Lockdown, costo salato per Bergamo In provincia 3,6 miliardi di fatturato in meno
Questa la stima dell’osservatorio Covid Analysis per la nostra provincia: 2,34 miliardi di mancati incassi per l’industria e 1,27 per i servizi.
Questa la stima dell’osservatorio Covid Analysis per la nostra provincia: 2,34 miliardi di mancati incassi per l’industria e 1,27 per i servizi.
I dati sul trasporto aereo sono in caduta libera, dopo che nel 2019 tutto il settore era cresciuto del 5%.
L’analisi del Financial Times sui decessi durante l’emergenza coronavirus evidenzia un aumento del 464%, più che a New York. I dati confermano l’indagine realizzata da L’Eco.
Lo stop riguarda imprese con un fatturato annuale totale di 37 miliardi e 137 mila dipendenti. Impatto più alto per Basso Sebino, Isola e Bassa orientale.
Il 7 marzo è il giorno in cui i decessi hanno iniziato ad impennarsi in quasi tutti i Comuni della provincia. Ora la curva sembra tornare verso i livelli di un anno fa. Negli ultimi giorni in città una media di «soli» 9 morti.
Il 35% dei morti in Bergamasca soffriva di patologie cardiovascolari. Incidono anche più combinazioni tra diabete, problemi respiratori e tumori.
Dopo il picco nella terza settimana di marzo l’andamento dei decessi ha iniziato a calare. Aggiornamento dell’indagine tra tutti i Comuni: 305 mila possibili contagiati in tutta la provincia.
Citerio (Fisascat): scontrini in calo del 50%, clientela anche dell’80%. Volano
le vendite dei «discount».
Come nelle grandi battaglie anche nella lotta contro il coronavirus i numeri contano. I bollettini con la cifra dei contagi e dei morti hanno un impatto non solo sanitario ma psicologico. La morte finora relegata nelle varie ed eventuali di una società viziata dal benessere riemerge impietosamente. Guai al Paese che dà l’impressione di essere portatore di sciagure. La Germania ha 1.342 morti su 9…
A San Pellegrino e a San Giovanni l’aumento più consistente. In venti giorni in Bergamasca ha perso la vita l’1,45 per cento degli over 65.
Con la curva dei contagi che resta ferma sul «plateau» indicato dagli scienziati e l’incremento del numero delle vittime che si è dimezzato in una settimana, il governo prolunga la serrata dell’Italia fino al 13 aprile, il giorno di Pasquetta.
Fra i 3 e i 4 euro l’anno in più. Interessata la fascia che ne percepisce fra 1.500 e 2.000. Durissima la Fnp Cisl: «Elemosina: è una presa in giro».
In Europa spesa media di 8.000 euro annui. Negli Usa gli atenei più cari. E UniBg eroga contributi.
Inchiesta sui giovani 2/8 . Rosina, ordinario di Demografia all’Università Cattolica di Milano: «Siamo la più grande fabbrica in Europa di ragazzi che non studiano e non lavorano. Senza investimenti sulle nuove generazioni, circolo vizioso verso il basso. Il reddito di cittadinanza aiuta poco».
Fosse un dato positivo, saremmo i più bravi d’Europa. Purtroppo, però, non è così, tanto che la percentuale dei giovani italiani tra i 15 e i 29 anni che non frequentano la scuola, non hanno un lavoro, e non seguono percorsi di formazione - i cosiddetti «Neet» - ci condanna inesorabilmente all’ultimo posto nella Vecchia e Nuova Europa: 23,44% (pari a 2 milioni e 116 mila giovani) contro una media…
«Questo è un problema che riguarda l’esistenza del nostro Paese». Con la pacatezza che sempre lo contraddistingue Sergio Mattarella ieri non ha potuto fare a meno di usare espressioni allarmanti davanti ai nuovi dati sulla natalità resi noti dall’Istat. L’occasione dell’uscita del presidente è stato l’incontro con il Forum delle Associazioni famigliari, cioè la sola realtà che in Italia si sia da…
I dati Istat relativi al 2019: soffrono le «Terre alte» e la Valgandino. Villa d’Ogna e Cazzano al minimo storico. Ma c’è anche chi sale.
Lo stanziamento di Regione Lombardia in vista delle Olimpiadi Milano-Cortina. La misura indirizzata a piccole e medie imprese del settore turistico.
I dati nazionali: nel 2019 permessi in discesa. Nel campione Istat anche 27 Comuni della Bergamasca. Pesenti (Ance Bergamo): «Sostenere il settore con detrazioni fiscali, accesso al credito e burocrazia più semplice».
È sempre buona cosa controllare, per i pensionati, questa volta, diventa necessario. L’Inps ha infatti riconosciuto che c’è stato un errore nel pagamenti degli ultimi assegni e una fascia di pensionati, quella che va dai 1.545 ai 3.090 euro, è stata toccata da un «taglio» involontario degli assegni.