Pace e guerra, Stati civili a uno snodo cruciale
Non si fa che parlare di pace. Non c’è altra aspirazione più condivisa ma al contempo nulla è più divisivo del modo di conquistarla.
Non si fa che parlare di pace. Non c’è altra aspirazione più condivisa ma al contempo nulla è più divisivo del modo di conquistarla.
Chi ha avuto la fortuna, o l’avventura, di visitare a Torino la Fiera del libro, si sarà favorevolmente sorpreso alla vista del fiume di visitatori richiamati dall’evento. Parlo di sorpresa perché è notorio quanto bassa sia in Italia la quota di lettori abituali. Basta sfogliare una qualsiasi indagine in materia e si scopre non solo che da noi il numero dei lettori è penosamente tra i più bassi d…
La scomparsa di Ciriaco De Mita ci fa rituffare a pieno nella storia della cosiddetta Prima Repubblica. Il parlamentare di Nusco può essere considerato infatti uno dei «grandi», uno dei «cavalli di razza» - per riprendere un’espressione famosa di Donat Cattin - del primo partito italiano. Lo è stato per le cariche ricoperte: presidente del Consiglio dal 1988 al 1989, segretario della Dc dal 1982 …
Si parla di eterogenesi dei fini quando l’esito di un’azione umana si conferma il contrario del fine perseguito. Un esempio: il comunismo si proponeva di costruire una società di giusti e ha realizzato una società dispotica. Altro esempio: il fascismo voleva riportare Roma ai fasti imperiali dell’antichità e l’ha sprofondata nel gorgo di una guerra distruttiva. Qualcosa del genere sta capitando a…
Proviamo ad uscire un momento dalla diatriba che sembra tanto appassionare - e dividere - l’opinione pubblica italiana: armi sì/armi no, armi difensive/armi offensive, armi leggere/armi pesanti, iniziativa diplomatica dell’Europa/allineamento con gli Usa, pace ad ogni costo/pace solo con salvaguardia dell’integrità territoriale dell’Ucraina. Lasciamo da parte il dibattito politico e guardiamo all…
Le nazioni nascono sempre da una prova di fuoco. Può essere un conflitto militare, una guerra civile o un trauma economico. Ci voleva il deflagrare della guerra nel cuore del vecchio Continente perché gli Stati europei, posti di fronte alla minaccia della perdita della sovranità, scoprissero di avere un destino comune. Vedremo presto se questa resilienza sia la premessa del consolidamento di un s…
Da qualche tempo si è avvalorata l’idea che l’onda lunga del populismo stia rapidamente rifluendo. Inducono a pensarlo alcuni fattori, come il minor favore che i suoi portabandiere incontrano nell’opinione pubblica o il precipitoso abbandono che i suoi fautori hanno compiuto sotto l’urto delle dure repliche della storia.
Fino a quando avremo sotto gli occhi l’orrore della guerra, sarà difficile distogliere lo sguardo dall’angoscioso spettacolo di morte, cui ogni giorno assistiamo. Percepiamo di essere dentro un vortice di cambiamenti, ma fatichiamo a cogliere appieno lo scenario che si sta aprendo sul nostro futuro. A fatica riusciamo ad andare oltre la considerazione generica che «nulla sarà più come prima». Ci …
Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare del pacifismo. Parafrasando un celebre film di Lina Wertmüller potremmo dire di esser vissuti a lungo nella beata incoscienza di cosa fosse la politica estera. Adagiati nel ventre molle della società del benessere, protetti dall’ombrello del potente alleato americano, ci siamo illusi che la guerra fosse stata espunta dalla storia. A dire il vero, …
La democrazia non gode di buona salute, ma anche la libertà non si sente troppo bene. Il brutto della faccenda è che per entrambe non si tratta di una malattia stagionale, ma cronica. Da tempo le democrazie sono in ritirata un po’ in tutto il mondo. Mostrano di cedere il passo alle autocrazie in ogni sfida geopolitica. Il ritiro rovinoso degli americani in Afghanistan è stato solo l’ultimo, e più…
Non sappiamo ancora come finirà la guerra in corso. Non sappiamo nemmeno quale sarà il suo verdetto, tanto più che, alla luce della piega che il conflitto sta assumendo, può darsi che il probabile vincitore militare (Russia) risulti un perdente politico, mentre il vinto militare (Ucraina) ne esca vincitore politico. Pur con tutte queste incertezze gravanti sull’esito del conflitto, sono già chiar…
«Nulla sarà più come prima», questa la lezione che abbiamo tratto dalla dolorosa esperienza della pandemia. «Nulla sarà più come prima», siamo costretti ancora una volta ad ammettere nel registrare il dramma dell’invasione putiniana dell’Ucraina. Nel primo caso ad essere investita è stata la sfera della nostra vita privata, nel secondo quella della vita pubblica.
