Le spine per Meloni, fra Trump e Salvini
ITALIA. Non devono trarre in inganno l’alto grado di popolarità di cui gode la premier Meloni così come il consenso che i sondaggi attribuiscono al suo partito.
ITALIA. Non devono trarre in inganno l’alto grado di popolarità di cui gode la premier Meloni così come il consenso che i sondaggi attribuiscono al suo partito.
MONDO. C’è voluto un vertice a Palazzo Chigi per cercare di rimettere in riga i partiti di una coalizione che nell’ultima settimana è riuscita a dividersi furibondamente sulla politica estera, la guerra, l’Europa e l’America.
ITALIA. Anche questa volta Sergio Mattarella non le ha mandate a dire. Con il suo tono consueto, calmo, istituzionale e senza far nomi, ha risposto alle parole di Giorgia Meloni sul «Manifesto di Ventotene» e ha attaccato i dazi di Trump.
ITALIA. La storia va maneggiata con cura. Il Manifesto di Ventotene esibito nel raduno pro Europa di sabato scorso, «costituisce una delle espressioni più significative del sogno europeista che ha animato tutta la Resistenza al fascismo e al nazismo nei diversi Paesi europei e che propugnava un’Europa libera e unita», come ha spiegato lo storico Agostino Giovagnoli.
ITALIA. Un esercizio di equilibrismo davvero difficile, quasi estremo. Giorgia Meloni, nella sua relazione al Parlamento in vista del Consiglio europeo di giovedì 20 marzo (il dibattito è cominciato ieri al Senato, si continua oggi alla Camera), si è destreggiata con la consueta abilità fra la sua vicinanza politica a Trump e la sua appartenenza all’Europa.