Coronavirus, il numero reale dei decessi In Bergamasca 4.500 in un mese
È questo il risultato dell’analisi svolta da L’Eco di Bergamo e InTwig sui dati dei Comuni bergamaschi. Più del doppio rispetto ai 2.060 morti ufficiali. English version.
È questo il risultato dell’analisi svolta da L’Eco di Bergamo e InTwig sui dati dei Comuni bergamaschi. Più del doppio rispetto ai 2.060 morti ufficiali. English version.
«Ciao mamma, te ne sei andata in una fredda notte di marzo, così, in silenzio, quasi in punta di piedi. Quando sembrava arrivasse la primavera, con i suoi fiori, i suoi colori e le sue speranze. E invece, all’improvviso, è arrivata questa maledetta «influenza», che ti entra dentro, subdolamente, senza che te ne accorga e non ti lascia scampo».
Il cimitero di Spinea ha accolto lunedì 30 marzo 15 bare provenienti dall’ospedale di Bergamo e trasportate con tre mezzi dell’Esercito Italiano. Verranno poi cremate negli impianti di Veritas.
Sono 11 nelle ultime 48 ore i camici bianchi deceduti in Italia. Il totale sale così 61 dall’inizio del diffondersi del virus.
È morto nella notte tra domenica e lunedì all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, Gino Galizzi, 60 anni, di San Giovanni Bianco, webmaster del portale Internet Valbrembanaweb, conosciutissimo in Valle Brembana e fotografo anche per L’Eco di Bergamo.
Il caso di Flaviana, in isolamento e senza riuscire a parlare, si stava lasciando andare perchè pensava di essere stata lasciata sola. Ha reagito grazie ad alcuni foto che i parenti sono riusciti a recapitarle in ospedale.
Si va verso la proroga delle misure che scadranno il 3 aprile. Lo stesso ministro Boccia lo ha detto: «Inevitabilmente saranno allungate».
Bondo Petello. Giuliano Schena si è spento il 19 marzo, ieri è spirata la moglie. La loro Elena ricoverata a Gallarate. Un nipote: «Una famiglia esemplare».
La curva torna a salire, i malati accertati superano quota ottomila. Unico dato incoraggiante: diminuiscono gli accessi al Pronto soccorso.
Le case di riposo e i centri diurni integrati scrivono a Regione e Ats chiedendo dispositivi di sicurezza per il personale e sostegno.
Si tratta di Giulio Calvi, medico anestesista di 73 anni che era ricoverato al Bolognini di Seriate e l’ematologo Benedetto Comotti di 74 anni.
È morto venerdì 27 marzo, verso le 9, alla casa di riposo “Don Palla” di Piazza Brembana, aveva 86 anni.
Due luci nel buio di Serina. I gemellini Davide e Diego Testa sono nati la scorsa settimana al Papa Giovanni di Bergamo. Venuti al mondo nel periodo più duro per quel borgo di duemila anime e poco più, che negli ultimi 17 giorni ha dovuto piangere 16 morti.
Ad Alzano Lombardo, uno dei centri della Bergamasca più colpiti dal coronavirus, dal 23 febbraio a oggi si sono registrati 100 decessi, contro gli 11 dello stesso periodo dell’anno scorso. Lo ha reso noto il sindaco, Camillo Bertocchi, sottolineando che «dopo un mese, nemmeno una mascherina è pervenuta dalle istituzioni sovraordinate».
Il presidente della Provincia di Bergamo Gianfranco Gafforelli ha inviato poco fa una lettera a tutti i sindaci per chiedere che martedì 31 marzo tutti i Comuni espongano le bandiere a mezz’asta.
Martedì 24 marzo l’Agenzia di Tutela della salute di Bergamo ha perso la dottoressa Vincenza Amato, dirigente e medico responsabile dell’Unità di Igiene Sanità Pubblica del Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria.
Dalla Fondazione Rava una nuova attrezzatura e il lavoro volontario di due medici al Papa Giovanni.
Qualche settimana fa io e don Fausto ci siamo trovati da soli in attesa che arrivassero gli altri sacerdoti per la riunione mensile. «Che c’è Fausto? Mi sembri stanco…» gli avevo detto. Lui non si apriva molto: parlava sempre degli altri, dei suoi ragazzi, dei carcerati, dei poveri della stazione. Aveva come una ritrosia a lasciarsi andare, come se non volesse che qualcuno gli guardasse dentro. «…
Dalla sua ditta, la Projetman di Grumello sono usciti idee e prodotti d’alta tecnologia, originali e di complessa realizzazione. Lutto per la redazione de L’Eco di Bergamo: è venuto a mancare il papà della collega Claudia Mangili.
Fa rumore sui media britannici la decisione annunciata in un’intervista a Sky Uk da Giorgio Gori, sindaco di Bergamo, di far rientrare a casa due sue figlie studentesse in Inghilterra, nella convinzione che - nonostante la tragica situazione del capoluogo orobico sul fronte del coronavirus - fossero comunque «più al sicuro» lì che non nel Regno Unito.