Incendi e minacce di morte per un terreno Dalmine, arrestato un coltivatore
In carcere un trentasettenne di Osio Sotto, che gestisce anche un maneggio
a Dalmine: è accusato anche di atti persecutori e tentato omicidio.
In carcere un trentasettenne di Osio Sotto, che gestisce anche un maneggio
a Dalmine: è accusato anche di atti persecutori e tentato omicidio.
È stato arrestato un 37enne gestore di un maneggio a Dalmine. Sarebbe responsabile di incendi dolosi, tentate estorsioni e tentato omicidio.
Un pezzo di pane che va di traverso, toglie il respiro troppo a lungo. Il 13 novembre 2008 la vita di Giovanna Camilla Ferrari, e della sua famiglia, cambia per sempre. La donna, originaria di Endenna di Zogno, entra in coma, e da allora è in stato vegetativo, ospite al Don Orione.
Ci sono voluti sette anni di travagliato iter processuale, passato attraverso due sentenze di proscioglimento emesse dal gup di Bergamo (nel 2009 e nel 2011) e altrettante della Corte di Cassazione che le annullavano.
Ha sempre respinto tutte le accuse, perfino quando è stato sentito per l’ultima volta, mercoledì 11 giugno,negando di aver violentato l’operatrice della struttura di ricovero per disabili psichici della Bassa di cui lui stesso era ospite per problemi di salute.
Avrebbe cercato di rubare da un’abitazione di Chignolo d’Isola due biciclette e un compressore portatile, approfittando dell’orario serale e forse convinto di riuscire a farla franca. Con tanto di difesa: «Non è vero - ha detto -. Stavo guardando solo il citofono».
Assolti con formula piena, perché il fatto non costituisce reato. Colpo di scena, in Tribunale, al processo che vedeva imputati quattro ex componenti del Cda del Consorzio di polizia locale dell’Isola e l’ex direttore generale, con l’accusa di abuso d’ufficio.
Due anni e sette mesi di reclusione, per l’accusa di maltrattamenti in famiglia, lesioni e percosse: questa la condanna inflitta dal giudice Massimiliano Magliacani a un trentaduenne tunisino, residente a Brignano.
Non ha esitato a picchiare la moglie perfino il giorno prima dell’inizio del processo penale per maltrattamenti in famiglia, lesioni e percosse, e proprio questo lo ha fatto finire in manette in diretta, durante l’udienza in Tribunale.