Caso Monella, niente firma del ministro Calderoli infuriato: «Ci ha presi in giro»
La firma del ministro della Giustizia, Andrea Orlando, non è arrivata. E ora il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano si dimetterà.
La firma del ministro della Giustizia, Andrea Orlando, non è arrivata. E ora il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano si dimetterà.
Il vicepresidente del Senato, Roberto Calderoli (Lega Nord) sulla richiesta di grazia per Antonio Monella chiama pubblicamente alle sue responsabilità il ministro della Giustizia, Andrea Orlando (Pd). Il tempo stringe: sta per dimettersi il presidente della Repubblica.
L’istruttoria tecnica si è conclusa e voci ufficiose la danno favorevole per Antonio Monella.
Intervista ad Antonio Monella, l’imprenditore di Arzago d’Adda condannato per aver ucciso nel 2006 un ladro. Passerà il Natale in carcere a Bergamo in attesa di risposte sulla richiesta di grazia al presidente della Repubblica.
Il segretario leghista ha fatto visita nella mattinata di lunedì 22 dicembre all’imprenditore in carcere per avere ucciso un ladro albanese.
Sono circa 2 mila le cartoline di auguri che Antonio Monella riceverà lunedì 22 dicembre, nel carcere di Bergamo, da una delegazione della Lega nord guidata dal segretario nazionale Matteo Salvini.
Il fascicolo per la richiesta di grazia nei confronti di Antonio Monella, l’imprenditore che nel 2006 aveva ucciso un diciannovenne albanese che gli stava rubando l’auto in cortile, ora è completo. Ora il fascicolo potrebbe approdare al Quirinale, accompagnato dal parere del ministro della Giustizia.
Monella fisicamente sta bene, ma ha un unico obiettivo: ottenere la grazia e uscire il prima possibile. L’impressione è che ci possa essere un rallentamento nella pratica e lui ne soffre». Lo afferma in un’intervista a «L’Eco di Bergamo» il vicepresidente del Senato, Roberto Calderoli.
Quanto potrebbe realmente passare in carcere Antonio Monella, se la grazia non gli fosse concessa? È antipatico fare i conti della serva, soprattutto in questo periodo in cui l’imprenditore di Arzago sta attendendo un atto di clemenza dal Quirinale.
«È speranzoso. Cosa altro potrebbe fare in questa situazione?». Egle Monella spalanca le braccia, esprimendo con questo gesto un misto di frustrazione, rassegnazione e incredulità per quanto sta accadendo. Suo marito Antonio Monella da lunedì mattina è in carcere.
di Stefano Serpellini La grazia non è un atto dovuto. È bene precisarlo, soprattutto a chi già si spende nel solito vittimismo populista, che si può riassumere nello slogan sdegnato: «I ladri fuori, le brave persone in galera
Entrato alle 9,45 nella casa circondariale di via Gleno, Antonio Monella è stato condotto nella cella numero 3 della sezione «nuovi arrivi», una cella in cui c’è solo lui. Di fianco - nella numero 4 -, c’è il presunto killer di Yara Gambirasio, Massimo Bossetti, che però è in regime di isolamento.
Sulla richiesta di grazia ad Antonio Monella, l’imprenditore edile di Arzago condannato per aver sparato ad un ladro albanese che gli stava rubando il suv, interviene l’onorevole Gregorio Fontana, deputato bergamasco di Forza Italia.
Dopo che Antonio Monella, l’imprenditore di Arzago condannato per aver ucciso un ladro albanese e nel 2006 presentandosi spontaneamente in carcere, la Lega ha preparato una mozione urgente che presenterà in tutti i Consigli comunali della Bergamasca
Antonio Monella, l’imprenditore edile di Arzago condannato in via definitiva a sei anni e due mesi di reclusione per aver ucciso nel 2006, sparandogli, un ladro albanese che gli stava rubando il suv si è presentato spontaneamente in carcere accompagnato dal figlio e dall’avv. Mastropietro.
«Una cosa è certa. Monella non scapperà. Non si comporterà come Marcello Dell’Utri. È per questo motivo che da parte dell’autorità giudiziaria non c’è tutta questa fretta di disporre la sua carcerazione».
È una questione che per ora si gioca sul filo del cavillo, in attesa di che cosa deciderà il presidente della Repubblica Per evitare il carcere Antonio Monella, l’imprenditore condannato in via definitiva a 6 anni e due mesi, può sperare in un ulteriore rinvio dell’esecuzione della pena
Alla sospensione della pena detentiva di sei mesi la legge non prevede proroghe. Da lunedì quindi potrebbero aprirsi le porte del carcere per Antonio Monella, l’imprenditore edile di Arzago condannato per aver ucciso un ladro albanese che gli stava rubando il suv nel cortile di casa.
«C’è ansia e preoccupazione. Mi aspettavo una risposta prima di Ferragosto, purtroppo i tempi si sono allungati. A me e alla mia famiglia non resta che attendere fiduciosi». Esprime il suo stato d’animo con queste parole Antonio Monella.
Incontro a casa di Antonio Monella ad Arzago d'Adda per il segretario della Lega Matteo Salvini, che ha voluto dare di nuovo sostegno all'imprenditore bergamasco condannato a 6 anni e due mesi di reclusione per aver sparato nel 2006 a un albanese.