«FDE Festival Danza Estate» torna per la sua 36esima edizione. La manifestazione, che da anni ospita importanti nomi della danza contemporanea nazionale e internazionale, presenta quest’anno una programmazione di spettacoli e iniziative collaterali che pongono l’accento su “presenza” e “assenza” come elementi fondamentali della costruzione di spazi e relazioni, tra nuove tecnologie digitali e diverse modalità di partecipazione e interazione.
L’edizione 2024 chiude il progetto triennale dedicato al tema del paesaggio inteso come spazio che accoglie le comunità, come luogo di relazione e di condivisione. Questo capitolo, dal titolo «Paesaggi Presenti», esplora le molteplici forme di interazione tra performer e spettatore/spettatrice, narrando la presenza di due corpi che, nell’accadimento performativo, si trasformano in un mezzo collettivo di ascolto, generando paesaggi fugaci e unici.
«Il festival propone anche quest’anno un programma progettato con cura, portando in città alcune tra le compagnie più interessanti del panorama nazionale e internazionale, insieme a occasioni di incontro e di scambio per il pubblico. Attraverso il progetto speciale di questa edizione, approfondiremo inoltre la relazione tra danza e nuove tecnologie, invitando spettatori e spettatrici ad aprire lo sguardo sulle nuove forme di interazione create da realtà virtuale e realtà estesa, che negli ultimi anni sono diventate strumenti di ricerca e sperimentazione anche per coreografi e danzatori» spiega Flavia Vecchiarelli, direttrice artistica di «FDE».
In questa cornice narrativa si inserisce, infatti, il focus sul rapporto tra performing arts e nuove tecnologie, «Paesaggio#3: Spazi e corpi tra reale e virtuale», che prevede spettacoli interattivi e sperimentali che integrano sensori, visori VR e XR, film a 360° e interazioni a distanza. Il rapporto tra le arti performative e le nuove tecnologie è un campo in continua evoluzione che ha trasformato significativamente il modo in cui le performance artistiche vengono create, presentate e fruite. Le tecnologie VR e AR hanno aperto nuove dimensioni espressive, consentendo agli spettatori di immergersi completamente in ambienti virtuali o di interagire con elementi digitali sovrapposti al mondo reale. I dispositivi indossabili permettono di controllare vari aspetti della performance attraverso il movimento, perciò le tecnologie non solo arricchiscono l’opera, ma trasformano anche la relazione tra artista e pubblico, creando nuove opportunità di interazione.
Il programma
«FDE» si apre l’8 giugno alle 18.30 con « Every Map Has a Scale », performance urbana con i danzatori di Scottish Dance Theatre, in prima nazionale e in collaborazione con «Baleno Festival». Utilizzando le strade e gli spazi pubblici del centro città come palcoscenico, gli artisti esplorano la poesia del movimento e dell’architettura, coinvolgendo la comunità in un dialogo creativo. Si prosegue il 9 giugno alle ore 19 alla Sala dell’Orologio con il debutto di « Riflessi di Tremenda Presenza » di Margherita Landi. Un omaggio alle liriche di «Elegie Duinesi» del poeta Rainer Maria Rilke e alla presenza dell’invisibile. Attraverso la mixed reality, realtà che combina elementi fisici e digitali, Landi ha costruito un linguaggio visivo che offre la possibilità di dirigere la performance in tempo reale.
Il 12 giugno alle ore 21, nel teatro Renzo Vescovi del Monastero del Carmine, va in scena « Trespass_Tales of the unexpected » di Marta Olivieri, spettacolo in collaborazione con «Festival ORLANDO» e vincitore del Bando Accessibilità 2023 del MIC. Lo spettacolo/racconto può essere visto e ascoltato, rendendosi così fruibile da un pubblico non vedente, ipovedente e vedente. Nello stesso spazio, il 14 giugno alle 21, debutta « Mercurio », performance in coproduzione «FDE» e in collaborazione con «Bergamo Jazz Festival», nata dall’incontro tra la coreografa e danzatrice Luna Cenere con il compositore, improvvisatore e sassofonista Antonio Raia.
