Migranti, i viaggi dell’orrore «Noi, fuggire o morire»
Su 500 richiedenti asilo intervistati a Roma e in Sicilia tutti hanno riferito di aver subito trattamenti crudeli inumani e degradanti.
Su 500 richiedenti asilo intervistati a Roma e in Sicilia tutti hanno riferito di aver subito trattamenti crudeli inumani e degradanti.
Il Comune di Sotto il Monte intende istituire un comitato locale che si occupi di monitorare l’andamento del progetto di accoglienza dei profughi richiedenti asilo. Lo annuncia con un comunicato il sindaco Maria Grazia Dadda.
Domenica nel cortile della palestra Camozzi si respirava un’aria di festa. I giovani del Monterosso che ruotano attorno all’oratorio e al centro di aggregazione «Mafalda» hanno concordato un pomeriggio di condivisione con i profughi (una cinquantina, in maggioranza bengalesi e nigeriani).
«Bergamo una città bieca e cinica? (ma il sindaco non ha detto così, ndr) Non diciamo stupidaggini! Brutta e falsa presentazione di Bergamo in Vaticano. Ieri il sindaco Gori non ha fatto un buon servizio alla città». Lo dice un comunicato stampa della Lega Nord.
A Castione della Presolana, all’interno di Villa Jesus (struttura messa a disposizione dalla Parrocchia «Santa Maria Immacolata delle Grazie» di Bergamo), saranno accolti nei prossimi giorni 30 profughi richiedenti asilo politico.
Il senatore bergamasco della Lega Nord tuona contro il premier Renzi su Facebook sullo scottante tema dei profughi.
«Stiamo parlando di uomini, donne, bambini. Non possiamo dimenticare questa verità elementare: i protagonisti di questa epocale vicenda sono persone».
Non solo Lega Nord e Forza Italia alla palestra dell’Istituto Camozzi a Bergamo, dove sono stati sistemati provvisoriamente 29 profughi. Sabato 18 luglio c’è stata anche la visita di tre rappresentati dell’amministrazione comunale.
In una sola settimana, in Italia, ci sono stati più di 10 mila sbarchi. «Numeri senza precedenti, che evidenziano un’assoluta emergenza, che il governo e la sua maggioranza però cercano di nascondere» sottolinea l’onorevole Gregorio Fontana, parlamentare bergamasco di Forza Italia e membro della Commissione d’inchiesta per i migranti.
«Secondo i dati comunicati dal ministero dell’Interno solo nel 2014 sono sbarcati in Italia oltre 170.000 profughi, mentre nei primi 5 mesi del 2015 ne sono arrivati quasi 60.000».
«L’arrivo di migranti in Italia ormai è un flusso inarrestabile, tra venerdì sabato e domenica ne sono arrivati oltre 3200. Con questi numeri, da qui alla fine dell’anno rischiamo di battere ogni record di arrivo di migranti nel nostro Paese».
Sedici richiedenti asilo allontanati dalla struttura di Lizzola: questo l’esito di un litigio accaduto il 26 giugno e che dimostra come il non rispetto delle regole di convivenza nei luoghi in cui i profughi sono accolti abbia conseguenze sul programma di accoglienza.
Una denuncia e un appello arrivano dalle Caritas delle Diocesi lombarde sul fenomeno migratorio.
Come aveva promesso, Matteo Salvini, leader della Lega Nord, è tornato nella Bergamasca per protestare contro il continuo arrivo di profughi che ultimamente sono stati sistemati in diverse palestre della nostra provincia, come Filago, Romano di Lombardia e Presezzo.
Ogni anno un’emergenza. E non solo profughi. Il conflitto in Terra Santa, il terremoto in Nepal, i cristiani perseguitati in Iraq e Nigeria.
«Come promesso, Matteo Salvini lunedì 6 luglio tornerà alle palestre di Filago e Romano di Lombardia requisite dal prefetto, insieme a quella di Presezzo, per ospitarvi i clandestini».
Sono continui gli arrivi nella nostra provincia di richiedenti protezione internazionale, quasi quotidiani, tanto che definire il flusso «emergenza» pare improprio per un fenomeno che è ormai strutturale.
La Lega Nord si mobilita ancor di più contro l’arrivo degli immigrati nella Bergamasca. Come comunicato da Daniele Belotti, mercoledì 1° luglio alle 19 ci sarà un presidio a Filago con la presenza del leader leghista Matteo Salvini.
«Stamattina (mercoledì 1° luglio, ndr) cento immigrati saranno trasferiti nelle palestre comunali di Presezzo, Filago e Romano di Lombardia».
Ieri era la giornata mondiale del rifugiato. La ricorrenza avrebbe dovuto suscitare qualche pudico imbarazzo e imporre almeno il dovere morale di evitare la retorica. Alla retorica dei diritti si concede molto nel tempo rarefatto delle proclamazioni, ma quegli stessi diritti divengono scomodi, ridimensionati, aggirati o «scaricati» quando prendono volto e peso di qualcuno che interpella la nostra…