Centro vaccinale di Chiuduno quasi pronto, da domenica di nuovo operativo
Il centro duramente colpito dal maltempo sta per essere rimesso in funzione. Da domenica si riprende a vaccinare.
Il centro duramente colpito dal maltempo sta per essere rimesso in funzione. Da domenica si riprende a vaccinare.
Roberto Battiston, professore ordinario di Fisica all’Università di Trento, analizza i numeri del virus sin dall’inizio della pandemia. «Alzare una diga con l’immunità». «La variante Delta è aggressiva, è una partita a scacchi».
La vicepresidente della Regione: «Con la prima dose abbiamo raggiunto il 72% della popolazione e il 76% della popolazione vaccinabile. Siamo soddisfatti, è un ottimo traguardo ma non dobbiamo abbassare la guardia». E per gli over 60 non ancora vaccinati «passeranno camper nei piccoli paesi per somministrare una “monodose” J&J».
L’Asst Bergamo Est: «Tutti gli appuntamenti programmati per giovedì 8 luglio e venerdì 9 luglio sono confermati ma le somministrazioni saranno effettuate (stesso giorno e stessa ora) al centro vaccinale di Dalmine».
Un mese, nella «migliore» delle ipotesi. Oppure appena due settimane, se la corsa della variante Delta diventerà inarrestabile. Quanto tempo occorrerà aspettare, in Lombardia, prima che la nuova mutazione del virus divenga prevalente, ovvero la più diffusa?
Fino alla fine del mese di luglio, l’obiettivo è aumentare i vaccinati over 60. Nella Bergamasca manca il 14% della popolazione over 60.
Cosa è più importante: la salute dei popoli o assecondare i soliti giochetti di politici, businessmen, faccendieri, nascosti dietro le alchimie
più disparate? Cosa è più cruciale: far ripartire tutti insieme l’economia mondiale, garanzia di ricchezza e prosperità comune, oppure tentare nell’emergenza di fregare i concorrenti? Siamo ormai arrivati ad un punto
di svolta: è venuto il momento d…
Questo il dato in Bergamasca dove l’opera di convincimento è affidata soprattutto ai medici di base. La Regione: «L’eterologa è limitata a casi eccezionali».
L’epidemiologo Carlo La Vecchia mette in guardia sulle conseguenze legate alla nuova tipologia di virus «Anche in Lombardia a fine luglio riguarderà il 50% dei contagi. Va ulteriormente accelerata la campagna vaccinale».
In vigore dal 1° luglio, necessità ancora di rodaggio tra dubbi e inghippi. Servono una o due dosi? Diversi Paesi europei hanno puntualizzato o cambiato alcune norme. E il ministero precisa come rientrare in Italia.
Presentato da un gruppo di operatori sanitari lombardi, 15 i bergamaschi. Anche la nostra Ats si è costituita in giudizio.
È la sequenza più lunga nella nostra provincia. E venerdì 2 luglio in Lombardia non si sono registrati decessi. Fontana: «La notizia più bella». Keim (Bolognini): «Ma non abbassiamo la guardia»
Lettere dell’Ats ai ritardatari che dovranno dare spiegazioni. Sono il 5% dei camici bianchi tenuti a immunizzarsi. Rischiano sanzioni. Dalla prossima settimana partirà il secondo invito. Cinque giorni per rispondere.
«Tutte le varianti Covid sono coperte efficacemente dopo il completamento del ciclo vaccinale». É quanto emerge da una analisi della Direzione Generale Welfare di Regione Lombardia.
T ra prime e seconde dosi, il traguardo è stato raggiunto in provincia a sei mesi esatti dal V-Day. Buzzetti: «Al momento lo scenario locale sembra tenere».
Adesso il codice arriva già dopo la prima dose. Modifica allo studio per arginare il rischio variante Delta. Il sottosegretario alla Salute, Sileri: «Aspettiamo i dati delle prossime settimane, ma probabile una rimodulazione».
L’accordo in vigore dal 1° luglio. Cirio e Toti: «Così aiutiamo la campagna a non rallentare». Sono 679 i nuovi positivi, il tasso in lieve calo allo 0,3%.
Il virologo Matteo Bassetti: «Due dosi proteggono, gli studi lo confermano»
«Il virus continuerà a circolare: fondamentale convincere gli scettici e sequenziare di più».
Cresce la preoccupazione per il diffondersi della variante Delta in Italia come all’estero. Il ministro della Salute Roberto Speranza assicura la massima attenzione del governo su tutte la varianti auspicando una misura internazionale coordinata.
Pierpaolo Sileri, sottosegretario alla Salute, spiega la «strategia» del governo: «Dobbiamo accelerare sul richiamo, se si procede in maniera spedita limiteremo i problemi legati alle nuove varianti»