Gestione emergenza e morti nelle Rsa Bergamo, esposto in Procura della Cgil
Il sindacato bergamasco ha depositato alla magistratura bergamasca un esposto a tre mesi dall’inizio della pandemia.
Il sindacato bergamasco ha depositato alla magistratura bergamasca un esposto a tre mesi dall’inizio della pandemia.
I rappresentanti del settore a Regione e Ats: siamo in piena crisi ingressi bloccati, rette non pagate, spese esorbitanti e occupazione a rischio.
Con la Fase 2 è ripartito il 30% dei cantieri a Bergamo e provincia, una delle aree più colpite dal coronavirus. Lo affermano i sindacati di categoria Fillea-Cgil, Filca-Cisl e Feneal-Uil.
Colleoni, della Filcams Cgil di Bergamo: «Numeri impressionanti dietro ai quali ci sono vite e volti di persone. Necessarie scelte non ordinarie».
Il segretario generale provinciale della Cgil Peracchi: «Numeri alti, in continua progressione, mai visti in precedenza».
Fornitura di mascherine per chi consegna i pasti a casa.
Decessi, la Rsa Zanchi sotto la media provinciale. Fin dalle prime ore ha chiuso ai visitatori e ai volontari: «L’isolamento ha pagato, nonostante le critiche iniziali».
«Le Rsa non avevano protocolli adeguati per affrontare questa emergenza ed è venuta a mancare l’indicazione di come mettere in sicurezza queste strutture ed i pazienti al loro interno, persone fragili e le più esposte al rischio del contagio». Lo scrivono Cgil, Cisl e Uil in una lettera inviata al Governatore della Lombardia Attilio Fontana, al sindaco di Milano Giuseppe Sala e a Walter Bergamasc…
«I dati di oggi ci parlano di una situazione in lento ma costante miglioramento. Lo sforzo complicato che stiamo facendo quindi porta a risultati». Lo ha detto, nel corso dell’ormai consueta diretta Facebook per fare il punto sull’emergenza coronavirus, l’assessore al Welfare di Regione Lombardia, Giulio Gallera, che ha poi spiegato come i casi positivi in Lombardia siano saliti a quota 51.534, 1…
L’Ats ha avviato un censimento sui decessi del mese di marzo. Le Rsa: dalla Regione indicazioni contraddittorie. E i contagi proseguono.
Arriva un’ulteriore stretta sulle aperture di fabbriche e imprese. Dopo un lungo confronto, tra diverse videoconferenze e contatti telefonici andati avanti fino a notte, governo e sindacati raggiungono un’intesa per rivedere l’elenco delle attività produttive essenziali, modificando l’allegato dell’ultimo Dpcm firmato domenica scorsa.
Dietro il dramma delle famiglie che vivono la perdita di un familiare a causa del Covid-19, c’è anche la sofferenza e la fatica degli operatori delle onoranze funebri che stanno lavorando senza sosta da settimane. Lo testimonia il dipendente di un’impresa della Media Valle Seriana, che preferisce, per comprensibili ragioni, rimanere anonimo.
Il decreto del governo ha definito i settori indispensabili che possono continuare le attività nei prossimi giorni. Riteniamo che l’elenco sia stato allargato eccessivamente, ricomprendendovi settori che di necessario e di essenziale hanno poco o nulla.
Una lettera congiunta dei sindacati lombardi e una segnalazione urgente della Cgil di Bergamo: il 20% dei Comuni della provincia bergamasca è ancora aperto al pubblico.
L’appello dei sindacati dopo due casi di dipendenti che avevano lavorato sino a pochi giorni fa.
Dopo un incontro di 24 ore è stato firmato sabato 14 marzo in video conferenza.
«La Bilateralità Artigiana è uno strumento paritetico con cui le parti hanno risposto con tempestività alla crisi sanitaria in atto. Così, le imprese costrette a sospendere l’attività riescono a garantire ai lavoratori il salario che avrebbero perso»
Anche Poste Italiane si sta attrezzando al fine di limitare il più possibile lo spostamento dei lavoratori nel mezzo dell’emergenza sanitaria da Covid-19. È di martedì mattina la notizia che molti uffici postali chiuderanno con diverse modalità.
Scadenza spostata dal Governo al 30 settembre, ma uffici operativi. «Nel 2019 gestiti 241 mila utenti».
attraversare l’area dei parcheggi antistante all’aeroporto o l’atrio di arrivi e partenze per rendesi immediatamente conto del massiccio calo di passeggeri in transito dall’aeroporto di Orio al Serio.