Profughi, il giorno della protesta leghista Maroni e Calderoli davanti alla prefettura
La chiamata a raccolta di cittadini, militanti leghisti, sindaci e parlamentari viene lanciata dalla Lega Nord al grido: «Basta clandestini».
La chiamata a raccolta di cittadini, militanti leghisti, sindaci e parlamentari viene lanciata dalla Lega Nord al grido: «Basta clandestini».
Hanno messo i loro occhi nei suoi, e Francesca Ferrandino non dimentica le tragedie, le umiliazioni e le sofferenze scritte in quegli sguardi, spesso con il sangue.
La Tavola della Pace di Bergamo, il Comitato bergamasco per la Difesa della Costituzione e il Coordinamento provinciale degli Enti Locali per la pace e i diritti umani prendono ufficialmente le distanze dalle recenti dichiarazioni del Governatore della Lombardia Roberto Maroni, che ha minacciato di ridurre i trasferimenti regionali ai Comuni che si rendessero disponibile ad ospitare profughi sul …
Per gestire un fenomeno globale come l’immigrazione non sono più sufficienti le politiche nazionali. Figurarsi quelle locali. Di fronte alla portata dei drammi che si stanno consumando sull’altra sponda del Mediterraneo, è davvero triste la polemica che si è innescata con le minacce del governatore lombardo Maroni di tagliare fondi a quei Comuni che dovessero accogliere nuovi migranti sbarcati su…
Cgil, Cisl e Uil Bergamo attaccano frontalmente il presidente della Regione per le sue dichiarazioni sugli immigrati.
Il governatore lombardo continua il suo braccio di ferro con il Governo sulla questione dei profughi.
Trecento. Ma potrebbero salire a 360. Tanti sono i profughi che potrebbero essere accolti da qui a fine anno in alcune strutture della Bergamasca. Una presenza importante che si aggiunge ai circa 600 stranieri già ospiti in provincia.
Maroni e l’assessore Bordonali replicano alle richieste del Viminale: «Abbiamo già un carico eccessivo di immigrati».
«Egoisti si nasce e altruisti si diventa». Non c’è luogo comune più sbagliato. E gli aggettivi andrebbero scambiati. Geni e neuroni non c’entrano, altruisti lo si è per natura, egoisti per cultura e quel turbinio di circostanze che portano a un individualismo estremo.
Una trentina di profughi, quasi tutti pakistani con qualche senegalese, ha protestato pacificamente giovedì 21 maggio tra Lizzola e Valbondione perché da mesi gli extracomunitari si sentono relegati in un paesino di montagna, senza avere la possibilità di fare nulla.
Le scarpe si tolgono alla fine di un viaggio. Ma ci sono viaggi che tardano a finire. Viaggi interminabili, in mezzo al pericolo e con la speranza di un mondo diverso negli occhi. Finiscono, ma non sono finiti.
Anche a Bergamo - chiede la Lega Nord - si istituisca «una commissione territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale».
«Abbiamo appreso che il sindaco di Dalmine, Lorella Alessio, si è offerto volontario per ospitare 50 profughi: la cosa più drammatica di questa politica che non condividiamo perché è una politica di sfruttamento, ma soprattutto di non risoluzione di un problema gravissimo, è la particolarità della situazione di Dalmine».
Il Partito Democratico di Bergamo, interpretando il sentimento di moltissimi cittadini bergamaschi, ritiene che l’accoglienza di profughi e rifugiati sia un elemento di civiltà, oltre che un dovere sancito dalla Convenzione di Ginevra e dalla nostra costituzione repubblicana.
«Noi vorremmo darci da fare, lavorare, vedere qualcuno oppure fare dei corsi d’italiano». Ecco perché 13 profughi hanno bloccato per un’ora e mezza sabato la strada che da Grone sale fino ai Colli di San Fermo.
Il Carroccio ha dato battaglia sul fatto che nella parte della struttura destinata alla demolizione vengano ospitati profughi.