Il processo a Israele, incertezze e ipocrisie
L’ANALISI. È iniziato un processo a Israele. Già questa, considerate le particolarissime vicende storiche dello Stato ebraico, è una notizia.
L’ANALISI. È iniziato un processo a Israele. Già questa, considerate le particolarissime vicende storiche dello Stato ebraico, è una notizia.
IL COMMENTO. In una recente intervista al quotidiano «Avvenire», l’arcivescovo Visvaldas Kulbokas, nunzio apostolico a Kiev, ha dichiarato fra l’altro: «Ogni tanto guardo alcune discussioni televisive in Occidente sulla guerra qui. Sono show in cui tutti capiscono tutto o spiegano con estrema facilità ciò che succede. E mi rendo conto che viviamo in mondi paralleli: uno teorico, l’altro reale».
MONDO. Più scontate di così non potrebbero essere. Le presidenziali russe, la cui campagna elettorale è ormai iniziata da circa 15 giorni, hanno un netto favorito: Vladimir Putin. Al momento non è chiaro quali saranno gli altri candidati a cui verrà permesso di partecipare alla consultazione del 15-17 marzo prossimo.
ESTERI. Il conflitto russo-ucraino è in una fase di stallo. L’offensiva di Kiev procede ma non è in grado di sfondare le agguerrite linee difensive del Cremlino nel Donbas e negli Oblast di Kherson e di Zaporizhzhia, il 20% del Paese invaso, peraltro già annesso illegalmente da Mosca nel settembre 2022 dopo i referendum farsa.
MONDO. A dispetto dei modi glaciali, Vladimir Putin non è mai stato privo di un certo senso del teatro. Non stupisce, quindi, che abbia atteso questa riunione del G20 (virtuale, orfano di Joe Biden e Xi Jinping ma pur sempre un G20) per fare una mossa sull’Ucraina.