci di dolore patiti. Si sta assistendo alla più grande crisi di rifugiati dopo la Seconda guerra mondiale, mentre i…
In tempi di globalizzazione, un certo livello di dipendenza di un Paese come l’Italia dai mercati internazionali è una condizione fisiologica, positiva nella maggior parte dei casi perché sinonimo di crescente benessere e più numerose possibilità di scelta per tutti noi. È da evitare, invece, come abbiamo vissuto sulla nostra pelle specie negli ultimi tre anni, un livello patologico di dipendenza…
La crisi ucraina, con tutte le sue ricadute internazionali, ha di colpo riportato il Medio Oriente al centro della scena. Ma, una volta tanto, nella condizione di dettare le condizioni. Lo abbiamo visto bene con la visita di Joe Biden in Arabia Saudita: al di là della pompa e della diplomazia, il presidente Usa è andato a chiedere ai sauditi di mettere più petrolio nelle vene dell’economia mondia…
Pallottole o pagnotte? Diventa di giorno in giorno più evidente che la guerra scatenata dalla Russia in Ucraina sta cambiando il mondo. E ancor più lo cambierà se dovesse durare a lungo, come molti prevedono e moltissimi temono. La rincorsa ad armare Kiev, nell’evidente preoccupazione che quanto fatto finora possa non bastare a bloccare l’iniziativa russa nel Donbass, fa cadere un tabù dopo l’alt…
Il racconto che il premier Mario Draghi ha fatto nella giornata di venerdì 20 maggio ai ragazzi della scuola di Sommacampagna è molto significativo. La telefonata a Vladimir Putin, che respinge l’idea di un cessate il fuoco e, di fatto, di qualunque trattativa che non sia quella diretta con gli Usa. Joe Biden che invece si mostra più sensibile alla proposta di Draghi e accetta di battere un colpo…
Anche il 78° giorno di guerra si è consumato in Ucraina, e la prima considerazione è che nessuno poteva immaginare, il 24 febbraio scorso, quando partì l’invasione russa, che la guerra sarebbe durata così a lungo. Forse hanno contribuito a prolungarla le illusioni dei russi e il sostegno occidentale all’Ucraina. Resta il fatto che si continua a combattere, con gli ucraini che guadagnano terreno a…
La guerra «Putin pensava di dividerci ma ha fallito» ha detto il premier italiano. «Dobbiamo utilizzare ogni canale per la pace, per un cessate il fuoco e l’avvio di negoziati credibili», ha ribadito. «Italiani e europei chiedono la fine dei massacri e la pace». Il presidente Usa: «La cooperazione dell’Italia è fondamentale».