«Ripositivizzati» dal Covid, in Bergamasca sono 115 casi
Ats ha cominciato a monitorare i «ripositivizzati» da gennaio. «Fenomeno contenuto, ma dimostra che bisogna tenere alta la guardia»
Ats ha cominciato a monitorare i «ripositivizzati» da gennaio. «Fenomeno contenuto, ma dimostra che bisogna tenere alta la guardia»
Covid, la campagna vaccinale si completa attraverso i richiami. Da Aifa e Ema i chiarimenti sui tempi e le modalità da rispettare.
Si potrebbero somministrare fino a tremila dosi al giorno. Ma lo stop di Johnson & Johnson ha rinviato la partenza. De Amici: se si sblocca bene, altrimenti ci attrezziamo per altri vaccini.
Polmoniti e febbre alta stanno lasciando il posto a mal di testa, di gola e disturbi intestinali. Mason: «La spossatezza può durare settimane». Galluccio: «Positività più lunga». Colombi: «Sintomi più lievi».
Il direttore generale di Ats, Giupponi: «Mille incastri a livello regionale per far quadrare richieste, agente, slot e rinunce: per la verità poche».
Intervista all’immunologo Forni: «Usa e Ue lavorano in sicurezza. Giuste le decisioni su J&J per analizzare i dati, anche se i casi verificati sono rarissimi. Dobbiamo tener duro ancora per poco, in estate avremo un surplus di vaccini».
La prima esperienza in Italia è gestita dalla cooperativa «Iniziativa medica lombarda». Da settimana prossima sarà possibile prenotarsi e il 19 aprile partiranno le vaccinazioni.
Nei 15 Comuni «argine» al confine con il Bresciano i risultati della campagna massiccia e delle chiusure anticipate ha dato frutti incoraggianti.
Sono piccoli centri – dai 74 ai 1.800 abitanti – dove da tempo non si contano nuovi casi. Molti in alta valle. Chiesti allentamenti, ma fra i sindaci c’è prudenza: «Come eviteremmo poi l’assalto da fuori?».
Nell’auditorium comunale da metà aprile la cooperativa Iml si occuperà dell’intera filiera delle vaccinazioni anti Covid, con una quarantina di dottori e 15 infermieri. I camici bianchi saranno in campo anche su 4 linee alla Fiera di Bergamo. «Abbiamo fortemente voluto che questa esperienza partisse da Albino, come omaggio a una terra che ha sofferto e subìto l’avanzata del Covid nella Bergamasca…
Lunghe attese davanti all’apparecchio per quanti hanno lasciato un recapito fisso.Gli amministratori sollevano anche il tema delle vaccinazioni a domicilio per categorie fragili.
La vicepresidente Letizia Moratti attacca la società regionale «Aria» sulla gestione dei vaccini al termine dell’ennesima giornata, sabato 20 marzo, di disorganizzazione: «Inadeguata a gestire le prenotazioni in modo decente».
Mutazione sequenziata sul tampone inviato al San Matteo di Pavia: è di un cittadino di Bergamo che si è reinfettato dopo essersi contagiato nel 2020.
Picco di cittadini contemporaneamente in isolamento fiduciario perché contatti di persone contagiate. Nella seconda ondata si era arrivati a 3.700. Dilatati i tempi di isolamento per far fronte alla variante inglese
Il microbiologo Fabrizio Maggi dirige il laboratorio varesino dove è stato identificato il secondo caso al mondo . «È la stessa accertata il 31 gennaio. Nessun “terrorismo delle mutazioni”, ma comunicazione da migliorare».
Chiuduno, i rinforzi consentiranno di potenziare le linee vaccinali del centro che «viaggia» oltre quota mille dosi al giorno e anche di quelli che saranno aperti a Clusone e a Rogno.
Nuovo incremento, anche se inferiore alla settimana precedente: sono stati accertati 2.237 casi in più. Il Comune che registra la maggiore incidenza è sempre Valgoglio. Sotto pressione anche Calcio e Spirano.
Quando verranno arruolati, potranno garantire 9.600 somministrazioni in più ogni settimana.
Allo studio avviato dall’Istituto Mario Negri hanno già aderito oltre settemila persone e ora si estende a tutta la popolazione della provincia. Ecco come partecipare alla ricerca.
C’è il via libera del ministero della Salute che sul tema si è espresso con una circolare firmata dal direttore della Prevenzione, Gianni Rezza: «È possibile considerare la somministrazione di un’unica dose, purché la vaccinazione venga eseguita ad almeno tre mesi di distanza dall’infezione e preferibilmente entro i sei mesi dalla stessa».
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