Sono passati trent’anni dal giorno (17 febbraio 1992) in cui venne arrestato Mario Chiesa. Si staccò allora la slavina che avrebbe travolto e seppellito la Prima Repubblica, lasciando sul terreno tramortiti, ma purtroppo, anche morti veri. Accolta da un tripudio generale, l’operazione giudiziaria «Mani pulite» indusse a sperare che fosse venuto il tempo perché prosperasse la «buona politica». Abb…
Non ci siamo ancora liberati dall’incubo della pandemia che ne dobbiamo affrontare uno nuovo, altrettanto inaspettato e parimenti devastante sul piano economico: il caro bollette. Non è tutto. Si riaffaccia anche una vecchia conoscenza degli anni Settanta: l’inflazione, insaziabile divoratrice del potere d’acquisto dei percettori di reddito fisso, la maggioranza degli italiani. Draghi fa quello c…
«Grande è la confusione sotto il cielo. La situazione è eccellente». Non fa per noi la famosa massima confuciana ripresa da Mao Tse Tung. Lui, sì, il Grande timoniere aveva chiari in testa la rotta da seguire e l’approdo cui tendere. Non è il nostro caso. Non abbiamo una rotta. Non abbiamo un approdo in vista. Soprattutto, non abbiamo leader di partito che abbiano le qualità del Grande timoniere.…
Piaccia o meno, Berlusconi ha dimostrato ancora una volta di essere crocevia obbligato della politica italiana. I giochi sono stati fermi sino alla vigilia del voto per l’elezione del nuovo presidente della Repubblica, in attesa che Sua Emittenza sciogliesse le riserve sulla sua candidatura alla suprema carica. Sono passati sei lustri da quando, accolto dall’incredulità generale, il patron di Med…
Allacciamoci le cinture di sicurezza, chiudiamo gli occhi e che Dio ce la mandi buona. È triste ammetterlo, ma non si vede come si possa evitare che l’elezione del presidente della Repubblica finisca in una corsa sull’ottovolante. Non c’è solo un generale, sconsolato senso d’impotenza ma anche un nemmeno troppo celato disappunto dell’opinione pubblica nell’assistere alle giravolte e ai maneggi ch…
Sul toto-Quirinale regna sovrana l’incertezza. Come sempre, più di sempre. Manca anche la sola base d’intesa che ha costituito in passato un utile viatico all’elezione del presidente della Repubblica. Manca in più un regista capace, se non di condurre il gioco, per lo meno di distribuire le carte. Mancano inoltre leader di partito che siano in grado di assicurare la tenuta del proprio gruppo di d…
Chi avrebbe mai immaginato, anche solo pochi anni fa, che ad una festa della destra (che più destra non ce n’è) facessero la fila i segretari dei partiti dell’arco costituzionale per dialogare con la sua leader? Negli anni ’60 (eravamo ormai a un ventennio di distanza dalla caduta del fascismo) vigeva ancora il bando decretato alla fine della guerra mondiale dai partiti antifascisti nei confronti…
«Il campo largo della sinistra», tanto invocato da Letta, resta una proposta che nessuno raccoglie. Non l’hanno raccolto i due dioscuri del centro, Matteo Renzi e Carlo Calenda. Ma, purtroppo, lo sta disdegnando anche quello che dovrebbe essere l’interlocutore primo della proposta, ossia il M5S. Il peggio per il Pd è che la strada imboccata per esser competitivo all’appuntamento elettorale del 20…
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