La lettera: io, infermiere contagiato «Quel sostegno e affetto durante le cure»
Una lettera che racconta di dolore, ma anche di speranza. Di profesionalità e attenzioni amorevoli. Ai tempi del coronavirus. L’ha scritta un ospite del Carisma.
Una lettera che racconta di dolore, ma anche di speranza. Di profesionalità e attenzioni amorevoli. Ai tempi del coronavirus. L’ha scritta un ospite del Carisma.
Il lavoro non si ferma mai, le storie non si fermano mai. Sulle piattaforme musicali le testimonianze di medici, infermieri e pazienti di Humanitas Gavazzeni. E dei big di sport e spettacolo.
«L’attenzione sulle Rsa è massima e c’è un piano per dare il massimo del controllo agli ospiti e al personale di queste strutture».
Ecco cosa accadde domenica 23 febbraio all’ospedale di Alzano. Evacuato 4 ore. Un primario: lo volevamo chiuso, ma telefonarono da Milano.
Marica è in prima linea contro il virus alle cliniche Gavazzeni. Ma quando torna a casa gli inquilini del palazzo la evitano per paura del contagio.
Stefano De Carli, chirurgo al Policlinico di Zingonia: «Mia moglie è ginecologa, turni a incastro per badare ai bimbi». «Mi spoglio sull’uscio di casa e corro in doccia. Preghiamo tutti insieme per le vittime Covid».
Da Ponte San Pietro a Malmö, Silvia con il compagno Giuseppe vivono e lavorano in Svezia. Si sono conosciuti ai tempi della scuola, poco più che ventenni, con una passione per la musica e una gran voglia di conquistare il mondo. Nel loro piccolo, un pezzettino se lo sono presi, con la tenacia tipica bergamasca, senza arrendersi davanti alle prime difficoltà. Giuseppe Assolari ha 38 anni ed è orig…
L’otorinolaringoiatra, classe 1946, aveva a lungo lavorato nell’equipe di Mazzoni all’ospedale cittadino.
Una vita al fianco dei suoi pazienti, prima ai Riuniti e poi a Humanitas Gavazzeni.
Per la prima volta dallo scoppio dell'epidemia di coronavirus, intorno al 21 febbraio, le cifre dei nuovi ricoveri di malati Covid-19 sono inferiori a quelle dei dimessi.
Aveva 82 anni, si è spento a Vimercate dove era ricoverato. Losapio: perdiamo un uomo generoso, sempre in prima linea.
Lavoreranno tra le 200 e le 220 persone ogni giorno, tra medici, infermieri e tecnici, all’ospedale in allestimento alla Fiera di Bergamo: la struttura sarà interamente dedicata ai malati di coronavirus.
«Anche in questa giornata stiamo assistendo a dei dati che, con la sola eccezione dei deceduti, che sono esattamente in linea e nella stessa direzione degli ultimi giorni».Lo ha detto Franco Locatelli, presidente del Consiglio Superiore di Sanità, nel corso della conferenza stampa alla Protezione Civile sull’emergenza coronavirus
A nove giorni di distanza dalla prima, apre domani la seconda nuova struttura di terapia intensiva da 10 posti, realizzata dall’ospedale San Raffaele di Milano nella tensostruttura del centro sportivo dell’Università Vita-Salute, grazie ai fondi raccolti dalla campagna lanciata da Fedez e Chiara Ferragni, che ha consentito di coprire i costi.
Nell’ospedale Humanitas Gavazzeni la vita è cambiata per tutto il personale. «Affrontiamo qualcosa che difficilmente riusciamo a prevedere».
Marinoni, Ordine dei medici: dati manipolati, la riforma è stata un fallimento. Pedrini, Fimmg: i numeri falsati dai test agli operatori.
Novantadue Cpap (Continuous Positive Airway Pressure) sono stati donati dall’associazione Africa 3000 all’Azienda di Tutela della Salute di Bergamo che, a sua volta, li ha consegnati alle residenze assistenziali per anziani del territorio, uno per ciascuna delle 65 realtà della Bergamasca.
Al Papa Giovanni Cinzia Capelli, «Bed manager», figura unica in Italia, fa la spola tra il Pronto soccorso e i reparti: «La solitudine dei malati spezza il cuore anche a noi»
Aveva 70 anni, ed era stato primario del reparto di Oculistica. Moltrasio: «Aveva una grande attenzione al paziente: era deciso e umile».
In prima linea a fianco dei colleghi più esperti lavorano all’ospedale Papa Giovanni di Bergamo. «Un’esperienza che ci resterà dentro, certe cose sui manuali non ci sono».