Yara, venerdì riprende il processo I genitori testimoni davanti a Bossetti
Undici settembre. Si ricomincia. È una data suggestiva quella che segna la ripresa delle udienze del processo a Massimo Bossetti, imputato per l’omicidio di Yara Gambirasio.
Undici settembre. Si ricomincia. È una data suggestiva quella che segna la ripresa delle udienze del processo a Massimo Bossetti, imputato per l’omicidio di Yara Gambirasio.
Ora è scritto nero su bianco: Massimo Bossetti, in carcere da oltre un anno accusato del delitto di Yara, non ha tentato il suicidio. Anzi è in «buone condizioni generali» e «per null’affatto incline a gesti anticonservativi».
Divieto dell’uso delle telecamere durante il dibattimento, saranno consentite soltanto per riprendere la lettura della sentenza, e respinte tutte le cinque eccezioni presentate dalla difesa. Il numero di testimoni dovrà essere ridotto. È il bilancio della seconda udienza del processo a carico di Massimo Bossetti, accusato di aver ucciso la tredicenne Yara Gambirasio.
L’uomo, compagno di cella di Bossetti, era già stato arrestato a fine maggio per evasione dai domiciliari.
Respinta anche la richiesta di arresti domiciliari con braccialetto, avanzata in subordine dai legali del carpentiere di Mapello.
Udienza in Cassazione a Roma sull’istanza di scarcerazione di Massimo Bossetti, il muratore di Mapello in cella per l’omicidio di Yara. Il sostituto procuratore generale Giuseppe Corasaniti dice no. Il verdetto dei giudici è atteso nella mattinata di mercoledì 8 luglio.
La prima udienza del processo a Massimo Bossetti per l’omicidio di Yara Gambirasio si è chiusa velocemente. Sono bastate un paio d’ore di tecnicismi per rinviare il processo al 17 luglio. La partita a scacchi in tribunale è iniziata con la mossa delle prime cinque pedine da parte della difesa: eccezioni, tra le quali l’incongruenza sul luogo dell’omicidio e il test dell’alcol organizzato a sorpre…
Come in una partita a scacchi, accusa e difesa hanno cominciato muovendo le pedine. Chi si aspettava torri, cavalli e alfieri è rimasto deluso: dovrà attendere.
I giudici della Corte d’Assise di Bergamo decideranno il prossimo 17 luglio sulle eccezioni preliminari sollevate dalla difesa di Massimo Bossetti a cui si è opposta la Procura.
Dunque, oggi inizia il processo per l’assassinio di Yara Gambirasio. Quel «dunque» vuol significare che il carico di sentimenti, che parte da lontano, giunge ad un primo approdo nella sede propria: un processo vero, non un reality. Bergamo torna (o rimane) sotto i riflettori nazionali al termine di un’indagine carica di punti esclamativi, di punti interrogativi e di tanti aggettivi, che ha scosso…
Massimo Bossetti «sarà certamente in aula» nella prima udienza e in quelle successive del processo a suo carico che si aprirà il prossimo 3 luglio davanti ai giudici della Corte d’assise di Bergamo che lo giudicheranno per l’omicidio di Yara Gambirasio.
Un elenco interminabile. Sono 711 i testimoni che la difesa di Massimo Bossetti vorrebbe citare in vista del processo che inizierà venerdì 3 luglio.
L’isola di Capri, località per antonomasia simbolo delle vacanze e della mondanità, sarà palcoscenico inconsueto di un «controprocesso» alla vigilia dell’inizio del processo che vedrà alla sbarra Massimo Bossetti.
A meno di una settimana dall’inizio del processo nei confronti di Massimo Bossetti (fissato per il 3 luglio) la trasmissione di Canale 5 «Segreti e delitti» è tornata venerdì sera sul caso dell’omicidio di Yara Gambirasio, scomparsa a Brembate Sopra la sera del 26 novembre 2010 e ritrovata senza vita tre mesi dopo in un campo di Chignolo d’Isola.
«Massi era sorvegliato già due mesi prima che fosse arrestato. Di notte e di giorno. Attorno a casa, nei campi sul retro della palazzina o all’imbocco della strada che dalla Provinciale porta nel nostro cortile c’erano spesso due persone che chiacchieravano o fumavano…». Lo dice Marita Comi, la moglie dell’uomo accusato dell’omicidio di Yara Gambirasio, in un’intervista al settimanale Oggi, in ed…
È composta per ora da circa 400 testi la lista che, in vista del dibattimento che inizierà il 3 luglio, stanno preparando i difensori di Massimo Bossetti, in carcere da oltre un anno per l’omicidio della tredicenne Yara Gabirasio, scomparsa dalla palestra di Brembate di Sopra (Bergamo) il 26 novembre del 2010 e trovata uccisa tre mesi dopo.
Dalle 9 alle 13.30 di lunedì 27 aprile a Bergamo, Massimo Bossetti, il muratore arrestato il 16 giugno scorso con l’accusa di aver seviziato e ucciso la tredicenne Yara Gambirasio, si è trovato davanti al giudice dell’udienza preliminare intenzionato a difendersi dalle accuse che potrebbero portarlo all’ergastolo: omicidio aggravato, calunnia ai danni di un suo collega di lavoro sui cui avrebbe s…
«La passione di Yara continua attraverso di noi, i suoi genitori, i suoi amici e i tanti volontari che ci stanno dando una mano. E a spingerci a fare quello che stiamo facendo è proprio lei, Yara. Cerchiamo di trasmettere la stessa passione che metteva lei nel fare quello che le piaceva».
«Conoscendo il suo carattere penso che avrebbe ceduto al primo interrogatorio, e anche con me». Ne è convinta Marita Comi, moglie di Massimo Bossetti, accusato dell’omicidio di Yara: la donna lo ha detto durante la registrazione della trasmissione di Matrix in onda questa sera alle 23,40 su Canale 5.
«Ho trovato Massimo Bossetti molto provato, sia per la sua situazione (è in carcere da 9 mesi), sia per la preoccupazione riguardo alle conseguenze che tutta questa vicenda lascerà sulla sua famiglia e sui suoi figli».