Talla, stroncato dalla distrofia
Oggi l'abbraccio di tutta Brembilla

«Non chiedeva mai il perché della sua malattia, il perché fosse toccato proprio a lui, ma affrontava ogni evento con accettazione e dignità. Amava la vita e stare con gli altri e sognava un mondo a portata di tutti».

«Non chiedeva mai il perché della sua malattia, il perché fosse toccato proprio a lui, ma affrontava ogni evento con accettazione e dignità. Amava la vita e stare con gli altri e sognava un mondo a portata di tutti».

Così, in una lettera al nostro giornale, una mamma ricorda Talla. Quindici anni, di origini senegalesi, colpito da distrofia muscolare, Talla è morto domenica sera. Da cinque anni, tutta la comunità di Brembilla, il comune, la parrocchia, le associazioni, facevano a gara per aiutarlo. E oggi, tutta Brembilla si stringe attorno alla sua famiglia, straziata dalla perdita del figlio.

Una storia di semplice e coraggiosa umanità che ha coinvolto tutto il paese, che è stato catturato dalla vivacità di questo ragazzo di soli 15 anni. Ora Comune, parrocchia, associazioni e l'istituto comprensivo di Brembilla, che già si erano impegnati per lui dall'arrivo a Brembilla, contribuiranno al rientro di Talla in Senegal.

Talla era arrivato a Brembilla nel 2006 con la mamma, dopo che il padre, operaio, aveva ottenuto il ricongiungimento familiare.

«Ripenso ancora a un pomeriggio di tre anni fa – continua la mamma della lettera – quando Talla, mostrandomi alcune foto diceva: "Vedi, qui ero in Senegal, camminavo ancora, giocavo, poi le gambe incominciarono a cedermi". Ora Talla ha superato tutti gli esami ed è stato promosso... in Paradiso».

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