Il mondo della musica è stato spesso piuttosto ostile alle realtà di provincia. Pochi spazi per provare, pochi mezzi per farsi conoscere e, soprattutto, pochissimi palchi per suonare davanti a un pubblico, cosa che diventa praticamente impossibile se si restringe il campo al proprio paese di nascita.
Proprio per sopperire a queste problematiche, nel 2002 a Cologno al Serio è nata «Musicattiva», un’associazione senza scopo di lucro che, negli anni, si è distinta per la passione e l’impegno dedicati a sviluppare e far conoscere le realtà musicali del territorio. In occasione della diciottesima edizione del «Musicattiva Festival», che si terrà dal 14 al 15 giugno nel Parco della Rocca di Cologno al Serio, ho fatto due chiacchiere con Mattia Lazzari, colognese classe 1992 e volontario per «Musicattiva» dal 2012.
Tutto comincia con una sala prove
La prima domanda che ho voluto porre a Lazzari ha per me una valenza particolare perché, tra le varie realtà che ho conosciuto “bazzicando” il mondo della musica dal vivo, difficilmente mi è capitato di trovarne di così longeve tra quelle senza scopo di lucro. Come nasce «Musicattiva»?
«“Musicattiva” è nata nel 2002 dal desiderio e dal bisogno di alcuni ragazzi di avere una sala prove in cui suonare. All’epoca, a Cologno non c’era effettivamente uno spazio che promuovesse la musica emergente e, ovviamente, non c’era un’associazione culturale che portasse avanti la realtà musicale del paese. C’erano le sale prove a Bergamo, ci sono sempre state oltre i confini del paese, però l’idea era proprio quella di rimanere a Cologno per far conoscere quelle che erano le realtà musicali emergenti locali. Grazie al Comune, abbiamo ottenuto uno spazio all’interno delle scuole medie in cui abbiamo creato una sala prove e, successivamente, una vera e propria sala concerto con uno spazio adibito a magazzino, uno spazio ristoro e una zona di aggregazione. Così, abbiamo creato un’associazione che potesse portare avanti un discorso di promozione e di crescita delle realtà musicali locali, oltre che di aggregazione per i cittadini, perché una sala prove, oltre a far crescere una band, dà la possibilità agli appassionati di musica di incontrarsi, suonare insieme e, di conseguenza, crescere insieme creando».
Gli eventi e il «Musicattiva Festival»
La sala prove, però, non basta a supportare le esigenze di una band emergente desiderosa di calcare i palchi per incontrare finalmente i propri – si spera – fan. Chiedo quindi a Mattia in che modo l’associazione riesce ad aiutare i giovani gruppi sul fronte «live».
«Durante il corso dell’anno organizziamo diversi eventi, indicativamente a cadenza mensile, all’interno della sala prove, che in realtà è una vera e propria sala concerti. Dato che il nostro obiettivo è quello di far conoscere le band emergenti, solitamente nei nostri eventi abbiniamo una band giovane locale con una band che viene “da fuori”. Spesso, questo viene fatto senza una distinzione di genere vera e propria. In passato, ad esempio, è capitato di fare concerti che andavano dal punk rock al post rock fino al metal più estremo. Abbiamo anche organizzato serate dj set chiamando un dj di Cologno. Appunto, il nostro scopo è quello di far conoscere il panorama musicale a 360°».
In più, c’è l’evento principale nel Parco della Rocca, il «Musicattiva Festival». «Siamo al diciottesimo anno di questa festa, che inizialmente si svolgeva nel più piccolo Parco della Peschiera, che di fatto è una versione più grande di ciò che organizziamo mensilmente nello spazio delle scuole medie. La nostra idea è quella di riuscire ad arrivare con questo festival all’interno del paese per farci sentire e per dire che esiste anche un aspetto sociale legato al mondo della musica emergente che magari in pochi conoscono».
La due giorni di festival prevede una scaletta ricca di band diversissime tra loro per stile e influenze. Si partirà venerdì 14 giugno con i Fursura, gruppo rock cantautorale con testi in italiano e influenze che spaziano dal post punk al grunge passando per la psichedelia e il prog. A seguire saranno i The Kaams, gruppo bergamasco attivo dal 2009, a calcare il palco con il loro sound garage rock misto a R&B e beat. In chiusura, i Jamilla Dischi di Sesto San Giovanni con il loro nu hybrid hyper trap.
