La guerra di Trenord e il servizio che deraglia
Un indizio è un indizio, due indizi una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova. E nel disastro di Trenord di indizi ce ne sono a bizzeffe ogni giorno, altro che tre.
Un indizio è un indizio, due indizi una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova. E nel disastro di Trenord di indizi ce ne sono a bizzeffe ogni giorno, altro che tre.
Diverse associazioni di pendolari lombardi (tra cui quelli bergamaschi) ha inviato una lettera aperta all’assessore ai Trasporti, Alberto Cavalli, lamentando di non averlo ancora incontrato.
«Oggi le abbiamo provate tutte, o quasi...». È lo sfogo di una pendolare in viaggio sul treno 2608 delle 8,02 per Milano.
Lo sfogo di un pendolare bergamasco in (perenne) attesa alla fermata di Stezzano, dove pare che un treno abbia 17 minuti di ritardo. Sempre.
«Soppressi due treni, prendo un regionale. Non c’è un buco e vado a caccia di un sedile decente. Poi arriva il controllore e mi scaccia in malo modo perché è la prima classe». È il racconto tragicomico di una nostra lettrice che con tanto di fotografie ci illustra la «prima classe».
«Regione Lombardia non può continuare a stare con le mani in mano su Trenord. I servizi sono sempre più scadenti, le scelte strategiche puntualmente rinviate. La situazione è diventata insostenibile e a farne le spese sono i dipendenti e migliaia di pendolari».
Prosegue il piano di rinnovamento della flotta di Trenord, grazie agli investimenti congiunti con Regione Lombardia, FNM e Trenitalia: è previsto l’inserimento di 63 nuovi treni, di cui 39 entro Expo 2015. A settembre entreranno in servizio i primi due Coradia Meridian.
Lo sfogo di Jodi, pendolare da 13 infiniti anni. «Sopravvissuto e scappato alla tratta Bergamo Milano via Carnate e ora da pochi anni approdato sulla tratta di Treviglio». Tra caldo, neve, ritardi e scioperi «chissà perché sempre il venerdì. È uno schifo. E io pago...».
«Buongiorno, oggi (giovedì 27 marzo) mi è capitato di dover fare un esame medico e sono arrivato di corsa alle 10.20 in stazione. C’è il treno delle 10.22 in partenza per Porta Garibaldi e ho ben due minuti per prenderlo». È l’inizio di un’email di un pendolare.
«Un disguido inaccettabile per il quale ho mostrato il mio profondo disappunto all’azienda con il monito di fare più attenzione: è fondamentale garantire ai pendolari lombardi condizioni di viaggio dignitose». È il commento dell’assessore regionale alle Infrastrutture.
Per arrivare in orario bisogna prendere il treno prima. È la triste constatazione di un pendolare bergamasco che, in una lettera alla redazione scrive: «L’orario ufficiale di Trenord è buono solo per i gonzi e i turisti stranieri...»
Se si arrivasse ad applicare la sentenza anche a Bergamo, probabilmente Trenord avrebbe dei problemi. Il Tribunale di Roma ha condannato Trenitalia «a risarcire un passeggero (350 euro) costretto ad affrontare un viaggio in treno in una carrozza gelida».
L’ex amministratore delegato di Trenord, Giuseppe Biesuz, è stato rinviato a giudizio dal gup di Milano Fabio Antezza per le accuse di bancarotta, truffa e falso. Il processo per l’ex manager inizierà il prossimo 14 gennaio.