Yara/ Ferite da arma da taglio sul collo e sulla schiena
Yara/ Ferite da arma da taglio sul collo e sulla schiena Trovati sim e batteria del cellulare, iPod e chiavi
Yara/ Ferite da arma da taglio sul collo e sulla schiena Trovati sim e batteria del cellulare, iPod e chiavi
L'Italia intera piange la morte di Yara. La notizia della tragedia, del ritrovamento del corpo della 13enne di Brembate Sopra, a tre mesi esatti dalla scomparsa, è l'apertura di tantissimi quotidiani, così come è stata l'apertura di tutti i telegiornali.
Nella giornata più difficile, nel giorno del ritrovamento del corpo di Yara, mentre mamma Maura e papà Fulvio sono ancora più chiusi nella loro disperazione nella casa di via Rampinelli, non è mancato chi ha mostrato il suo lato più cinico di questa già triste vicenda.
Sarà un gruppo di esperti ad eseguire l'autopsia, in programma lunedì 28 febbraio, sul cadavere di Yara Gambirasio, ritrovato a Chignolo nel pomeriggio di sabato 26 febbraio.
Sarà un gruppo di esperti ad eseguire l'autopsia, in programma lunedì 28 febbraio, sul cadavere di Yara Gambirasio, ritrovato a Chignolo nel pomeriggio di sabato 26 febbraio. La salma della 13enne di Brembate Sopra è stata composta intorno alle 23 per poi essere trasferita all'Istituto di medicina legale di Milano.
Luca Aresu, un giovane di Madone che ha partecipato tra novembre e dicembre alle ricerche di Yara Gambirasio con alcuni amici alpini e che spesso ha attraversato la zona dove è stato trovato il cadavere della ragazza facendo jogging, esclude che il corpo sia rimasto lì per tre mesi.
«Un abbraccio grande alla famiglia». «Anche se sei andata via per sempre sappi che qui con noi c'è sempre il tuo sorriso, che non scorderemo mai». Su Facebook, nella pagina creata dal «Gruppo per trovare Yara Gambirasio» si legge il dolore dell'Italia intera per questa tragedia. E on line è partita una fiaccolata virtuale.
Festa di carnevale sospesa domenica e confermato il corteo e la Messa di lunedì. Alle 20,15 del 28 febbraio è previsto un corteo a Brembate Sopra, il paese di Yara Gambirasio.
Su Chignolo d'Isola è calata ormai la notte, ma la polizia scientifica sta alacramente lavorando alla luce delle cellule fotoelettriche per tentare di scovare ogni piccolo indizio sul terreno del campo incolto che potrebbe rivelarsi utile ai fini delle indagini.
In via Rampinelli, dove c'è la casa della famiglia Gambirasio, è stato bloccato il traffico in un'area di circa 200 metri per impedire a chiunque di avvicinare l'abitazione. Dalla famiglia si è presentato don Corinno che non è però entrato in casa: «Così - ha detto - finisce un incubo».
«Ho visto Yara nascere, così come il suo fratellino e la sua sorellina»: è il racconto, con la voce rotta dalla commozione, dopo la notizia del tragico ritrovamento, di un amico della famiglia Gambirasio, giunto sul posto appena in paese si è diffusa la notizia del tragico ritrovamento.
Arrivano da tutta Italia e anche dall'estero. Commoventi, piene di affetto per la piccola Yara e di parole di conforto per la sua famiglia. Sono le email dei nostri lettori. Urlano il dolore di chi ha pregato e sperato, e ora chiedono giustizia.
Gli inquirenti avrebbero ascoltato sul posto una persona che avrebbe visto un'automobile arrivare nella zona industriale e ripartire in tutta fretta nel pomeriggio di sabato 26 febbraio. L'ha raccontato un trentenne che ha riferito quanto gli avrebbe detto uno dei giovani che hanno ritrovato il cadavere.
Quello che si chiedono tutti nelle ore successive al ritrovamento del corpo è come sia possibile che in questi tre mesi nessuno abbia individuato il cadavere di Yara Gambirasio in una zona così frequentata. È possibile che il corpo sia stato immerso nell'acqua.
Il corpo non poteva essere lì da tre mesi: lo ha raccontato all'agenzia Ansa un residente della zona. Si chiama Lorenzo e fino a un mese fa abitava proprio vicino al luogo del ritrovamento del cadavere di Yara Gambirasio, a Madone.