Torna inoltre anche in questa edizione la serata dedicata alla coreografia emergente, «This Must be the Space ». Il 16 giugno, nello spazio eventi di Daste, verranno presentati tre lavori di artisti under 35 selezionati tramite una call aperta nell’autunno 2023 e scelti da una giuria di spettatori del festival. Dalle 18 si susseguiranno «Atto bianco» di Roberta Racis, «Re Penelope» del collettivo milanese Cult of Magic e «All you need is» di EM+. Chiuderà la serata un primo studio di «Good Vibes Only (beta test)», progetto ancora in creazione di Francesca Santamaria, giovane artista selezionata congiuntamente dalle direzioni di «FDE» e di «MilanOltre» tra i partecipanti al progetto «Incubatore 22/24» del CIMD di Milano.
Il 18 giugno dalle 19.30, il programma prosegue a Daste con tre prime nazionali. May Zarhy, artista residente a Berlino, presenta un dittico: « Ausencia » è un “duetto per un danzatore” che affronta il tema dell’assenza del corpo e del contatto, una coreografa costruita con due performer, ma destinata a essere eseguita da un’unica persona. Nel secondo spettacolo intitolato « Presencia », Zarhy si sofferma invece sullo scarto tra il concreto e l’astratto, tra i movimenti funzionali, quotidiani e quelli che potremmo chiamare danza, tra memoria individuale e coreografica. Entrambi i lavori sono accompagnati dalla musica dal vivo di Daniella Ljungsberg.
Nella stessa serata, Ruth Childs, coreografa residente a Ginevra, presenta in prima nazionale la sua ultima creazione. « Blast! » rappresenta la riappropriazione del corpo doloroso, sofferente, strano, esplosivo e violento, un’incarnazione della violenza che ci circonda, nell’ambiente sonoro creato da Stephane Vecchione.
Il 21 giugno torna al festival Silvia Gribaudi con il suo ultimo lavoro, realizzato insieme alla MM Contemporary Dance Company. In « Grand Jeté » Gribaudi porta avanti la ricerca coreografica sulla relazione tra performer e pubblico a partire dalla trasmissione di alcuni passi della danza classica e del loro significato, generando negli spettatori il senso di essere parte di un unico, grande corpo di ballo.
Il festival si chiude il 22 giugno dalle 17.15 in Porta San Giacomo con « Atmosferologia. Veduta > Bergamo » di Michele Di Stefano e Lorenzo Bianchi Hoesch. Una performance dedicata alla città e alla visione prospettica del paesaggio urbano in cui il pubblico fruisce dello spettacolo in cuffia, affacciato ad un punto panoramico. La veduta urbana viene trasformata dall’ascolto in un luogo che galleggia tra il presente e il possibile. La performance verrà ripetuta quattro volte e al termine di ognuna è prevista una passeggiata guidata, lungo un tratto delle mura venete, a cura del Museo delle Storie di Bergamo.
Il focus sulle nuove tecnologie digitali propone inoltre alla comunità del festival diverse forme di esplorazione. «PRO|D|ES Caravan» il 7 e 8 giugno, in collaborazione con «ZED Festival Internazionale Videodanza», prevede nello spazio del Donizetti Studio l’allestimento di postazioni per la visione di tre film VR a 360°. Il 10 giugno alle 19 la performer Margherita Landi conduce un workshop aperto a tutti. «In Between» esplora il confine tra reale e virtuale, concentrandosi sulle implicazioni dello spazio attraverso giochi coreografici costruiti tramite esperienze in XR (Extended Reality).
La 36esima edizione di «FDE Festival Danza Estate» è realizzata con il sostegno di Ministero della Cultura, Comune di Bergamo, Camera di Commercio di Bergamo, Regione Lombardia e il contributo di Fondazione della Comunità Bergamasca e Fondazione ASM. Tutte le informazioni e le modalità di acquisto dei biglietti sono disponibili sul sito.