Cenoni: un assalto, ma non si trovano chef e camerieri
Il fenomeno.Ascom: un bergamasco su tre festeggerà fuori casa. Fino a 500 euro al giorno per un cuoco.
Il fenomeno.Ascom: un bergamasco su tre festeggerà fuori casa. Fino a 500 euro al giorno per un cuoco.
L’estate in città. Presenze superiori a quelle del 2019. «E da qui a fine anno già prenotata una camera su tre». Il risultato del nostro sondaggio Instagram.
Ascom: quasi 7 mila le attività che segnalano problemi. Anche le agenzie faticano. Fusini: la logistica drena personale del terziario.
La certificazione potrebbe essere indispensabile a diverse attività. Meno della metà dei bergamaschi l’ha ottenuta con le due dosi di vaccino .
L’allarme di Ascom Bergamo: i posti di lavoro ci sono ma le candidature mancano anche a causa della fuga verso altri settori. Nonostante il blocco dei licenziamenti, infatti, il numero degli addetti è calato di 4.146 dipendenti (-18,7%) nel corso del 2020.
«A brevissimo io non apro e lo Stato mi sostiene, a breve: io posso riaprire nel rispetto delle regole come in tutti gli altri settori». Ecco il manifesto dei ristoratori e dei pubblici esercizi bergamaschi.
Le associazioni di categoria invitano alla calma sull’iniziativa «Io apro», lanciata sui Social per invitare i ristoratori a restare aperti dal 15 gennaio, come forma di protesta contro le restrizioni anti Covid imposte dal Governo.
In molti hanno rinunciato: troppo pochi due giorni per organizzarsi e ripartire in modo adeguato. L’amarezza del settore: «Chiediamo di lavorare, di avviare una politica che ci permetta corrette alternanze».
Più di 4.000 le attività commerciali di città e provincia che da domenica potranno riaprire. Ascom: boccata d’ossigeno ma restano criticità. Confesercenti: chi lavora di più la sera sarà penalizzato.
Lasagne, polente, gnocchi, crespelle, pizze, arrosti, brasati e casoncelli donati a medici e infermieri degli ospedali bergamaschi da 31 ristoranti locali come gesto di ringraziamento e incoraggiamento per il lavoro straordinario che stanno svolgendo in questi giorni.
A Natale e Capodanno sono numerosi i bergamaschi a scegliere il ristorante per il pranzo in famiglia e per il cenone di San Silvestro. I ristoranti in città e provincia sono al completo da giorni, molti da più di due settimane.
L’obiettivo è duplice: da una parte l’opportunità, per ristoratori convinti e preparati, di intercettare nuove esigenze; dall’altra la possibilità per i seguaci della cucina vegetariana e vegana di trovare un numero maggiore di ristoranti con menù di questo tipo.
Nell’anno di crisi 2013 i prezzi del pranzo di Natale al ristorante sono bloccati o addirittura diminuiti rispetto al 2012, eppure nella maggior parte dei casi non si registra ancora il «tutto esaurito». Una volta si prenotava a novembre, ora non più.