Banche ed evasori uniti nella lotta
L’evasione fiscale è uno dei reati più riprovevoli alla coscienza civile. Chi froda il fisco, commette una delle illegalità più bieche, che altera alcuni principi fondamentali della convivenza civile.
L’evasione fiscale è uno dei reati più riprovevoli alla coscienza civile. Chi froda il fisco, commette una delle illegalità più bieche, che altera alcuni principi fondamentali della convivenza civile.
Negli anni Trenta del secolo scorso, il governo fascista concesse alle banche cattoliche cooperative in crisi, ossia in difficoltà sia di patrimonio sia di redditività – tra cui il Credito Bergamasco, la Banca San Paolo di Brescia, il Credito Romagnolo, la Banca Agricola Milanese, il Banco di San Geminiano e San Prospero – di trasformarsi in società per azioni, come via per il salvataggio.
Benvenuti al Grand Hotel Pd a porte girevoli: c’è posto per tutti in un partito ormai extra large. Ultimi arrivati otto parlamentari di Scelta civica, che non hanno neppure aspettato il congresso (il primo) di oggi per trasferirsi armi e bagagli nell’accampamento di Renzi.
L’espressione «patrimonio culturale» non ci piace. Preferiamo di gran lunga parlare di eredità. Il patrimonio pretende il verbo avere, si concentra sul possesso, corteggia l’egoismo. L’eredità impone una responsabilità etica, significa ricevere qualcosa che non è tuo e che hai l’obbligo morale di trasmettere alle generazioni che verranno dopo di te. Dall’inchiesta de «L’Eco» sulla crisi del centr…
Dieci milioni di passeggeri, tutti targati Ryanair. Nel bel mezzo di un attacco incrociato, Sacbo ha piazzato sul tavolo degli aeroporti del Nord il rinnovo del contratto con gli irlandesi volanti: insieme fino al 2020 e tanti saluti alle velleità altrui.
Il discorso di Sergio Mattarella è stato più popolare che politico. Popolare, nel senso che ha parlato del Paese reale e s’è rivolto a chi ci vive: alla gente che soffre una crisi economica che sta durando oltre ogni limite. Il presidente ha toccato tutte le questioni che riguardano le sofferenze del cittadino comune, penetrando le pareti domestiche e inserendo nel circuito del vertice della Repu…
Tra i tanti commenti che hanno fatto seguito all’elezione di Sergio Mattarella alla presidenza della Repubblica, mi ha colpito in particolare Leoluca Orlando, per il quale «Mattarella è la risposta ai tre mali della politica di oggi: l’eccesso di leaderismo, la mortificazione del Parlamento e l’attacco ai corpi intermedi». In questa frase trovo bene sintetizzati punti qualificanti di una tradizio…
L’elezione del presidente della Repubblica, per unanime commento, è un successo di Matteo Renzi e una brutta sconfitta per Silvio Berlusconi. Il primo si è confermato un giocatore molto abile: ha certo letto e riletto «Il Principe» di Nicolò Machiavelli.
Scacco matto all’ora di pranzo. Giocando la partita da politico navigato senza disdegnare qualche regola del poker, Matteo Renzi ha steso il tappeto rosso davanti a Sergio Mattarella, destinazione Quirinale. Tutto come previsto, un’elezione a orologeria.
La crisi continua e sembra non finire mai. Ci si consola dicendo che prima o poi finirà, ma è durata molto, troppo, e ha finito per rendere stabili alcuni «stati d’animo» collettivi: gli stati d’animo della crisi. Domina, soprattutto, uno che si potrebbe chiamare, con una terminologia vagamente morale, la mortificazione dei desideri.
In città tira aria gelida, e non solo per la neve che incombe. Spira il freddo sulle istituzioni, sul loro diritto di far rispettare la legge, su quei tre mesi di pena scanditi dal rigore, che finiscono per penalizzare una squadra in lotta per la salvezza e una città che da sempre ha cuore e respiro sincronizzati con la squadra.
La genesi politica, ideologica e culturale della finanza islamica la ritroviamo nell’India britannica degli anni Quaranta dello scorso secolo. In quel tempo, alcuni leader, tra i quali il pakistano Abu Al Mawdudi, sostennero che la religione non dovesse essere solo un fatto privato, ma avrebbe dovuto assumere il carattere pubblico tipico dell’Islam. Vennero così coniati i termini di «politica isl…
Fosse un’azienda, il solo sospetto che possano andare perduti o resi precari centinaia di posti di lavoro (forse fino a 20 mila a livello nazionale), avrebbe già creato mobilitazioni e proteste. Trattandosi della Provincia, tutto è più soft, nella speranza che la gran palude della pubblica amministrazione alla fine assorba tutto. Ma l’impressione è che questa approssimativa riforma lasci il cerin…
Tra le conseguenza del voto greco non c’è solo il temuto terremoto economico - che per la verità a guardare le Borse ieri non si è scatenato.
Il crinale sul quale si è messo da qualche tempo (segnatamente nelle ultime settimane) Matteo Renzi desta perplessità, ma soprattutto preoccupa molti. Non tanto e non solo per le sorti del Pd, quanto per le sorti del Paese.
Investimenti privati e pubblici, ma anche un’anima. Realismo, idee e visione. Passano da qui, da questa difficile sintesi, la tenuta e la rivalutazione delle periferie, il tema caldo delle metropoli e delle città di provincia come Bergamo. Non tutto è una banlieue parigina, non ovunque ciò che sta ai margini si rivela un formidabile deposito di conflitto sociale e di materiale infiammabile, come …
Chi volete al Quirinale? Ma Giancarlo Magalli, naturalmente. Il nome del conduttore impazza nella Rete come candidato ideale alla presidenza della Repubblica, avanza nei passaparola, riempie le piazze, conquista titoli e riempie articoli. È lui il quirinabile più quirinabile. Nelle Quirinarie, il sondaggio del «Fatto Quotidiano», ha stracciato tutti, superando persino Romano Prodi e Stefano Rodot…
Matteo Renzi incontra la signora Merkel al vertice di Firenze. E già ieri sera alla cena di gala sono echeggiate le parole della cancelliera tedesca, pronunciate in quel di Davos: «Ci sono sforzi di riforme anche in Italia...». È chiaro in Germania che l’impegno del governo italiano c’è, quello che manca è il tempo, perché il Sud d’Europa sta diventando una polveriera. Sinora si è perseguita la p…
«Le azioni non si contano, si pesano». Il motto preferito di Enrico Cuccia diventa paradigma di modernità nella partita che il governo Renzi ha aperto con le banche popolari, non si sa se per uniformarsi alle richieste della Bce o per abbattere quella che nel sistema creditizio veniva chiamata «la foresta pietrificata» refrattaria ad ogni cambiamento. Oppure per tutti e due i motivi.
Gli effetti d…
Nessuna marcia indietro, nonostante la levata di scudi bipartisan. Il governo Renzi ieri ha varato per decreto legge la riforma delle banche popolari. Ancora non si capisce quali siano le ragioni vere che hanno portato in tempi brevissimi a stravolgere la fisionomia di un modello secolare. Il premier ha parlato di «necessità e urgenza» per «questioni italiane e internazionali» e di «grandi cambia…