Fondazione Santina, obiettivo raggiunto «Donati due ventilatori al Papa Giovanni»
«Oggi è una giornata bella: abbiamo donato il secondo ventilatore all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo».
«Oggi è una giornata bella: abbiamo donato il secondo ventilatore all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo».
Almeno 100 bambini nel solo stato di New York ne sono stati colpiti negli ultimi mesi con tre decessi, ed anche in Italia il numero dei casi segnalati sembra essere in crescita.
Un marcatore potrebbe identificare le pazienti da monitorare. Studio del Papa Giovanni con i fondi Airc. Su Amazon in vendita le azalee.
Uno, due , tre, fino a 15 tra bambini e ragazzini arrivati in ospedale con evidenti sintomi di geloni. A marzo. E ad aprile, in una stagione primaverile decisamente più calda del solito, con poche piogge, e non con improvvise gelate tanto da poter giustificare un disturbo dei vasi, come quello dei geloni, che si manifesta in pieno inverno. «Un fenomeno singolare che continua.
Al Pronto soccorso fino a 65 accessi non legati al virus. In Medicina ripristinati 48 posti per non infetti. Ora attive tre sale operatorie.
Un centro per raccogliere progetti di ricerca e idee chiamato Covid19_l@b per supportare medici e ricercatori nello sviluppo di studi e proposte per rispondere al bisogno dei pazienti compiti da Coronavirus.
L’intervista al professor Fausto Baldanti che ha coordinato gli studi per l’esame sierologico al San Matteo di Pavia. Consentirà di individuare gli anticorpi legati al coronavirus: «Così sapremo quanti hanno sviluppato le difese»
Valeria Palma, 27 anni, dalla ginecologia si è trovata a gestire i malati Covid-19 al Papa Giovanni: «Non chiamateci eroine, facciamo solo il nostro lavoro».
Aveva tre anni, del Bresciano, era ospite dai parenti per sfuggire all’emergenza del coronavirus. Ha preso e messo in bocca una pila estratta da una sveglia. Oggi le esequie in forma privata. Lascia quattro fratelli.
Per la prima volta dallo scoppio dell'epidemia di coronavirus, intorno al 21 febbraio, le cifre dei nuovi ricoveri di malati Covid-19 sono inferiori a quelle dei dimessi.
Radici Plastics Suzhou, azienda di RadiciGroup specializzata nella produzione di tecnopolimeri, con sede nella provincia di Jiangsu in Cina, ha aderito all’iniziativa di raccolta fondi promossa dalla comunità italiana a Shanghai per inviare all’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo oltre 20.000 mascherine e altri dispositivi medici, già arrivati a destinazione.
La lettera di alcuni medici in servizio all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo pubblicata nella sezione Catalyst del New England Journal of Medicine, una delle più autorevoli riviste medico-scientifiche in campo internazionale.
«La polmonite da Covid-19 ha anche una componente vascolare, si formano delle trombosi nei polmoni che hanno un impatto improvviso peggiorando di colpo la sintomatologia respiratoria».
L’operazione ha permesso di fronteggiare tempestivamente la carenza di ossigeno più volte lamentata da alcuni farmacisti e numerosi pazienti presenti nelle loro abitazioni, i quali avevano segnalato la difficoltà a reperire i presidi medici ad Ats di Bergamo ed agli stessi Carabinieri.
Sono attesi «per la fine del mese» i dati iniziali di uno studio avviato dall’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo su un anticorpo contro il coronavirus.
«Abbiamo disperato bisogno di infermieri e medici, oltre che di apparecchi di ventilazione e dispositivi di protezione individuale». E’ l’appello in inglese, diretto anche all’estero, di Stefano Fagiuoli, direttore del Dipartimento di Medicina dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, che è «in piena emergenza» per il coronavirus.
IP sostiene gli spostamenti dei team anticoronavirus regalando carburante ad alcuni ospedali italiani tra cui il Papa Giovanni.
Al Papa Giovanni in corso due studi con prodotti già utilizzati per altre malattie. Rambaldi: uno è usato contro le reazioni alle infusioni di Car-T.
Continuano le donazioni a favore degli ospedali lombardi in prima linea contro il coronavirus.
Luca Lorini: «60 posti dedicati in terapia intensiva. Aiuti? Si deve restare a casa». A Seriate protocollo allo studio della Società di radiologia