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Clara Maffei, salonnière del Risorgimento tra Clusone e Milano

Articolo. In collaborazione con il Comitato Clara Maffei, il Comune di Clusone ha allestito la mostra «Clara Maffei a Clusone. Un’amica a tutta prova». Il percorso espositivo, visitabile fino al 13 ottobre al MAT – Museo Arte Tempo, offre un ritratto inedito della contessa, eroina del Risorgimento italiano

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Clara Maffei

L’amico di una vita è stato Giuseppe Verdi, al suo capezzale anche nel momento della morte, quando l’ha definita «un’amica a tutta prova». La sua nemica: l’inquietudine che non l’abbandonava mai. La sua vera ragione di vivere: il suo salotto, vero e proprio quartier generale milanese del Risorgimento italiano, che in lei, padrona di casa sensibile, intelligente, colta e diplomatica, trovava la regia di un “segretario di Stato”.

Parliamo della contessa Clara Maffei, nata a Bergamo nel 1814 dal Conte Giovanni Battista Carrara Spinelli di Clusone e dalla colta Ottavia Gambara di Brescia. Una donna che inseguiva la libertà in tutte le sue declinazioni: «Io appartengo a me medesima – scriveva – e solo io voglio essere giudice del mio operare. E vinsi almeno la schiavitù delle cose convenzionali. È a duro prezzo ch’io acquistai tale libertà; pure è qualche cosa anch’essa quando non si vuole usarla che per bene».

All’eroina del Risorgimento Italiano, il Comune di Clusone, in collaborazione con il Comitato Clara Maffei, dedica la mostra « Clara Maffei a Clusone. Un’amica a tutta prova », allestita fino al 13 ottobre al MAT – Museo Arte Tempo, luogo particolarmente evocativo visto che sorge in via Clara Maffei, proprio di fronte a quel Palazzo Carrara Spinelli in cui la contessa trascorse tanta parte della sua vita.

Una preziosa selezione di opere, tra quadri, documenti, lettere e oggetti, promette di restituire un ritratto a tutto tondo di questa figura complessa, con un’attenzione speciale al suo rapporto con la città di Clusone: «Il progetto riguardante la Contessa Clara Maffei è un ulteriore tassello nel percorso di riscoperta e valorizzazione dei grandi personaggi che hanno fatto la storia della nostra città» dichiara il sindaco di Clusone Massimo Morstabilini. «Questa mostra intende essere un omaggio a una donna straordinaria che dedicò la sua vita all’ideale di una Italia libera e unita, che può essere ancora oggi di ispirazione», aggiunge l’Assessore alla Cultura Alessandra Tonsi.

Un ritratto inedito

La battaglia per l’indipendenza e il disprezzo per il conformismo costarono a “Chiarina”, come la chiamavano familiari e amici, sacrifici e solitudine: dalla separazione dal marito, il poeta Andrea Maffei, all’amicizia “pericolosa” con Honoré de Balzac, fino alla tribolata relazione con il giornalista Carlo Tenca. Unica sua consolazione, insieme alle estati trascorse nel palazzo di famiglia a Clusone, era il suo “salon”, dal 1834 regolarmente frequentato da intellettuali e patrioti: Manzoni, Grossi, D’Azeglio, Carcano e il pittore romantico Hayez che di Clara farà più di un ritratto. E poi diplomatici, ministri, alti funzionari, tutti accomunati dall’amore per la patria e dall’odio per l’Austria.

Nel 1848, durante l’insurrezione delle Cinque Giornate, da qui si organizzarono i soccorsi e la distribuzione di aiuti alle famiglie dei caduti. Sotto il tricolore, nel salotto di Clara si continuò a discutere della rigenerazione morale e materiale degli italiani. Poi, il lento declino. E per Clara, ormai prigioniera del suo ruolo di salonnière, il sopraggiungere della morte, nel 1886. Insieme a Chiarina, si spengono un’epoca, una cultura, una società.

