Montella elogia l’Atalanta: «Un esempio» E prepara lo scherzo dell’ex: Montolivo
Il mister rossonero: «Una squadra modello». Sabato rientra dopo 7 mesi il centrocampista nato nel vivaio nerazzurro.
Il mister rossonero: «Una squadra modello». Sabato rientra dopo 7 mesi il centrocampista nato nel vivaio nerazzurro.
Superando i rossoneri la questione Europa sarebbe chiusa, con tanto di accesso diretto alla fase a gironi.
Il presidente Antonio Percassi a TuttoAtalanta:«Siamo interessati a tenere Sportiello e Gomezi, ma potrebbe essere complicato». E poi qualche nome e un’idea chiara, sullo stadio.
Per la partita del 3 aprile con i rossoneri ecco una speciale promozione per i fedelissimi nerazzurri.
Intervista a Giacomo Bonaventura,al dg dell'Atalanta Umberto Marino e al presidente del Panathlon Bergamo Attilio Belloli
Stefano Colantuono, ospite a «Speciale calciomercato» su Corrieredellosport.it parla dell’arrivo dell’olandese dalla Roma.
«È stato un ottimo risveglio». Pierpaolo Marino, direttore generale dell’Atalanta, ha ancora negli occhi il gol di Denis con cui ieri i nerazzurri hanno centrato l’impresa a San Siro, battendo il Milan.
Una consistente maggioranza di scettici sul conto dei nerazzurri e del suo tecnico di colpo hanno mutato parere. È stato l’entusiasmante blitz della squadra a Milano (sponda rossonera) a farli passare dallo sconforto più evidente ottimismo.
Una partita coraggiosa. È quella che il mister nerazzurro si aspetta domenica dai suoi a San Siro.
La squadra di Colantuono chiamata all’impresa contro i rossoneri di Pippo Inzaghi. Diretta e retroscena su Bergamo Tv.
Domenica Milan-Atalanta, parla il centrocampista rossonero, ex atalantino: «Sarò molto emozionato, sono molto legato sia alla città che alla squadra, per me sicuramente sarà una partita emozionante».
È scomparso all’età di 71 anni e dopo una lunga malattia: una carriera sportiva che l’ha visto solo in squadre lombarde, su tutte il Milan.
Inguaiato dai calzoni mimetici che indossava durante gli scontri, sostiene l’accusa. No, non è lui, non si sa nemmeno se era allo stadio quel giorno, è la replica della difesa.Quel giorno è la famigerata domenica del tombino: 11 novembre 2007, Atalanta-Milan, il tifoso laziale Gabriele Sandri da poche ore era stato ucciso da un poliziotto.
Debutto in campionato con il Milan e subito un gol per Giacomo Bonaventura che, ceduto dall’Atalanta al club rossonero in un ultimo scoppiettante giorno del calciomercato (Jack sembrava vicino all’Inter), ha segnato al 25’ pt contro il Parma al Tardini. Il Milan ha vinto un’incredibile partita per 5-4.
L’Atalanta ha espugnato Cagliari vincendo per 2-1 con le reti di Estigarribia (4’ pt) e Boakye (22’ st). Tanti i nerazzurri positivi, ma l’assoluto protagonista è stato ancora Sportiello che ha parato di tutto evitando il 2-2 nel finale dopo che Cossu aveva ridotto le distanze su rigore al 41’ st.
Chiuso il capitolo mercato è tempo di bilanci e di retroscena in casa Atalanta. Partiamo dalle ultime ore di mercato segnate dalla cessione di Giacomo Bonaventura al Milan, il meritato coronamento di stagioni da protagonista, per un giocatore di qualità dentro e fuori dal campo.
«Non mi risulta che siano arrivate offerte o che ci siano trattative in corso per la cessione del ragazzo. A oggi, non possiamo che dire che Giacomo resterà all'Atalanta». Sono parole di Martorelli, l’agente del centrocampista atalantino Giacomo Bonaventura.
L’indignazione per gli scontri, i bambini in lacrime per la sospensione della partita (le immagini tv fecero il giro d’Italia), il clamore degli arresti (ben 10). L’inchiesta sulla famigerata «domenica del tombino» (Atalanta-Milan dell’11 novembre 2007) rischia un clamoroso fuorigioco.
«Mi auguro che la società Atalanta, che penso incarni un certo tipo di valori, prenda una posizione ufficiale, come per altro altre società hanno già fatto e stanno facendo, negando il proprio voto ad un simile personaggio». Lo scrive un tifoso atalantino in merito alla battuta a sfondo razzista di Carlo Tavecchio.
di Giorgio Gandola
No al Milan, no all’Atletico Madrid. Simone Scuffet, 17 anni, formidabile portiere dell’Udinese spuntato dal nulla come un fiore blu nel calcio italiano in depressione, dev’essere anche una bella persona.