Stefania, proseguono le indagini: sull’auto tracce positive al luminol
MAPELLO. Un uomo la accompagnava a casa negli ultimi mesi. La Fiesta lasciata nel parcheggio la chiave del giallo.
MAPELLO. Un uomo la accompagnava a casa negli ultimi mesi. La Fiesta lasciata nel parcheggio la chiave del giallo.
LE INDAGINI. Indossava un vecchio cappotto loden di colore grigio-verde e aveva le scarpe ai piedi, quando il 21 aprile l’hanno trovata morta a più di un mese dal decesso nel soggiorno della sua abitazione via XI Febbraio a Mapello. Segno che Stefania Rota era appena rincasata o si apprestava a uscire.
IL GIALLO. Il fascicolo della Procura iscritto per il reato più grave per consentire l’uso di più strumenti investigativi. Ipotesi furto o lite, ma non è comunque tramontata quella del malore. La Ford Fiesta sparita è la chiave del giallo.
MAPELLO. L’autopsia non ha fornito le risposte: disposti ulteriori esami. Rota, 62 anni, viveva da sola: il decesso risalirebbe alla metà di marzo.
Il provvedimento. La questione su cui si è pronunciato il tribunale di Venezia riguarda la non corretta conservazione dei 54 campioni di Dna.
Il giallo. L’esame confermerà se si tratta di un marocchino di 44 anni sparito da Milano: già individuata una cicatrice.
L’indagine Il presidente della prima sezione penale del Tribunale di Bergamo Giovanni Petillo e la responsabile dell’Ufficio corpi di reato del tribunale Laura Epis risultano indagati a Venezia per depistaggio e frode processuale.
Il rogo Una nuova fiammella alle 5 di mercoledì 30 marzo, all’interno del capannone della fabbrica di materassi Veraflex. Spente le fiamme, l’area è monitorata. Il titolare della Space bike, ustionato nel rogo, trasferito a Milano.
Il corpo di Bruna Calegari scoperto giovedì 31 ottobre. Fondamentale l’autopsia, fissata per martedì 5 novembre. Il fascicolo d’indagine è comunque per omicidio. Gli inquirenti ipotizzano che sia caduta dalla scaletta per un malore e si sia infilzata con le forbici.
I Vigili del fuoco sono arrivati all’ospedale di Bergamo intorno alle 9.30 di martedì 27 agosto per replicare il rogo del 13 agosto scorso dove una 19enne, degente della Psichiatria, ha perso la vita.
Nel reparto di Psichiatria dell’ospedale di Bergamo si farà sviluppare un incendio in condizioni identiche a quelle in cui è morta la paziente 19enne lo scorso 13 agosto.
L’ingegner Paolo Panzeri avrà sessanta giorni di tempo per consegnare gli esiti della consulenza tecnica commissionata dal pm Letizia Ruggeri, che sulla diciannovenne morta carbonizzata nel reparto di Psichiatria dell’ospedale «Papa Giovanni» ha aperto un’inchiesta contro ignoti per omicidio colposo.
Una donna spagnola fermata all’aeroporto con 4 chili di marijuana, la Guardia di Finanza decide di mandarla all’incontro con il destinatario e arrestano anche lui.
Il Reparto di Psichiatria del Papa Giovanni di Bergamo nella mattinata di mercoledì 14 agosto è ancora chiuso, sigillato per le indagini in atto dopo il rogo della mattinata di martedì che ha causato la morte di una ragazza di 19 anni, ricoverata in ospedale.
Avrebbe compiuto 20 anni a ottobre la ragazza della Bassa Bergamasca, mamma brasiliana e papà italiano, morta nel rogo scoppiato all’ospedale Papa Giovanni di Bergamo. Era ricoverata nel reparto di Psichiatria dall’8 agosto e avrebbe provocato lei l’incendio che ha completamente distrutto la sua stanza al terzo piano e costretto all’evacuazione tutta la Torre 7.