Sin qui la storia che, tra romanticismo e lotte risorgimentali, ci è stata tramandata. Ma la mostra propone molti pezzi mai esposti, che restituiscono un ritratto inedito della contessina, come spiega Claudio Rota, curatore della mostra insieme a Irene Ferretti, e presidente del Comitato Clara Maffei: «Un certo appannarsi dell’immagine della Contessa Clara Maffei iniziò dopo l’Unità d’Italia, quando una nuova generazione di intellettuali prese il sopravvento sugli eroi del Risorgimento e il declino nel ‘900 proseguì fino a confinare la Contessa tra i cimeli di un’epoca passata e nei versi de “L’amica di nonna Speranza” di Guido Gozzano. La conoscenza e lo studio della figura di Clara si è fermata sostanzialmente agli anni Venti del ‘900, ma oggi nuovi studi sulla sua persona, sul circolo culturale che la vide protagonista, sulla sua stessa immagine fisica smarrita nelle oleografie, stanno riscrivendo la sua biografia, riportando in superficie una donna straordinaria che seppe fare dell’amicizia e delle relazioni la sua guida durante periodi così travagliati e luttuosi come quelli delle nostre guerre di indipendenza. Si scopre, infatti, che il materiale da lei prodotto e la rete femminile e maschile di cui era al centro sono più ampi di quanto è stato finora portato in luce. Grazie a queste scoperte e in concomitanza con esse, è nato il progetto “Clara Maffei un’amica a tutta prova”, che cerca di descrivere e rielaborare un personaggio tanto complesso e decisivo per l’identità italiana».

Oggetti parlanti

In mostra tanti “oggetti” parlano di Clara al di là degli stereotipi consolidati nell’immaginario collettivo. A cominciare dai ritratti finora messi in ombra dalla splendida effigie di mano di Hayez (1835) conservata al museo di Riva del Garda. A Clusone è esposta per la prima volta una sequenza di immagini “altre”, provenienti da collezione privata: un secondo ritratto eseguito da Hayez alla Clara più matura degli anni 1859-61, ma anche immagini più domestiche della Clara bambina e adulta.

Data la sua natura e la sua estetica estremamente romantica, Clara si è poi cimentata con tutti gli strumenti espressivi: lettere, poesia, corrispondenza e anche sartoria. Accanto a un suo abito originale, troviamo la stola tricolore che indossò durante le Cinque Giornate di Milano (in prestito dal Museo delle storie di Bergamo), il diario cui ha consegnato il dolore per la perdita della figlia, ma anche il progetto per la Scuola dell’Infanzia di Clusone, una splendida fotografia inedita, il suo ricordo funebre al Cimitero Monumentale di Milano (che oggi non versa in buone condizioni così che il Comitato ha attivato una raccolta fondi per il restauro).

Le iniziative collaterali

La mostra, a ingresso libero e gratuito senza necessità di prenotazione, è accompagnata da una serie di appuntamenti per comprendere al meglio il percorso espositivo e la figura di Clara: sabato 3 agosto e domenica 22 settembre, ore 16: «L’altro salotto». Una visita guidata alla mostra e alle collezioni del MAT, a cura di Comune di Clusone e Origami Cooperativa sociale. La partecipazione è gratuita con prenotazione obbligatoria presso l’Infopoint Visit Clusone. Info sul sito o al numero 0346.21113.

Venerdì 9 agosto e sabato 31 agosto, ore 16: «Dalle lettere ai messaggi vocali - divertiamoci comunicando insieme a Clara». Un laboratorio creativo per bambini 5-11 anni, a cura del Comune di Clusone, in collaborazione con Origami Cooperativa sociale. Partecipazione gratuita, con prenotazione obbligatoria tramite mail a [email protected]. Info via mail o al numero 346.6064040.

Martedì 13 agosto, ore 21, «Luci e ombre dell’Ottocento». Visita guidata alla mostra a lume di candela a cura di Comune di Clusone e Origami Cooperativa sociale. Partecipazione gratuita con prenotazione obbligatoria presso l’Infopoint Visit Clusone (info su www.visitclusone.it o al numero 0346.21113).

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