Chiesa di Valverde inagibile I bergamaschi in aiuto a Salò

Dopo l’allarme e la paura si contano i danni. Il terremoto, che ha avuto l’epicentro nel Lago di Garda, ha lasciato qualche traccia anche nella Bergamasca dove i tecnici stanno valutando per tracciare un quadro complessivo dei danni provocati dal sisma. La scossa di terremoto della scorsa notte è durata 20 secondi ed è stata registrata a mezzanotte con epicentro presso il lago di Garda tra i comuni di Salò, Vobarno e Toscolano Maderno, a 10 km di profondità con una magnitudine pari a 5,2 della scala Richter, 8° grado della scala Mercalli.

Numerose le richieste di intervento, i vigili del fuco di Bergamo e provincia sono intervenuti in abitazioni e locali di città e provincia per effettuare verifiche di staticità. Al momento l’unico edificio inagibile è risultato la chiesa di Valverde, in via Maironi da Ponte, dove, a causa della scossa, si sono staccanti alcuni frammenti degli stucchi decorativi della volta affrescata. I pezzi sono caduti sull’altare e sui primi banchi della navata della chiesa realizzata nell’800 e l’edificio è stato quindi chiuso al pubblico in caso si verificassero ulteriori distaccamenti della parte affrescata. I controlli in tutta la Bergamasca sono stati effettuati dalla Protezione civile, dai tecnici del Comunee della Provincia e dai vigili del fuoco. Un gruppo di volontari della protezione civile bergamasca e 33 vigili del fuoco di Bergamo hanno anche raggiunto Salò con 13 automezzi per prestare soccorso e aiutare nelle verifiche di staticità effettuate in edifici e locali.

In Bergamasca sono inoltre stati effettuati controlli in tutte le strutture scolastiche partendo dalla zona di Iseo, la più prossima all’epicentro del sisma. In quasi tutti gli edifici le lezioni si sono comunque potute svolgere regolarmente: le strutture hanno retto bene con solo qualche calcinaccio caduto in pochissimi edifici. Crepe di minimo spessore sui muri sono state rilevate alla scuola elementare De Amicis, in via delle Tofane, in città, e all’istituto Donadoni in via Tasso. SUL FRONTE BRESCIANO - Fortunatamente non ci sono stati danni alle persone e, per il momento, il Comune principalmente coinvolto dall’evento è Salò, dove è dichiarata inagibile la Casa di accoglienza della Croce Rossa Italiana che ospita 26 bambini oltre agli edifici lesionati ed evacuati per precauzione come il reparto di psichiatria dell’ospedale locale. Le persone sfollate sono state smistate nel pomeriggio in altre strutture del Bresciano.

Edifici lesionati anche a Sabbio Chiese dove sono caduti massi sulla strada comunale numero 4. Evacuate 170 persone nella frazione di Clibbio per una frana, a Toscolano Maderno sono state segnalate lesioni in numerosi edifici. A Vobarno sono state invece evacuate 15 persone per numerose lesioni a stabili mentre a Gardone Riviera e a Preseglie sono stati segnalati numerosi edifici lesionati e rispettivamente 38 e 35 persone evacuate. In totale sono stati sette i feriti lievi e 220 gli sfollati con 500 edifici danneggiati dal sisma.

Inoltre sono oltre mille le richieste di verifiche di stabilità su edifici lesionati arrivate ai vigili del fuoco. A renderlo noto è il Dipartimento nazionale precisando che dalla mezzanotte sono impegnati 450 uomini, 120 mezzi speciali e macchine per il movimento della terra e 40 funzionari tecnici chiamati ad effettuare i sopralluoghi nelle strutture lesionate. In funzione dalla scorsa notte anche due tendopoli, a Roe Volciano e Salò, dove stanno operando squadre dei comandi di Brescia, Milano, Padova, Verona, Pavia, Cremona e Mantova. Proprio a Roé Volciano sono più di 300 le richieste di intervento che stanno portando a termine squadre di Brescia, Milano, Lodi e anche Bergamo. Gli interventi maggiori, spiegano i vigili del fuoco, si sono avuti per verifiche di stabilità e per togliere materiale crollato all’interno di abitazioni dichiarate inagibili.

Già dalle prime ore di questa mattina la vice presidente della Regione Lombardia, Viviana Beccalossi, e l’assessore alla Protezione Civile, Massimo Buscemi, erano presenti nei paesi più colpiti dal sisma di questa notte, dopo un vertice in Prefettura di Brescia con il capo dipartimento della Protezione Civile, Guido Bertolaso, e il responsabile regionale dei Vigili del Fuoco, Dario D’Ambrosio. Effettuata una prima constatazione dei danni, è stato chiesto al Governo lo stato di emergenza: si parla di circa 200 milioni di euro di danni. Già domani il Consiglio dei Ministri discuterà infatti la richiesta della Regione Lombardia mentre Roberto Formigoni ha annunciato che la Giunta ha deciso di mettere immediatamente a disposizione 10 milioni di euro per compartecipare ad un tempestivo ripristino delle strutture danneggiate dal terremoto. I fondi stanziati serviranno per abitazioni civili, locali per attività imprenditoriali, aree agricole a coltura, strutture e infrastrutture di pubblica utilità.

Alla scossa fortissima della mezzanotte sono poi seguite, nella notte, le consuete scosse di assestamento: circa una decina, quasi nessuna avvertibile dalla popolazione. Un’altra scossa forte, invece, è stata avvertita alle 7.21 della mattina. L’epicentro è stato nel mare Adriatico, tra le coste dell’Abruzzo e della Dalmazia. L’intensità è stata pari al 7° grado della scala Mercalli.

La cronaca della notte

La prima mail arriva cinque minuti dopo il sisma

Le testimonianze del giorno dopo

Nel 1901 l’ultimo terremoto a Salò

La galleria fotografica

(25/11/2004)

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