Il secondo giorno di concerti verrà aperto alle 16 con l’esibizione degli allievi dei corsi di chitarra e batteria del maestro Mattia Quarti, che si esibiranno in gruppo riproponendo brani conosciuti nazionali e internazionali. Alle 19 spazio per due progetti solisti: Dan On The Moon, progetto melodico chitarra voce di Daniele Merlani e Massilanciasassi del comasco Massimiliano Porro.
Alle 21 saranno invece gli Hakari, a salire sul palco con il loro alternative rock, seguiti dai Sarneghera? e i loro racconti eclettici. In chiusura di serata, gli Odessa e le loro sonorità nate dalla scena hardcore anni ‘90.
Guardando il programma e notando la quantità di band insolita per quello che sulla carta si pone come un “semplice” festival di paese, non posso che chiedere a Mattia se ci siano delle collaborazioni esterne per quanto riguarda la scelta dei gruppi. «Sì, per l’organizzazione di alcuni concerti ci affidiamo a due realtà esterne. La prima è Gasterecords, che è un’etichetta indipendente con cui condividiamo l’obiettivo di promuovere le realtà della musica underground locale e che ha curato la selezione dei gruppi per la giornata di sabato del nostro festival. La seconda è Never Cursed, un’altra realtà locale che si occupa dell’organizzazione di eventi».
I ricordi di un associato
Facendo due conti, mi rendo conto che Lazzari ha trentadue anni e da dieci, un terzo della sua vita, collabora con «Musicattiva». Non ho potuto quindi evitare di chiedergli: «Ma tu, qui, come ci sei arrivato?». «Sono nell’associazione perché il gruppo con cui avevo iniziato a suonare all’epoca, ovvero gli ICS, avevano la sala prove esattamente in “Musicattiva”. All’epoca non è che conoscessi molto l’associazione, l’avevo sentita nominare più volte perché faceva questa festa annuale nel parco del paese, ma non avevo mai partecipato attivamente alla cosa. I miei amici erano tutti fuori paese e non ero mai entrato in contatto diretto con questa realtà nel tempo libero. Questo fino appunto al 2012, quando ho iniziato a suonare nella loro sala prove. Così ho iniziato a conoscere questa realtà che avevo praticamente fuori casa e dopo dodici anni sono ancora qui».
Dodici anni di vita associativa sono molti, soprattutto se si pensa che molte associazioni non arrivano al traguardo dei dieci anni di attività. Chiedo quindi a Mattia di raccontarmi qualche aneddoto interessante su «Musicattiva». «Prima di tutto, devo fare una premessa piuttosto tragicomica: nei 18 anni di “Musicattiva Festival”, ci sono state pochissime occasioni in cui non abbiamo avuto a che fare in qualche modo con la pioggia, fosse anche solo in fase di montaggio delle attrezzature. Ormai ci scherziamo sopra anche noi. Uno dei ricordi più cari che ho riguarda appunto una di queste edizioni piovose, ovvero quella del 2019. Ricordo che quel sabato mattina aveva piovuto così tanto da farci pensare di annullare i concerti. Fortunatamente, qualcuno ebbe l’idea di spostare il festival nella sala delle scuole medie. Fu una vera e propria impresa spostare i mixer, le spillatrici e il resto della strumentazione nella nuova location. La particolarità fu che la sera il meteo fu particolarmente clemente, per cui spostammo tutto nel giardino delle scuole creando un ambiente stupendo per suonare e stranamente intimo. Fu sicuramente una giornata strana, ma ne conservo un ottimo ricordo».
Prima di salutare Mattia, promettendo di passare almeno in una delle due serate, gli chiedo, come ultima dichiarazione, di mandare un messaggio ai lettori di Eppen. «“Musicattiva” invita tutti i lettori a partecipare all’evento che faremo al Parco della Rocca il 14 e il 15 giugno chiedendo, se possibile, di unirsi all’organizzazione in una sessione di scongiuri preventivi contro la pioggia e in favore del bel tempo, almeno per quest’anno».