Baretto, scatta la chiusura per le prossime quattro partite
Notificato il provvedimento amministrativo della questura per il Baretto di viale Giulio Cesare, ritrovo abituale degli ultrà atalantini. Lo stop riguarda le partite casalinghe.
Notificato il provvedimento amministrativo della questura per il Baretto di viale Giulio Cesare, ritrovo abituale degli ultrà atalantini. Lo stop riguarda le partite casalinghe.
Tifosi a Zingonia per seguire l’allenamento dell’Atalanta, spunta uno striscione di protesta.
«Volevamo contestare rumorosamente ma in maniera pacifica contro l’allora ministro Maroni sulla tessera del tifoso».
Un lettore: volevo comprargli un biglietto per Atalanta-Chievo, mi hanno risposto che se non ha la Dea Card non posso farlo.
È soltanto per la guerriglia in viale Giulio Cesare che – secondo i giudici del Riesame – possono essere ritenuti sussistenti i gravi indizi di colpevolezza a carico dei sei tifosi arrestati (ora ai domiciliari).
Il tribunale del Riesame di Brescia ha deciso sul ricorso presentato dai difensori dei sei ultrà atalantini arrestati dopo gli scontri al termine di Atalanta-Roma.
Si vedono quasi tutti i sei ultrà arrestati, nelle immagini sugli scontri scoppiati in viale Giulio Cesare il 22 novembre, dopo Atalanta-Roma.
Non si scorgono tra i teppisti ripresi durante i tafferugli di via Baioni, ma qualcuno dei sei arrestati sarebbe stato immortalato mentre partecipa agli scontri di viale Giulio Cesare
La carica dei militari è avvenuta in tre tempi, le immagini ricostruiscono il pomeriggio e saranno utilizzabili da entrambe le parti.
Sono due madri agguerrite le signore Sonia e Patrizia, gettate in trincea da un arresto esploso in una vita perbene, passata nella normalità dell’anonimato. E difendono i loro figli, tifosi coinvolti nella vicenda scontri dopo Atalanta-Roma.
Perquisizioni nelle case dei tifosi ultrà con il sequestro di aste e bastoni nell’abitazione di uno dei sei indagati per la guerriglia di sabato.
«Basta dire che sono stati presi per caso: nessuno dei sei arrestati era nei pressi del baretto, ma tutti vicino alla curva Nord»
Ancora una notte in carcere per i sei ultrà dell’Atalanta arrestati durante gli scontri seguiti alla partita con la Roma. Il gip si è riservato di decidere.
Le bombe carta cariche di chiodi scagliate contro i poliziotti, sabato sera dopo Atalanta-Roma, sono un pessimo segnale. Sono indizio di un cambiamento, di un salto di qualità.
I residenti della zona attorno allo stadio non ne possono più. All’indomani della «bella serata» i commenti dicono che gli abitanti sono esausti del continuo ripetersi di fatti come quello di sabato sera.
Cinque agenti feriti e sei tifosi arrestati, oltre a due minorenni denunciati a piede libero. È il bilancio dell’ormai purtroppo consueta serata di follia seguita alla sfida casalinga fra Atalanta e Roma.
Il match di sabato 22 novembre dell’Atalanta contro i giallorossi è considerato quello più a rischio dell’intera stagione. La città sarà blindata: mobilitati 350 uomini delle forze dell’ordine.
Accolto il ricorso del pm Carmen Pugliese si torna in aula sull’associazione a delinquere nell’inchiesta ultrà che vede coinvolto il Bocia e altri fedelissimi.