Medioriente, tentativi Usa di calmare gli animi
MONDO. Per anni abbiamo sentito lamentare un presunto disimpegno degli Stati Uniti dal Medio Oriente.
MONDO. Per anni abbiamo sentito lamentare un presunto disimpegno degli Stati Uniti dal Medio Oriente.
MONDO. E adesso? Dopo il lancio di circa 300 ordigni contro Israele da parte dell’Iran, che a sua volta replicava al bombardamento della propria ambasciata a Damasco, che potrà accadere ancora?
IL COMMENTO. Nell’Europa occidentale le guerre che dilaniarono la Jugoslavia negli anni ’90 furono erroneamente qualificate «di religione», quando non «etniche». Chi invece approfondì l’origine dei conflitti, avvisò di un pericolo: segnavano il risorgere dei nazionalismi europei, un capitolo tragico della nostra storia che poi infettò altre aree del continente, anche a ovest.
LA NOVITÀ. Il tour operator Veratour continua ad investire nel paese nordafricano, nonostante la situazione geopolitica: «Destinazione scelta da un nostro cliente su quattro». A Sharm El Sheikh presentato il nuovo Veraclub.
IL CONFLITTO. Tra l’uccisione dei sette volontari dell’Ong World Central Kitchen (che porta a oltre 200 il numero degli operatori umanitari e sanitari morti durante le operazioni a Gaza) e il bombardamento dell’ambasciata dell’Iran nella capitale siriana Damasco c’è un nesso assai più stretto di quel che sembri.
POLITICA ESTERA. Comunque vada, il Consiglio europeo di ieri (21 marzo) è stato il primo Consiglio di guerra nella storia trentennale dell’Unione europea, come in quella ancora più lunga della costruzione europeista.