Lo spettro di Trump sul governo italiano
MONDO. Ancora qualche adempimento formale, ancora la convention dei democratici, ancora qualche schermaglia di rito e i giochi saranno fatti.
MONDO. Ancora qualche adempimento formale, ancora la convention dei democratici, ancora qualche schermaglia di rito e i giochi saranno fatti.
MONDO. La Francia e, di riflesso, l’Europa intera, sono con il fiato sospeso in attesa di conoscere se il Rassemblement National di Marine Le Pen riuscirà o meno a conquistare Palazzo Matignon.
IL COMMENTO. Sono passati ormai quarant’anni da quando il tema delle riforme istituzionali è entrato nell’agenda politica, praticamente di tutti i partiti. Era già apparso chiaro allora che l’attuale sistema di governo accusava la sua età. Immaginarsi dopo un altro mezzo secolo.
ITALIA. Premierato e autonomia differenziata: un toccasana per l’opposizione. Di colpo si è ritrovata unita nel contrasto al governo su due importanti riforme istituzionali. Se teniamo conto del recente flop elettorale dei due partiti di centro, Italia Viva e Azione, viene da concludere che siamo entrati nell’era del perfetto bipolarismo.
IL COMMENTO. Mai le sorti dell’Europa sono state appese al verdetto elettorale di uno Stato membro come in queste settimane lo sono con la Francia. Nemmeno nel 1958, quando la nazione d’Oltralpe investita dalla guerra d’Algeria si trovò sull’orlo di un colpo di Stato. Nemmeno allora il nostro continente temette gravi conseguenze.
MONDO. Era scontato che le elezioni europee, perché regolate dal sistema proporzionale, avrebbero creato le condizioni di una lotta di tutti contro tutti. Fuori e anche dentro le coalizioni. La ragione è presto detta.
ITALIA. «Se ci sei batti un colpo!» Potrebbe essere questa la sollecitazione/intimidazione da rivolgere alle forze politiche (Italia viva, Azione nonché Forza Italia) che animano lo spazio politico chiamato centro. Ma, il centro esiste o, come molti sono convinti, è solo un’illusione ottica?
ITALIA. Peccato che non si tenga il faccia a faccia tra Meloni e Schlein, programmato per il 23 maggio prossimo.
ITALIA. Doppiato il capo del 25 Aprile senza che i venti tempestosi della campagna elettorale scuotessero più di tanto lo spirito unitario della ricorrenza, i partiti tornano a misurarsi con la sfida elettorale dell’8-9 giugno.
MONDO. Ancora qualche giorno e sapremo con certezza quali nomi da inviare a Strasburgo ci propongono i partiti. Sin d’ora però emergono alcuni dati che meritano di essere sottolineati. Prima considerazione: non si può dire che il confronto tra le forze stia infiammando il cuore degli elettori.
IL COMMENTO. Bari come Torino, Torino come Palermo: da un’azienda dei trasporti pubblici ad una concessionaria autostradale, dai contanti al telepass, dal carrello della spesa alle prestazioni mediche, dalle assunzioni alle promozioni, - diciamola tutta - anche dal rifacimento di abitazioni private a spese del contribuente (Superbonus 110%) ai bonus di disoccupazione (reddito di cittadinanza) an…
ITALIA. A giudicare dagli abbracci esibiti in Parlamento, a dare ascolto alle asserzioni di una loro salda amicizia politica, così salda da estendersi anche al privato, ad accettare la confidenza fatta da Salvini che ha parlato di Giorgia e della sua fidanzata Francesca use a giocare a burraco: se si prendesse atto di tutto questo, si dovrebbe concludere che l’amicizia tra Meloni e Salvini sia …
ITALIA. È come l’araba fenice. Muore e risorge. Dato più volte per definitivamente estinto, all’improvviso è ricomparso. Parliamo del centro, dello spazio politico del centro. Per molti si tratta semplicemente di un’illusione ottica o tutt’al più di un interstizio insignificante tra destra e sinistra.
POLITICA. Come al solito, a urne aperte, nonostante i tremori e le illusioni della vigilia, si sono scoperti sorprendentemente (?) tutti felici e contenti, vincitori e vinti. I vincitori doppiamente: per lo scampato pericolo e per la buona prova del loro candidato.
ITALIA. Regionali, atto secondo: Abruzzo. Il terzo e il quarto atto sono in calendario per il 21 aprile (Basilicata) e il 10 giugno (Piemonte), la stessa data delle elezioni europee. Il canovaccio seguito è stato lo stesso della Sardegna, a parte qualche variazione o imposta da esigenze locali o suggerita dalla lezione dell’esperienza appena condotta nell’isola.
POLITICA. «Rimane una sconfitta sulla quale ragioneremo sui possibili errori commessi»: questo il commento a caldo fornito da Meloni alla bocciatura elettorale della Sardegna. Omaggio al merito: ha dato prova, se non di umiltà, quanto meno di realismo.
IL VOTO. Non c’è appuntamento elettorale, anche di dimensioni esigue, che non susciti nei partiti delle fibrillazioni. Non ci sarà dunque da sorprenderci delle polemiche insorte alla vigilia del voto di quest’oggi. Ci siamo abituati.
IL COMMENTO. L’Europa, bella addormentata nel bosco, è stata risvegliata. Non da un principe azzurro ma da Donald Trump. E non con l’intenzione di portarla all’altare per poi vivere insieme felici e contenti, ma per piegarla ai suoi desideri, disposto a tutto, anche a minacciarla di farla finire tra le grinfie dell’amico Putin. Siamo avvisati.
ITALIA. Ci manca poco e vedremo i partiti tutti in bella mostra alla guida dei trattori. Lo ha già fatto Matteo Salvini. Ma non è il solo. E non è solo la destra a scalare la protesta degli agricoltori.
ITALIA. Di candidature la politica può anche morire. Soprattutto se la loro funzione istituzionale viene stravolta. Candidarsi significa chiedere agli elettori il mandato di rappresentarli nelle assemblee elettive.
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