Gli attentati a New York Catturato un sospetto
È stato identificato attraverso impronte digitali riscontrate su uno degli ordigni, stando alle prime ricostruzioni
È stato identificato attraverso impronte digitali riscontrate su uno degli ordigni, stando alle prime ricostruzioni
Stavano preparando un attentato alla Gare de Lyon di Parigi le tre donne arrestate giovedì 8 settembre a Boussy, nella banlieue di Parigi.
Secondo gli investigatori, Aftab Farooq , il 26enne pakistano residente a Vaprio d’Adda, espulso e rimpatriato lunedì 1° agosto su un aereo diretto a Islamabad, aveva anche l’aeroporto di Orio al Serio nell’elenco dei suoi possibili obiettivi.
Il primo dato che emerge da questa Giornata mondiale della gioventù di Cracovia è un dato di un’oggettività incontestabile: non ha vinto la paura. C’erano ragionevoli e oggettive preoccupazioni alla vigilia di possibili defezioni dopo gli attacchi terroristici e in particolare dopo l’uccisione del parroco di Saint Etienne-du-Rouvrai. Invece nessuno si è tirato indietro.
Il terrorismo ha avuto un impatto meno negativo di quanto ci si potrebbe aspettare sul turismo on line: infatti ben il 48% dei contenuti analizzati sul web negli ultimi sei mesi riguardanti le destinazioni sensibili ha un sentimento positivo, mentre solo il 46% negativo.
Si chiama Tamim Chowdhury, ha circa 30 anni e ha la doppia nazionalità bengalese-canadese: la polizia del Bangladesh ha identificato così il mandante della strage dell’1 luglio scorso in un ristorante di Dacca, dove un commando di almeno cinque uomini ha massacrato 22 persone, tra cui nove italiani (tra le vittime pure la bergamasca Maria Riboli).
Le indagini sugli attentati terroristici in Francia, Belgio e Germania hanno portato alla luce falle nell’azione di prevenzione di forze dell’ordine e servizi segreti. Gli autori delle stragi erano persone spesso note e sotto osservazione da parte di chi monitora il complesso mondo del radicalismo islamista. Gli esterofili di casa nostra (quelli che «certe cose succedono solo in Italia») su quest…
Quattro vittime dell’attentato del 14 luglio sono italo-francesi, originarie della provincia di Bergamo. Tra gli 84 morti nella strage 6 italiani.
L’hanno potuta rivedere per l’ultima volta, hanno potuto piangere sulla sua bara. Il marito Simone Codara, le sorelle Silvia e Graziella e il fratello Mauro hanno accolto martedì 5 luglio a Ciampino il feretro di Maria Riboli, 33 anni, uccisa nell’attentato di Dacca, in Bangladesh.
L’uomo non è andato in Bangladesh dove la moglie è rimasta vittima dell’attentato.
Sono nove le vittime italiane - insieme a Maria Riboli di Solza - accertate dell’attacco a Dacca, secondo quanto riferito dalla Farnesina, mentre nel pomeriggio di sabato 2 luglio c’è ancora apprensione per una decima vittima non ancora identificata.
Una donna bergamasca, Maria Riboli, è morta nella strage di Dacca, capitale del Bangladesh.
«Aiuto, sono a Istanbul e mi hanno rubato tutto, sei la mia unica speranza: ho bisogno di un prestito per rientrare». Le caselle di posta elettronica di molti cittadini, anche bergamaschi, a meno di 24 dal sanguinoso attentato sono state raggiunte da un’ondata di spam fraudolento.
Il Dipartimento di Stato americano lancia l’allerta viaggi in Europa citando potenziali rischi di attacchi nel corso di «eventi importanti e siti turistici».
Che alcune persone vogliano lasciare la Brianza degli ipermercati per la Siria tormentata dalle bombe è un dato che dovrebbe far riflettere chi parla di qualità della vita, piste ciclabili e metri quadrati di verde pro capite.
Rientrano i bergamaschi che lavorano a Bruxelles. Identificati i tre kamikaze che si sono fatti esplodere martedì all’aeroporto di Bruxelles e nella metropolitana. Dispersa l’italiana Patricia Rizzo: «Possibile vittima» secondo la Farnesina.
La Bbc aveva diffuso una serie di consigli utili dopo la strage di Parigi. Li riproponiamo.
La Procura federale belga terrà una conferenza stampa alle 13 sugli sviluppi degli attacchi terroristici.
Guanti neri sulle mani sinistre, due uomini spingono due anonimi carrelli dentro un aeroporto ignaro. È la foto simbolo. Guanti neri di due terroristi che hanno deciso di nascondere così i detonatori dell’esplosivo che conduce loro nel paradiso di Allah e la morte più feroce in mezzo a una folla inerme. L’Isis ha colpito ancora, e adesso tutti dicono che se l’aspettavano. Ma chi lo ripete in ques…
Il Dipartimento di stato: «gruppi terroristici continuano a pianificare attacchi a breve in tutta l’Europa».